Volley – Via alla B1 maschile, senza velleità: le parole di Marotto (all. Cagliari) e Desogus (presidente Iglesias)
Arriva per ultimo, ma finalmente comincia anche il campionato di Serie B1 maschile di pallavolo, con Cagliari Volley, Volley Iglesias e VBA Olimpia Sant’Antioco ai nastri di partenza, in una compagnia che ha perso per strada la Pallavolo Olbia. I galluresi, come noto, hanno deciso di scambiare il titolo sportivo con gli iglesienti del presidente Sandro Desogus, a sorpresa desiderosi di rimanere nella terza serie, ma in definitiva ancora incompleti a livello di roster e principali candidati alla retrocessione, proprio come un anno fa.
CAGLIARI, SI PARTE DA TORINO DOPO IL RIDIMENSIONAMENTO - Non stanno meglio nel capoluogo, dove un repentino cambio di rotta a metà estate ha portato ad un ridimensionamento del budget e al cambio della guardia in panchina, da Alberto Miconi (nocchiero della splendida stagione 2013/2014) al coach di Monastir Alessio Marotto, che un anno fa guidava proprio Iglesias.
“Avendo iniziato due settimane dopo rispetto a tutti gli altri, abbiamo dovuto accelerare anche in fase di preparazione – dice Marotto alla vigilia del match di Torino (sabato, ore 21) - Questo è stato un male perché abbiamo dovuto adattare il lavoro, mentre è stato positivo per i nostri “vecchietti”, che hanno potuto faticare meno (ride ndr)”. Si parte dal Piemonte, davanti al Volley Parella di coach Battocchio: “Torino è una delle squadre con le quali credo ci giocheremmo i posti da metà classifica in giù – dice Marotto – come sempre accade alla prima di campionato, è una partita con molte incognite, dove potrà succedere di tutto. Loro hanno due elementi di esperienza come Salza e Costa e uno degli opposti più forti della categoria come Roberto Corti. Sarà dura, ma ci proveremo”.
Tornando al Cagliari, è indubbio come la squadra sia certamente più debole rispetto alla passata stagione: “Spero che i più “anziani” (Meriggioli, Cristiano, Stangoni) facciano da traino al resto del gruppo, visto che abbiamo un libero e un “posto 4″ giovane. Per quanto mi riguarda, era da un po’ di tempo che non sentivo l’adrenalina da debutto in modo così forte. Sento la responsabilità di guidare il Cagliari, che è comunque la società più importante della Sardegna a livello pallavolistico”.
Guai a parlare di obiettivi: “Noi abbiamo 22 finali, ogni punto pescato in casa e fuori casa è importantissimo. Più punti faremo, e più in fretta li faremo, più avremo la possibilità di divertirci, crescere e lavorare in modo sereno. L’anno scorso il Cagliari ha perso 3 partite in tutto il torneo, quest’anno il valore della rosa è molto più basso e allora anche i quattro che sono rimasti dovranno abituarsi in fretta alla nuova tendenza; sarà importante capire che ci saranno settimane dove non si raccoglieranno punti, dove sarà più difficile venire in palestra”.
Dopo una stagione fallimentare a Iglesias, con che spirito Marotto torna in panchina? “Con quello di chi vuole rimettersi in gioco. Dopo l’anno scorso, la vivo come un’occasione, mi rimetto in gioco. Ci ho riflettuto un po’ prima di dare l’ok, ma voglio dare tutto per fare bene. Le favorite? Penso che Chiusi (ospite sabato alle 19 di Sant’Antioco ndr) abbia non una, ma due marce in più rispetto alle altre; vedo bene anche Saronno e Bergamo, che sono società e squadre ben attrezzate. Credo che dopo la quarta posizione ci sarà un grande affollamento, l’anno scorso noi di Iglesias e altre 3 eravamo staccati in fondo alla classifica sin da subito, quest’anno prevedo grande bagarre in virtù del livellamento ulteriore. In questo momento giochiamo e dobbiamo giocare per la salvezza, quello che arriverà in più sarà tutto guadagnato e, come detto, ci permetterebbe di far crescere meglio un gruppo giovane ma che sta lavorando molto bene in vista di questa nuova avventura”.
IGLESIAS, VOLONTA’ E POCO ALTRO - In casa Volley Iglesias (domenica alle 15.30 a Santa Croce), come detto, si naviga a vista. Venuto meno qualche sponsor sul quale si sperava di poter contare, dopo lo scambio del titolo sportivo con Olbia non si è costruito granché, e si prevede un’altra stagione di sofferenze. “Siamo ampiamente rimaneggiati – dice il presidente Sandro Desogus – abbiamo una squadra giovane, ci mancano l’opposto, un altro centrale e un “posto 4″. Iniziamo con tanti giovani, tanta buona volontà, ma non possiamo certo sperare granché. La situazione è complicata, a maggior ragione nel nostro territorio. Una volta che manca lo sponsor, che la Regione fornisce i contributi in notevole ritardo, si fa dura”.
Desogus prova ad appigliarsi al clima visto in palestra: “I ragazzi sono più motivati della scorsa stagione, quando si viveva decisamente di alibi. Sanno che siamo partiti in ritardo e incompleti, ma vedo le facce giuste. Purtroppo è venuto meno qualche accordo di sponsorizzazione, stiamo provando a raccogliere fondi con l’aiuto della gente in una sorta di azionariato popolare, ma non sarà facile avere nuovi giocatori nell’immediato futuro. Siamo sempre in contatto con agenti e procuratori, ma è chiaro che ormai molti giocatori preferiscono stare vicino a casa. Non ci sono più gli stipendi di un tempo, nella pallavolo, e allora meglio non spostarsi troppo e avere un lavoro sicuro al fianco dell’hobby pallavolistico”.
Fabio Frongia
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