Cagliari-Lazio – Tutto contro i rossoblù e note double face da Cabras, ma non c’è momento migliore per risorgere
Se gli ultimatum e le ultime spiagge appaiono ormai come slogan privi di smalto, il calendario (liturgico) accorre in soccorso di quei tifosi che sperano di poter assistere alla resurrezione del Cagliari. La settimana che conduce a Cagliari – Lazio, infatti, racchiude i sentimenti di una piazza nella quale la delusione e lo scoramento serpeggiano e si mischiano alla speranza di una salvezza che, a questo punto della stagione, assumerebbe i contorni del miracolo.
Stefano Pioli ha fatto della sua Lazio un giocattolo luccicante nel quale la gemma di Felipe Anderson, autentico crack di questa stagione, si incastona alla perfezione nell’organizzazione dei biancocelesti. Il tecnico parmigiano ha saputo coniugare la solidità difensiva della sua squadra con la velocità degli interpreti offensivi che ha a disposizione, costruendo una macchina che effettua un pressing asfissiante e riparte in maniera rapida e spesso letale. Potendo vantare il secondo miglior attacco del campionato e la terza difesa meno battuta, i biancocelesti si sono issati al terzo posto della classifica e adesso puntano al sorpasso più ambito, all’ombra del Cupolone. Tatticamente perciò, la squadra capitolina appare come la peggiore avversaria possibile per gli uomini di Zeman, il quale, alla luce della classifica e in linea con la sua filosofia, ha più volte dichiarato di non volere e potere far calcoli. Alla luce dello stato di forma delle due squadre, il boemo avrà benedetto la pausa per gli impegni della nazionale. La Lazio infatti ha dovuto interrompere, nel miglior momento di forma, il suo cammino, mentre i rossoblù hanno palesato, sia contro l’Empoli che contro il Milan, una condizione fisica quantomeno deficitaria. E’ molto probabile, perciò, che questi giorni siano stati decisivi per ricaricare le pile in vista del rush finale.
In questo senso l’amichevole giocata sabato contro il San Teodoro, al netto del risultato finale, ha fornito alcuni spunti per valutare non solo lo stato fisico della squadra ma anche l’umore dei suoi interpreti. A questo punto della stagione e in una critica situazione di classifica, la sicurezza e il temperamento hanno lo stesso valore di un’ottima condizione fisica. Scendendo nel dettaglio, è apparsa evidente la timidezza di un Ceppitelli (assente sabato per squalifica) non ancora in grado di prendere in mano le redini della difesa, il ritardo di condizione di Husbauer (provato nell’insolito ruolo di regista nel secondo tempo) e la scarsa forma di Dessena, apparso a più riprese eccessivamente nervoso. Viceversa, Farias ha dimostrato di essere uno dei giocatori che attraversa il miglior momento di forma nonostante la sua pericolosità sotto porta risulti tuttora ondivaga, così come la coppia formata da Balzano e Avelar, sempre più legittimi padroni delle corsie rossoblù. Un appunto speciale inoltre, è riservato a Daniele Conti. Nella sua più difficile stagione degli ultimi dieci anni, emerge il carattere di un capitano che, anche in una semplice amichevole, guida la sua squadra dal campo, spronando i più timorosi e placando gli animi nervosi. Troverà spazio a breve sul campo? Chissà.
L’impegno previsto contro la Lazio perciò si presenta tutt’altro che agevole ma, paradossalmente, il ruolo di vittima sacrificale potrebbe conferire ai rossoblù quella spensieratezza che Zeman attende da inizio stagione. Diversamente dalle precedenti gare interne infatti, il Cagliari non parte con i favori del pronostico e un risultato positivo sarebbe una potenziale molla sia per la classifica che per l’umore della squadra e della piazza. Del resto, non c’è momento migliore per auspicare una resurrezione…
Stefano Sulis
Commenti