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Torres, diciotto giorni di lavoro tra incognite, segnali positivi e bisogno di rinforzi

Postato il 13 ago 2013
da : Matteo Sechi
Comment: Off
Tag: Sassari Torres

E’ arrivato il rompete le righe dopo l’ultima seduta di stamani per una due giorni ferragostana che servirà a ricaricare le pile dopo i 18 giorni di fuoco – climatico e atletico – durante i quali mister D’Adderio ha fatto sudare e “penare” i propri ragazzi. Da quel turbolento 25 luglio che, tra visite mediche, migrazioni da un campo d’allenamento all’altro e tanta incertezza, diede il via ufficialmente alla stagione della Torres targata 2013/2014 sono passati meno di venti giorni, ma tante cose sembrano essere cambiate e meno plumbeo appare il cielo sopra una Torres che a fine giugno rischiava l’onta della prima categoria. Si era partiti con 6 giocatori a tutti gli effetti tesserati e con strali velenosi e polemizzanti scagliati verso una società accusata di un insensato immobilismo e si è arrivati alla pausa che precederà il debutto in Coppa Italia (previsto il 18 agosto ad Aversa) con un clima nel complesso sicuramente più sereno e una tifoseria che ha sotterrato l’ascia di guerra, convinta, acquisto dopo acquisto, che la nascente Torres avrà tutte le carte in regola per ben figurare in campionato.

LA FORZA DEL GRUPPO. Quattro amichevoli invero affatto probanti hanno fatto da cornice a un lavoro atletico che mister D’Adderio ha dovuto per forza di cose concentrare nei pochi giorni a disposizione sacrificando magari le sedute tecnico-tattiche che avrebbero probabilmente regalato una Torres più scintillante in queste prime uscite. “36 allenamenti in 18 giorni sappiamo tutti cosa vogliono dire. E’ impossibile fare delle valutazioni dopo una mole di lavoro del genere, sarebbe abbastanza inutile“. Come dare torto al mister, abituato a impostare il lavoro estivo su un arco di tempo che supera il mese? Che ci si stesse apprestando a iniziare la stagione in una situazione di conclamata emergenza e di oggettivo ritardo era chiaro. Tante – e ugualmente oggettive – le difficoltà che si sono palesate poi allo start. Su tutte la non esistenza della rosa, numericamente accresciuta grazie ai tanti ragazzi in prova, ma nei fatti composta il primo giorno di ritiro dai soli Lisai, Madeddu, Accardo, Bisogno, Bianchi e Trini. Secondariamente un lavoro parallelo a quello fisico che ha impegnato il mister nella cementificazione di un gruppo nuovo di zecca e rimpolpato a singhiozzo durante tutto il periodo del ritiro. Obbiettivo, ad onor del vero, pienamente perseguito, perché una delle note più liete di questo primo scorcio di stagione è stata sicuramente l’armonica e serena atmosfera creatasi nello spogliatoio. Un dettaglio, quest’ultimo, non di poco conto e che già lo scorso anno ha permesso alla squadra di superare i propri limiti centrando un’insperata promozione ai danni di squadre sicuramente più attrezzate per il salto.

WORK IN PROGRESS. Il rischio infortuni ha condizionato non poco la minipreparazione programmata da D’Adderio e Furlan. Carichi di lavoro ed esercizi in palestra hanno appesantito le gambe dei rossoblù tanto che lo stesso mister si è detto preoccupato che durante le amichevoli disputate qualcuno potesse incorrere in noie muscolari. Con Lisai ancora i box per un problema al collaterale del ginocchio e Accardo reduce da un fastidio alla coscia, ieri anche Pagliaroli (che aveva già iniziato la preparazione a metà luglio con il Latina) ha accusato un risentimento muscolare che ne ha condizionato la prestazione. In generale proprio le dure fatiche compiute sotto lo sguardo altero del Limbara non consentono (sarebbe ingiusto) di fare un quadro dei promossi e dei bocciati. Sentinelli, per esempio, per struttura fisica è un giocatore che ha bisogno di più tempo per carburare e rendere al meglio e per questo le incertezze palesate nelle ultime due uscite non devono destare alcuna preoccupazione. D’altro canto, è giusto sottolinearlo, hanno impressionato favorevolmente Daniele Bianchi e Manuel Angelilli. Il mediano sassarese in particolare ha messo in mostra una condizione fisica invidiabile, giostrando al centro del centrocampo e facendosi ammirare per agonismo, corsa e anche per un buon palleggio. L’attaccante laziale, non ancora al top, ha invece lasciato intravedere a sprazzi gran parte del bagaglio tecnico di cui dispone. Forza fisica, buon controllo di palla, una corsa che spesso ha creato superiorità numerica e un calcio potente e preciso sono stati il suo biglietto da visita per la platea accorsa al Manconi in questi giorni. Se responsabilizzato a dovere, potrà essere la sua stagione.

MERCATO: SI TENTA IL COLPACCIO? Ma la Torres non può essere tutta qui. Nonostante gli arrivi dispongano tutti di un pedigree che lascia ben sperare, sono ancora tante le lacune da colmare al più presto. Mancano sicuramente un centrale difensivo o un altro difensore di fascia esperto e fisicamente attrezzato che possa supportare i vari Accardo, Madeddu e Nieddu, un centrocampista di livello che vada a comporre con Bianchi e Guerri una linea mediana di prim’ordine e un altro attaccante dal sicuro rendimento, magari più agile e prolifico di Bonvissuto, le cui caratteristiche tenderanno ad esaltare principalmente gli inserimenti degli esterni. Il 4-3-3 sarà lo schema di partenza, ma D’Adderio ha più volte manifestato l’intenzione di voler cambiare spesso faccia alla squadra durante la stagione. Per questo motivo non è da escludere l’utilizzo delle due punte, qualora l’ulteriore e atteso rinforzo lo consenta. La sensazione è che comunque la società stia centellinando le risorse in attesa di poter piazzare un colpo negli ultimi giorni di mercato, quando nuove opportunità si sbloccheranno e le richieste di alcuni giocatori caleranno sensibilmente.

E I GIOCATORI IN PROVA? Resta da capire cosa ne sarà dei giocatori non ancora contrattualizzati. Occhi puntati su Mastinu, Mannoni e De Gennaro. Il fantasista non ha mai nascosto il forte desiderio di poter finalmente vestire la maglia rossoblù, dando ripetutamente prova sul campo di poter essere utile alla causa, di meritare insomma la riconferma. Stesso discorso per i due centrocampisti. Il giovanissimo laziale ha impressionato favorevolmente e rappresenterebbe un investimento anche per il futuro, mentre il regista turritano ha vissuto un’estate decisamente particolare. Aggregatosi al gruppo con la promessa di una firma imminente, è rimasto un po’ turbato dal silenzio della società e per di più, per esigenze tattiche, non è mai stato impiegato nel suo ruolo naturale. Se non un titolare, Mannoni potrebbe comunque essere una preziosa risorsa per la squadra, perché l’unico, ad oggi, dotato di una buona tecnica e di quei proverbiali piedi buoni che ancora mancano al centrocampo torresino.

RIPRESA A CISTERNA. La dirigenza difficilmente andrà in vacanza, ma gli allenamenti riprenderanno il giorno 16 nelle strutture sportive di Pomezia. Un ritorno sul campo durante il quale mister D’Adderio si dedicherà principalmente alla preparazione della sfida di Coppa Italia che opporrà il 18 agosto la Torres ai campani dell’Aversa Normanna (che disputeranno anche quest’anno il campionato di Seconda Divisione) in quello che sarà il primo vero banco di prova per i rossoblù. Prima però ultimi giorni di mare e la consueta “faradda di li candareri” per la truppa torresina e per l’intera città di Sassari.

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