Dinamo-Reyer, sala stampa – Sacchetti: “Vista la vecchia Dinamo”. Pasquini: “Stagione in linea con aspettative. Mercato? Vedremo”

 

Meo Sacchetti

Meo Sacchetti

Dopo l’88-80 con cui la Dinamo Sassari ha battuto (splendida rimonta nel terzo periodo) la Reyer Venezia al Pala Serradimigni, in sala stampa arrivano Meo Sacchetti e Carlo Recalcati con gli animi diametralmente opposti. Per il coach ospite una sconfitta che non mette in pericolo il secondo posto, per l’ex Capo d’Orlando una vittoria scacciacrisi.

“Nel primo tempo loro hanno giocato benissimo nel tiro da 3. Bravi loro ma abbiamo permesso un po’ troppo, con Goss che ha fatto la voce grossa e contro il quale c’era poco da fare. Nel secondo tempo si è vista la vecchia Dinamo, la partita si è ribaltata”. Cosa mancava per correre nuovamente? “Lasciare 9 punti a loro nel terzo quarto – dice Meo Sacchetti – è stato decisivo, c’è stato un cambio di registro totale, questo break era nelle corde della nostra squadra, speriamo di averlo ripreso”. Cosa ha pensato dopo 5 sconfitte di fila e 20′ così brutti? “Non penso si sia vista una squadra svogliata, ma una squadra che aveva perso fiducia. Dall’altra parte c’era una squadra che faceva sempre canestro e non era facile. Noi abbiamo bisogno di giocare al massimo dei giri, sennò evidenziamo i nostri difetti. Bisogna tenere alta l’intensità difensiva per poi tirare vedendo meglio il canestro. Non siamo una squadra che può controllare e gestire, non siamo dei fini lettori di situazioni”. Nell’intervallo più rabbia o consigli? “Ho detto che era logico soffrire contro la loro percentuale al tiro, ciò che mi dava fastidio era Ruzzier a segno facilmente in uno contro uno, oppure errori banali che ci stavano condannando”. Si crede nel sorpasso a Trento? “Il destino non è nelle nostre mani, dovremo giocare per vincere e poi sperare in qualche passo falso di Trento. Serviva questa scossa, sicuramente”.

 

 

Edgar Sosa: “E’ stata una partita molto dura, c’era tutto per crollare, ci siamo uniti e compattati e ne siamo venuti fuori”. Cosa vi siete detti nell’intervallo? “Il coach ci ha detto ‘chi se la sente gioca, chi non se la sente sta fuori’. Siamo andati in campo per dimostrare quello che sappiamo fare e ci siamo riusciti”. Quando e come è scoccata la scintilla per te e per la squadra? “Nel primo tempo abbiamo sbagliato molto, la cosa importante è che nel secondo mi son sentito molto bene, come del resto nei primi 20′, con la sola differenza che i tiri sono andati dentro. E’ cambiato il feeling e la partita è girata”. Quanto vi dà fastidio questa discontinuità? “Tanto, non è certo una cosa positiva. Nel momento in cui qualcuno di noi si accende abbiamo un grande potenziale, possiamo dare grandi gioie al pubblico che giustamente critica quando non arrivano i risultati”.

E’ una squadra da psicanalisi? RISPONDE FEDERICO PASQUINI: “Il nostro progetto è ripartito, come ho ricordato in estate, e allora quando si riparte con una squadra tutta nuova è logico che manchi continuità. Capisco quando il pubblico si arrabbia (inc… ndr), ma questi ragazzi sono all’inizio di un processo importante per la loro carriera. So che è banale dire una cosa del genere, ma è così e il lavoro pesante che ci spetta va fatto. Bisogna essere tranquilli, senza eccessi di entusiasmo o depressione. Bisogna gestire bene vittorie e sconfitte, non sono stupito da questa stagione di alti e bassi”. Ancora Pasquini sul mercato: “Non cambio idea dopo una partita, perché se fai così dopo una sconfitta prendi un giocatore e dopo una vittoria stoppi le trattative. Mi piace l’idea di dover remare tutti nella stessa direzione, l’idea che avevo questo pomeriggio è la stessa delle 22 di oggi. Non credo che domani mattina ci svegliamo con la costanza che ci manca. Sul mercato siamo sempre vigili, se ci sarà il giocatore che serve lo prenderemo, sennò staremo così”.

Charlie Recalcati invece si esprime così: “Una partita dai due volti nel senso più letterale del termine. Ottimo primo tempo per noi, riuscendo a fare tanto canestro da tre punti. Il nostro pensiero era che fosse difficile continuare con queste percentuali dei primi 20′, sapevamo che avremmo dovuto lavorare meglio a rimbalzo e in attacco, con più pazienza, producendo tanto dentro l’area. Non siamo riusciti a farlo e così, abbassata l’efficacia al tiro, siamo calati, forzando molto senza pazienza e lucidità. Merito a Sassari per averci creduto”. Come mai non ha giocato Ortner? “Nella giornata di ieri ha avuto una lombosciatalgia, domani farà gli accertamenti del caso, non volevamo rischiarlo a 15 giorni dai playoff. E’ un giocatore importante per noi”. Sui playoff: “Dobbiamo mantenere il rendimento contro le squadre medio-basse contro cui ci siamo ben comportati in stagione regolare”.

dall’inviato Eleonora Secchi

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