Torres in piazza. Sindaco: “Parlato con Malagò”. Ganau, AMST e Fondazione: “Ingiustizia, non siamo capri espiatori”
Giornata dell’orgoglio torresino in Piazza Castello a Sassari, dove c’è stato il seguito dell’incontro avvenuto ieri pomeriggio al “Vanni Sanna” tra i tifosi rossoblù, alcuni giocatori sotto contratto e le componenti che gravitano attorno alla società (dalla Fondazione Torres all’Associazione Memoria Storica Torresina). Al centro, come noto, il momento vissuto dalla Torres, che attende il verdetto del Collegio di Garanzia (CONI) in merito al processo sul calcioscommesse, dopo che il secondo grado aveva visto la retrocessione in Serie D ripristinata in seguito alla sentenza di primo grado, che aveva invece “perdonato” la Torres con 2 punti di penalizzazione da scontare in Lega Pro.
“Non accettiamo l’ingiustizia”, il titolo di un pomeriggio comunque significativo, disertato dai dirigenti della Torres (presenti solo il team manager Bruno Mazzini, i giocatori e i giovani della Berretti), e dove hanno preso la parola tra gli altri il Sindaco Nicola Sanna, il presidente del Consiglio regionale (ex Sindaco) Gianfranco Ganau, il giornalista Andrea Sini (Memoria Storica Torresina) e Umberto Carboni (Fondazione Torres).
Nessuna contestazione esplicita alla proprietà attuale, presieduta da Domenico Capitani (squalificato per 5 anni con ammenda di 80 mila euro), il primo responsabile delle intercettazioni relative a Pisa-Torres che hanno macchiato la Torres di responsabilità diretta portandola quindi alla perdita della categoria, cosa avvenuta per tutte le società implicate nell’inchiesta Dirty Soccer ad eccezione del Savona, “salvato” col mantenimento della Lega Pro. Tra le righe e in modo indiretto, è emerso comunque il fastidio di tanti per l’assenza di tranquillità e chiarezza che contraddistingue il mondo Torres ormai da 2 anni, da quando si è tornati in Lega Pro ed è salito in sella Capitani.
Il Sindaco Nicola Sanna ha portato la notizia del colloquio odierno con il presidente del CONI Giovanni Malagò: “Stamattina ho parlato con il presidente del CONI, Giovanni Malagò, al quale ho detto in modo chiaro che la città di Sassari non può essere umiliata da nessuno. Pretendiamo giustizia e rispetto, e che vengano fatte le cose seriamente. Il calcio ci ha abituato a cose strane, però tutti hanno visto come la sentenza di secondo grado sia stata iniqua. Ho ottenuto da Malagò la promessa che il Collegio di Garanzia lavorerà con massima attenzione, che non sarà lasciato nulla di intentato. Nella sentenza di appello ci sono molte lacune: non sono stati sentiti testimoni e tante cose, Malagò mi ha garantito che farà appello a tutti gli organi della giustizia amministrativa sportiva perché si comportino con attenzione verso tutte le parti interessate. Malagò – chiude Sanna – ha voluto sottolineare che, sebbene per altre discipline, Sassari è città campione d’Italia e quindi il CONI ha attenzione massima. Di più non poteva dire e non potevo chiedere, se non di avere giustizia e precisione. Questo è un elemento di serietà che vi trasmetto e che significa come il nostro intervento da amministratori della città abbia richiamato i vertici FIGC e CONI ad essere giudici imparziali”.
“Il segnale che va dato all’esterno – dice Andrea Sini (Memoria Storica Torresina) – è che la piazza non ci sta a prendersi questa ingiustizia. Siamo pronti a prenderci quello che ci spetta, perché qualcosa c’è stato e le intercettazioni le abbiamo sentite e lette tutti, ma non accettiamo che venga calcata la mano, che la Torres sia capro espiatorio e considerata come società con pochi tifosi e quindi meritevole di una sentenza esemplare. Sappiamo che calcio non è pulito come lo vorremmo noi tifosi, ma è giusto pretendere un giudizio equo e uguale per tutti, senza bilance truccate. Poi bisogna dire che la Torres deve scegliere cosa vuole fare da grande”, la chiusura in riferimento al bisogno di un cambio di rotta invero auspicato da tutti, seppur per il momento in maniera non esplicita, come si è evinto dagli interventi odierni.
“Vogliamo far sentire la voce della Curva Nord ai giovani che hanno indossato la maglia con onore”, il messaggio del tifo storico e organizzato ai ragazzi della Berretti scesi in campo in Coppa Italia di Lega Pro (eliminati dalla Lupa Castelli Romani). “Siamo in un luogo simbolo della città, Piazza Castello, dove chi amministrava male la giustizia fu cacciato dai sassaresi. Un luogo simbolo dal quale speriamo si possa ripartire. Non meritiamo il trattamento che stiamo subendo”.
“Sono qui nelle vesti di sassarese – dice Gianfranco Ganau, Presidente del Consiglio regionale – Credo sia giusto essere qui in un momento difficile. Ne abbiamo e ne ho vissuti tanto quando ero Sindaco. Quando ho visto la prima sentenza sul calcioscommesse sono stato blandamente soddisfatto, era caduto un castello accusatorio che sporcava dei ragazzini con un’accusa infamante. Ma la sentenza di secondo grado mi ha lasciato, come tutti, interdetto e sbalordito per il grado di iniquità. Non sono abituato a giudicare le sentenze – dice Ganau -, ma è indubbio come sia ingiusto accostare dei giovani che non hanno fatto nulla con qualcosa di schifoso. La Torres ha bisogno di tranquillità e chiarezza. Ora bisogna restare al fianco della squadra perché mantenga i livelli che si è conquistata sul campo”.
Il primo passo, quello del movimento popolare (che si spera possa continuare, infoltendosi) è stato dunque fatto. Si attende ora il verdetto del Collegio di Garanzia, istituito presso il CONI, che da domani esaminerà i ricorsi di società come Seregno, Vigor Lamezia e, appunto, Torres. Le speranze di veder sovvertito, in modo clamoroso e ancora una volta, il verdetto precedente sono minime, perché il CONI non si esprime nel merito e perché fornisce sostanzialmente sentenze “politiche”. Difficile pensare che il CONI si discosti dalla FIGC, che nelle ultime ore ha espresso soddisfazione per le sentenze, considerando (parole del Presidente Tavecchio) “il calcioscommesse alle spalle” e procedendo alla stesura di calendari, gironi e nuovi format (“la Lega Pro è a 54 squadre, chi vuole rientrare paghi”, ha detto Tavecchio). Non resta che aspettare, auspicando prima di tutto, al di là della categoria, che la Torres viva finalmente tranquillità e chiarezza troppo spesso mancate nella sua storia.
Francesco Salis e Mauro Garau