Dal TAR niet al Cagliari Calcio: sport e co-marketing con la Regione Sardegna, si potrà mai far qualcosa?
Nessuna svolta positiva: sul discorso contributi regionali per il co-marketing il Cagliari Calcio non fa eccezione rispetto a tutte le altre realtà isolane (ad eccezione del Rally Italia-Sardegna – WRC) che nei mesi scorsi si erano visti bloccare i finanziamenti previsti in un primo momento da viale Trieste. Questo il verdetto del TAR, cui la società rossoblù si era rivolta, che considera una sponsorizzazione in piena regola (vietata dalle leggi in materia) quella attivata tramite Sardegna Promozione e ha deciso di confermare la decisione del commissario regionale straordinario, respingendo il ricorso della società sarda, che ora potrebbe rivolgersi al Consiglio di Stato.
Come detto, il club presieduto da Tommaso Giulini non è certo il solo a fronteggiare (o ad aver fronteggiato) il problema, sollevato più di 12 mesi fa dalla Torres e dal suo presidente Domenico Capitani, ma che ha colpito in maniera diversa e per svariate ragioni tutti coloro che fanno sport a livello professionistico nell’Isola. Non tutti, infatti, hanno avuto la bravura e la fortuna della Dinamo Sassari, che dopo il blocco dei circa 900 mila euro di contributo dalla agenzia (ormai defunta) Sardegna Promozione, ne trovò liquidati immediatamente circa 700 mila relativamente all’accordo sui Giganti di Mont’e Prama; una cosa che – senza mistero – ha fatto arrabbiare un po’ tutti gli altri al grido di “Forza Dinamo, ma non solo loro fanno basket o sport”.
E’ di poche ore fa, invece, la decisione dello skipper Andrea Mura di vendere l’appena costruito IMOCA 60 per mancanza di risorse (LEGGI QUI). Sul tema, dopo le immediate polemiche, è intervenuto l‘Assessore al turismo Francesco Morandi: ”Da tempo è stato avviato lo studio dei canali in grado di promuovere il settore della nautica e di tutti i temi ad essa collegati. Ai fini della promozione dell’immagine dell’isola, l’assessorato ha pure tracciato delle linee guida per la scelta delle modalità di comunicazione, a fronte del piano strategico di sviluppo del sistema turistico, seguendo criteri di efficacia dell’azione e ritorno degli investimenti. Il tutto dopo una sistematica attività di analisi delle caratteristiche del proprio prodotto territoriale, delle tendenze in atto sui mercati, dell’andamento della domanda e della propensione al consumo dei potenziali turisti, durata oltre un anno”. Insomma, come ormai da mesi, ben poche certezze sul modo di procedere da parte del governo regionale, che da quando la Corte dei Conti ha messo tutti in guardia dal proseguire la sponsorizzazione ha fermato tutti prendendo tempo e dando l’idea di non sapere bene come muoversi.
LA VICENDA - Il meccanismo di finanziamento da parte della Regione Sardegna, tramite l’agenzia Sardegna Promozione, a quelle realtà sportive che avevano il merito di diffondere il marchio Sardegna fuori dall’Isola fu bruscamente bloccato dal parere negativo della Corte dei Conti. Da qui il domino, con il congedo di Sardegna Promozione e il commissariamento della stessa, congelando i finanziamenti previsti (dal Cagliari Calcio con la fetta più grossa a scendere verso Rally d’Italia, Dinamo Sassari, Sassari Torres, Andrea Mura ecc.) per il rapporto di co-marketing e portando alla protesta diffusa di chi vedeva improvvisamente mancare somme iscritte a bilancio. Da allora una quadratura vera e propria non si è trovata, e si va avanti tra “melina” e ricerca di soluzioni non facili. Gli organi giuridici competenti, come detto, ritengono si trattasse di sponsorizzazione a tutti gli effetti, mentre la Regione cerca vie alternative che per il momento, complice anche la chiusura generale dei rubinetti, non esistono.
Ecco perché, tornando al Cagliari Calcio, si continua a lavorare alacremente per presentare progetti che soddisfino viale Trento e ottenere finalmente soldi che farebbero molto comodo. I colloqui tra via Mameli e viale Trento sono caldi, anche per il discorso main sponsor che non è tramontato, seppur in casa rossoblù continuino a vedere come irta la strada in questione. La storia del co-marketing sport-Regione – tra documenti non presentati o incompleti, trattamenti differenziati per le varie realtà sportive, proteste diffuse -, è piena di sfaccettature e probabilmente lontana da una soluzione finale.
Fabio Frongia
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