Cagliari-Roma, il sale del calcio: Conti, Mazzone che torna e (ri)vince, la morte di Taccola. E il prossimo capitolo?
Il calcio è numeri, statistiche, gol, soldi, mercato, emozioni, cori, pianti, amore. Il calcio è un grande romanzo in continua produzione, un insieme di racconti che se messi su carta non basterebbero gli alberi di tutto il mondo. La personalissima storia che ha legato Daniele Conti alle partite del suo Cagliari contro la Roma è insignificante di fronte alla vastità dell’opera, ma questo ai tifosi rossoblù è sempre interessato poco, a Daniele anche meno. I gol segnati ai giallorossi nel complesso sono cinque, alcuni indimenticabili e per sempre nella memoria di chi li ha vissuti, come quello del 6 Gennaio 2010.
Totti e compagni sono in vantaggio di due reti a zero quando mancano quattro minuti alla fine, il Cagliari ha avuto più occasioni, ma i ragazzi guidati dall’ex Claudio Ranieri sono stati più cinici, aiutati anche dalla scaltrezza di Vucinic che appena sente il respiro di Agostini sul collo si lascia cadere guadagnandosi un rigore. E’ lo stesso terzino sinistro che al novantesimo batte il calcio d’angolo che dopo un po’ di rimpalli finisce sui piedi di Lopez, lesto a correggere in rete, 1-2. Ora il Cagliari ci crede, i tifosi suonano la carica, la Roma ha paura. La palla è sul piede di Lazzari, mancino educato quanto incostante, che pennella al centro per Larrivey il quale con una grande giocata riesce a ribadire in porta, Doni para ma sulla respinta arriva Conti, 2-2, il Sant’Elia è una bolgia. Le telecamere impietose inquadrano uno sconsolato Bruno Conti in panchina, la sua Roma è stata punita da suo figlio, che nel frattempo sta perdendo la voce urlando rivolto alla Curva Nord.
Se i tifosi romanisti volessero cercare un periodo in cui a Cagliari avevano vita facile dovrebbero fare un bel balzo temporale, di qualche secolo, a cavallo del I e II secolo d.C. quando in Sardegna c’era la dominazione romana e i giochi da fare li sceglievano loro. Da lì in poi attraversare il mare è sempre stata una cosa poco gradita. Sono infatti solo 12 le vittorie dei giallorossi in casa dei rossoblù, per il resto 9 pareggi e 14 sconfitte. Eventi pre-bellici a parte, la prima vittoria arrivo nel 1964/65 per 1 a 0 con un gol di Capellaro su rigore, l’anno dopo quadruplicarono, finì 4-0. Un gol storico è quello di Nenè che siglò l’1-0 finale l’11 Settembre 1969, l’anno dello scudetto. Cagliari portò bene ai capitolini nell’82 quando con un successo sull’isola cominciò la loro scalata alla vittoria del campionato.
I numeri sono certamente affascinanti, e 74 partite totali tra le squadre sono tante da poter citare statistiche per un mese intero, ma la matematica non sempre è il miglior modo per raccontare una storia. Non ci aiuta a capire perché Carlo Mazzone, simbolo di un calcio che forse non sarà più, sia tutt’ora indimenticato dalle squadre che hanno avuto la gioia di averlo come allenatore, tra cui ci sono Cagliari e Roma. A Cagliari si trasferì nel ’91 e rimase fino al ’93 conquistando grazie ai gol di Enzo Francescoli, Oliveira e compagni la qualificazione in Coppa Uefa che gli valse la chiamata dalla Capitale. Il massimo per lui, romano d’adozione e romanista. Tuttavia proprio durante la stagione 1992/93 regalerà un dolore alla sua futura squadra battendola per 1 a 0 con gol di Pusceddu.
Salutato Mazzone ci fu una striscia di partite casalinghe senza vittoria, interrotta solo dal ritorno dello stesso allenatore romano, che dopo aver lanciato in prima squadra un certo Francesco Totti, viene richiamato dal presidente Cellino, uno dei suoi più grandi estimatori, quando i rossoblù annaspano in zona retrocessione durante la stagione 1996/97. Batterà la sua ex squadra per 2 a 1, andranno a segno Tovalieri e Dario Silva, ma non sarà abbastanza per evitare la retrocessione in coda al drammatico spareggio del San Paolo contro il Piacenza.
Tra i precedenti di due squadre non mancano mai i noiosi 0 a 0 riguardo ai quali c’è poco da raccontare, ma quello del 16 Marzo 1969 fu diverso dagli altri. Morì negli spogliatoi alla fine dell’incontro Giuliano Taccola, promettente giovane in forza alla Roma, colpito da un malore che, nonostante i tentativi di rianimazione dei medici rossoblù e gialorosso, fu letale. Sono due le sfide giocate l’8 Febbraio. Entrambe le volte hanno vinto i giallorossi, ma se prima abbiamo tanto sdegnato i numeri ora li richiamiamo in causa, perché la matematica forse non aiuta a raccontare storie, ma di certo che il detto “non c’è due senza tre” sia solo un modo di dire, senza nessun tipo di attinenza con la realtà, lo sappiamo grazie a lei.
Oliviero Addis