ESCLUSIVA – Andrea Cocco: Mai avuto dubbi su Vicenza. Devo molto a Marroccu, purtroppo in Portogallo…
Si può ripartire alla grande a 30 anni suonati dopo un paio di stagioni difficili? Se chiedeste ad Andrea Cocco la risposta sarebbe scontata: sì si può eccome. Basta recarsi nel nord-est italico, a Vicenza, vicino a due piazze dove in passato non era andata ottimamente (Venezia e Verona) e in una squadra allestita tra mille difficoltà per effetto del ripescaggio in Serie B a ridosso del via. Il cagliaritano, giunto a quota 8 reti in 21 partite, vede ad un passo il traguardo della doppia cifra e ripensa alle belle annate in quel di Alghero e Bergamo (all’Albinoleffe) quando il salto nella massima serie sembrava molto possibile. Inutile pensare a ciò che è stato, meglio godersi lo splendido momento del gruppo guidato da Pasquale Marino (fondamentale il suo avvento a campionato in corso), ben poco quotato alla vigilia.
Andrea, alla fine sei rimasto in biancorosso. Eppure a Trapani assaporavano altri gol sardi…
<<E’ vero, ci sono stati dei contatti con il Trapani, che cercava un sostituto di Matteo Mancosu, ma il Vicenza ha dimostrato di credere molto in me, ritenendomi importante e per questo ha chiesto cifre alte per lasciarmi andare. Si è parlato anche del Pescara (che ha letteralmente rivoluzionato il parco attaccanti ndr), ma non ci ho fatto molto caso perché avevamo davanti una partita importante e volevo restare concentrato. Tra l’altro è arrivata anche la doppietta a Terni quindi non potevo prepararla meglio. In ogni caso, l’unica offerta concreta che mi è pervenuta è stata quella del Trapani>>.
Ti aspettavi di fare così bene a Vicenza?
<<In estate ho scelto Vicenza perché è una piazza blasonata, con un passato importante e dove si vive il calcio in maniera viscerale, come si evince dal pubblico che viene a sostenerci al Menti. Avevo voglia di ripartire dopo le esperienze difficili in Portogallo e con la Reggina. Mi è stato proposto un biennale quando la squadra era ancora in LegaPro, e non ho avuto alcuna difficoltà ad accettare>>.
Che rapporto hai con mister Pasquale Marino?
<<Sono molto contento del mio rapporto che si è instaurato con lui. E’ un allenatore che mi ha dato fiducia anche nei momenti difficili, quando non ero molto brillante dal punto di vista fisico. Se non vede l’impegno, non si mette grossi problemi a relegarti in panchina. Per cui avere la sua fiducia è doppiamente importante>>.
Nella passata stagione, dopo le magre di Reggio Calabria sei emigrato in Portogallo. Come è andata, e che rapporto hai con Francesco Marroccu, attuale direttore sportivo del Cagliari?
<<Gli devo molto, lo ringrazio perché ha sempre creduto in me. Sicuramente sono in debito con lui, perché mi ha voluto fortemente in Portogallo un anno fa, purtroppo non sono riuscito a ricambiare pienamente la sua fiducia a causa di vari problemi sia tattici, essendo il campionato portoghese caratterizzato da ritmi compassati, ma anche perché la squadra era molto giovane. Inoltre c’erano dei problemi societari che non facilitavano certo il lavoro di gruppo, allenatore e staff. Senza dimenticare alcuni problemi personali che mi colpirono e non mi hanno permesso di rendere al meglio>>.
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