Cagliari, la storia insegna: perdere contro l’Hellas Verona? Un disastro…

Il colpo di testa di Nenè decise l'ultimo Cagliari-Hellas Verona

Il colpo di testa di Nenè decise l’ultimo Cagliari-Hellas Verona

Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Poli, Niccolai, Nenè, Domenghini, Brugnera, Gori, Greatti, Riva. Quanti di questi nomi evocano ricordi dolcissimi nelle menti dei tifosi del Cagliari? Probabilmente tutti. Questi sono i nomi di coloro, insieme ad “altri” come Cera e Tomasini, giusto per dirne due, che compirono quell’autentico miracolo sportivo risalente alla stagione di Serie A 1969/1970, stagione in cui il Cagliari conquistò il suo primo, e finora unico, scudetto. Ma perché ripescare certi ricordi e tirar fuori nomi di questo calibro, così pesanti che, sicuramente, in particolare nei più anziani ed in chi quel periodo lo ha vissuto, portano tanta nostalgia e forse anche un po’ di sconforto, vista l’attuale situazione, nei tifosi del Cagliari?

A qualcuno verrebbe da pensare perché, magari, sia Cagliari sia Hellas Verona hanno in bacheca un solo scudetto, vinto tra l’altro in circostanze simili. Quelle rossoblù le conosciamo tutte, e non differiscono molto da quelle della formazione che venne guidata al glorioso trionfo da Osvaldo Bagnoli. Gli scaligeri vinsero il loro scudetto il 12 maggio del 1985, titolo che acquista ancor più prestigio considerando il momento brillante vissuto dal calcio italiano in campo internazionale, vista la presenza nel campionato di assoluti campioni tra i migliori al mondo come Falcão, Maradona, Platini, Rumenigge, Zico (giusto per citarne alcuni).

La formazione rossoblù elencata sopra è stata quella che, nella stagione dello scudetto, riuscì a sconfiggere l’Hellas Verona all’Amsicora per 1-0 con rete di un “certo” Gigi Riva, al minuto 47, su calcio di rigore. Forse, non tutti avranno capito perché scomodare quella gloriosa stagione, ma è presto detto: casualità vuole che quello sia, almeno sino alle 12.30 di domenica prossima, l’unico match tra i sardi ed i veneti giocato nella venticinquesima giornata di campionato. Che possa essere di buon auspicio? 1-0, dunque, che ci fa trovare altri due risultati con egual finale, uno che risale al secondo confronto assoluto vissuto in casa dei sardi, risalente al 1953, l’altro datato 26 marzo 2014. Era la trentesima giornata del campionato di Serie A, un mercoledì sera piuttosto importante per il destino rossoblù, proprio come cruciale sarà il “lunch match” alle porte.

Dentro o fuori, partita assolutamente da vincere per puntare alla salvezza poi raggiunta dalla banda di mister Lopez. Decise una poderosa inzuccata di Nenè su cross di Pisano, una costante piuttosto importante nel campionato in oggetto. Nenè che, tra l’altro, chiuse a giugno l’avventura rossoblù, per poi passare a parametro zero proprio all’Hellas Verona. L’attaccante brasiliano non sarà però della gara poiché è stato ceduto, nel mercato invernale, in prestito allo Spezia. I match tra Cagliari ed Hellas Verona in terra sarda sono 28 e si sono un po’ smistati tra Serie A, Serie B e Coppa Italia: i rossoblù si sono imposti per ben 16 volte contro 5 vittorie gialloblù, 7 invece i pareggi. Sardi in vantaggio per 48 a 26 nel computo dei gol fatti. Prima gara risalente alla Serie B 1931/1932, Verona vittorioso per 0-2. Anche nella stagione successiva, Verona corsaro a Cagliari per 0-1. Per vedere la prima vittoria del Cagliari bisogna aspettare vent’anni: è il campionato ‘52/’53 ed il match tra sardi e scaligeri propone un risultato sicuramente di spicco, 6-0 a favore degli isolani.

La vittoria del marzo 2014 segnava il ritorno della sfida dopo 10 stagioni in cui le due squadre non si poterono affrontare per questioni di categoria. Infatti, nel 2003/2004, le due squadre si sfidarono in Serie B: erano i tempi in cui il Cagliari disputava le partite casalinghe in quel di Tempio Pausania, ed il risultato fu di 1-1: al gol di Esposito rispose Vincenzo Italiano. Diversi i confronti in cadetteria, spettacolo spesso presente. Gli 0-0 sono solamente due, mentre brulicano gli 1-1 e i 2-1, arrivati per ben quattro volte a testa. L’ultima sconfitta tra le mura amiche, per il Cagliari, è arrivata in una stagione che evoca brutti ricordi, quella dell’ultima retrocessione in Serie B. Annata 1999/2000, allenatore Renzo Ulivieri, a castigare i padroni di casa ci pensò Gianluca Falsini che al minuto 37 della prima frazione di gara fece tutto da solo, trasformando un’innocua rimessa laterale in gol: il terzino sinistro del Verona riceve palla sull’out di sinistra, si accentra, e con il piede destro, non quello naturale, scarica un destro che si infila all’incrocio dei pali alla sinistra di un incolpevole Franzone, sostituto di Alessio Scarpi. In quella partita, il Cagliari parve privo di motivazioni e di quella verve che avrebbe dovuto mostrare in un così importante frangente; formazione ormai rassegnata alla retrocessione. Solo con l’ingresso del giovane Melis, nell’ultimo quarto d’ora, il Cagliari provò a raddrizzare la gara, ma a fermare i sardi ci pensò un appena ventenne Sebastian Frey.

Anche nella precedente vittoria scaligera, il Cagliari venne condannato alla retrocessione. Proprio per questo, forse, sarebbe meglio che il Cagliari vincesse domenica. La sconfitta in casa con l’Hellas non ha mai portato nulla di buono, la storia lo insegna, le poche vittorie gialloblù sono sempre state pesanti per le sorti sarde. Meglio non rievocare fantasmi del passato e brutte paure, la sconfitta sarebbe vissuta probabilmente come una pietra tombale sulla stagione cagliaritana, affossando ancor di più i non certo entusiasti animi.

Mattia Marzeddu

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