Guerri: “Rivoluzione mentale. Io un altro giocatore? Tutto nasce dalla solidità difensiva”
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Simone Guerri (foto: sardegnasport.com)
E’ sicuramente uno degli emblemi della metamorfosi della Torres. Simone Guerri lo stiamo vedendo pimpante, battagliero e soprattutto meno arruffone rispetto ad un inizio di stagione difficile. Il mediano scuola Fiorentina esamina il momento alla vigilia di un ciclo che non esita a definire fondamentale per sapere di che morte dovrà morire la squadra di Marco Cari.
“Abbiamo trovato aria fresca – dice – che ci è stata portata da ragazzi di esperienza e indubbio valore. Conoscevo Migliaccio per averci giocato insieme, Di Maio come avversario, sono giocatori che non hanno bisogno di presentazioni e l’apporto è sotto gli occhi di tutti. Sapevamo che bisognava cambiare quasi tutto, lo abbiamo fatto sul mercato grazie alla società e in campo con una mentalità nuova”.
Come state vivendo il momento post-doppio pareggio? “Dobbiamo dare continuità ai risultati del 2014, sappiamo che ancora non è stato fatto niente e fermarsi adesso sarebbe letale”. Cosa è cambiato, se dovessi indicare un fattore determinante? “C’è sicuramente più fiducia, da parte degli addetti ai lavori, dei tifosi e anche dei giornalisti. Siamo partiti in ritardo, tra mille difficoltà tecniche e anche logistiche, ma non voglio cercare alibi, anche se sicuramente hanno influito”.
Stiamo vedendo un Guerri nuovo, che fa quasi l’allenatore in campo tanto si prodiga per richiamare i compagni, dettare i movimenti e le distanze giuste. “Dal punto di vista personale sapevo che avrei sofferto quest’estate, un po’ come tutti. Sicuramente quando si è in crisi come siamo stati noi ad inizio stagione, l’errore è quello di strafare, soprattutto da parte di noi più esperti. Così ci siamo ritrovati a fare qualcosa di troppo, eseguendolo male. E’ chiaro che io non sono un regista, bensì un elemento con doti di altro tipo, muscoli, temperamento, corsa, ma non geometrie. Adesso tutti sappiamo quello che c’è da fare e il gioco migliora”.
Domenica contro il Renate ci sarà da fare la partita. Ballottaggio Foglia-Bianchi per farti compagnia in mezzo: “Con il modulo di Cari, i centrocampisti dovrebbero essere più incontristi, lasciando ai quattro elementi offensivi il compito di fare gol e creare occasioni. Questo mi aiuterebbe anche di più (ride ndr), però sia Fabio che Daniele (Foglia e Bianchi, ndr) danno sicuramente un grande apporto anche in fase di costruzione”.
Avete stabilito una tabella o una quota salvezza da raggiungere? “Abbiamo 6 partite, di cui 4 in casa. Questo è quello che ci siamo segnati. Al termine di questo ciclo vedremo di che pasta siamo fatti. In queste 6 partite si decide il nostro destino. L’ottavo posto è sempre stato tra i 46 e i 48 punti, da lì non si scappa”.
Secondo te, alla luce di quello che hai visto, la classifica rispecchia i valori visti in campo? “E’ un campionato stranissimo. Ogni tanto vado a casa mi riguardo la partita in casa contro il Santarcangelo e non mi capacito di come abbiamo fatto a perdere 3-0 in casa e di come loro siano lì in alto. Però i risultati sono quelli, 15 punti nel girone d’andata sono briciole e ora bisogna recuperare e tirare fuori il doppio delle energie. Parlavamo con Cabeccia, del ritiro a Tempio ad oggi siamo rimasti in 4, questo fa capire la rivoluzione in cui siamo stati coinvolti”.
In chiusura: mentale, tecnico, tattico. Quale di questi aggettivi attribuiresti al cambiamento della Torres? “Sicuramente mentale. L’ambiente era un po’ pesante. Allenarsi bene, arrivare a non raccogliere nulla pesa tanto. Per quanto riguarda il campo dico che, da centrocampista, sentiamo la maggiore solidità difensiva. Ci sono più centimetri, per esempio, e capisci che la difesa ti protegge per davvero facendoti pensare prima di tutto a costruire gioco. Ora corro più in avanti, sono meno preoccupato se perdo un pallone o sbaglio la misura di un lancio che arriva a palla scoperta. Tutto nasce dalla solidità difensiva, c’è aggressione, c’è spinta, tutti ci aiutiamo e spingiamo il reparto che ci sta davanti a proporre e alzare il baricentro. Davanti abbiamo tanta qualità, possiamo, dobbiamo divertirci. E fare punti, tornando alla vittoria già da domenica”.