Gran Canaria-Dinamo Sassari, le pagelle – Meo e i blackout, non c’è speranza. Italiani garanzia, Dyson non sta bene

Dinamo Sassari in campo a Gran Canaria (foto: SardegnaSport.com)

Dinamo Sassari in campo a Gran Canaria (foto: SardegnaSport.com)

Partita soporifera e per lo spettacolo nei primi 20′, dominio Gran Canaria nel terzo periodo e garbage time nei 10′ conclusivi. Si può riassumere così la sfida tra Dinamo Sassari ed Herbalife, che festeggia il primato nel girone. I sassaresi, con Dyson sempre a mezzo servizio per gli evidenti e noti guai fisici, senza Edgar Sosa (si spera per precauzione) e un reparto lunghi inadeguato a certi livelli e contro determinati avversari, restano in partita per un tempo, prima di arrendersi di schianto. Ecco le nostre pagelle dopo la sconfitta per 90-74 a Las Palmas de Gran Canaria

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Logan voto 6 (16 punti, 4/8, 2/9) – Non sfigura uscendo dai blocchi, in generale non entusiasma per qualità delle scelte e nel terzo quarto sparisce letteralmente quando ci sarebbe bisogno della sua leadership per uscire dal mare agitato. Guadagna una sufficienza stiracchiata nel finale, grazie ai punti a babbo morto.

Sosa n.e. – Ancora virgola per il dominicano, il cui infortunio a questo punto è da considerarsi preoccupante. Possibile, comunque, che lo si sia tenuto a riposo non ritenendo la partita odierna fondamentale per la stagione. Decisione saggia.

Formenti voto 6,5 (4 punti, 2/2, 0/1) – Grande impatto nel match nel primo tempo, che chiude con una giocata pazzesca per il vantaggio prima dell’intervallo. Garanzia assoluta in 17′ di impiego.

Sanders voto 6 (10 punti, 2/7, 2/4) – Parte molto bene, ma come spesso gli capita quando è al top della condizione vive sulle montagne russe. A maggior ragione oggi che è in piena convalescenza presta il fianco a pause ed errori in mezzo a cose pregevoli. Da annotare diversi scarichi calibrati al meglio per Lawal, che ringrazia.

Devecchi voto 6 (-, -, 0/1) – 13′ importanti per continuare a crescere a livello fisico. Gli impegni che contano, ovvero Banvit a Sassari e Coppa Italia a Desio, si avvicinano. Il Ministro servirà al 100%.

Lawal voto 6 (12 punti, 6/12, -) – Un po’ sì e un po’ no sotto le plance, dove i clienti odierni erano di tutto rispetto, e lo si sapeva. Fa quel che può, come sempre, ma non è che possa anche sdoppiarsi. Poco da dire: contro questo tipo di squadre, con lunghi di primissimo piano, ci vuole un miracolo per spuntarla.

Chessa voto 6 (3 punti, -, 1/3) – Entra molto bene in campo, con l’asse formato con Brian Sacchetti che funziona sempre al meglio. Il sassarese sta disputando una stagione di alto livello. Oggi una bella tripla mettendo i piedi a posto uscendo dai blocchi e ottime scelte in regia.

Dyson voto 5,5 (12 punti, 4/7, 0/2) – Parte dalla panchina, quando entra prova a sparigliare con l’arma dell’uno contro uno e attaccando il ferro come impone il coach. Difficile tenerlo in quelle situazioni. Convive da settimane con diversi acciacchi fisici, tra schiena e ginocchio, ci vorrebbe una campana di vetro per portarlo fino alla fine della stagione nelle condizioni ammirate a cavallo tra 2014 e 2015.
Sacchetti voto 6 (9 punti, 2/4, 1/1) – Fa imbufalire il padre con un passaggio dietro la schiena, era partito molto bene al tiro e con l’atteggiamento giusto, già ammirato nelle ultime uscite. Più di 20′ in campo per lui, nel complesso non sfigura.
Mbodj voto 5 (1 punto, -, -) – Impalpabile, continua a denotare limiti tecnici e tattici che poco si sposano con un determinato livello. Quando è in campo, la Dinamo Sassari segna il passo. Dannoso.
Vanuzzo voto 6 (7 punti, 2/2, 1/4) – Nel complesso il capitano non tradisce, più di 20′ in campo sono tanti, e infatti il veneziano paga dazio col passare del tempo, sporcando percentuali e sbagliando quello che all’inizio aveva messo dentro. Sgomita, lotta e trascina, un peccato non poterlo sfruttare in maniera più calibrata.
Meo Sacchetti voto 5,5 – Testa giusta per 20′, anche se la partita è di quelle tra il fine stagione e l’assenza di significato di classifica. La Dinamo comunque resta in equilibrio, anzi spesso è avanti, poi quando la contesa si fa più arcigna sparisce letteralmente dal campo. “Peccato per i blackout” dice qualcuno, ma non è che quelli siano fuori dai 40′ e dai compiti del roster biancoblù. Ormai sono messi in conto, pecca che il coach e i suoi collaboratori non sono capaci di eliminare. Gran Canaria non è Pistoia, né le Bologna e Brindisi di inizio stagione, così in 10′ va più o meno come a Trento… Sceglie Vanuzzo in quintetto con Dyson fuori, forse ancora con finalità motivazionali. A risultato acquisito pensa ad evitare danni peggiori e infortuni, sapendo che l’appuntamento da non sbagliare sarà contro i turchi.
Fabio Frongia

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