Torres, blackout difesa e andamento lento: immobilismo vietato, sul campo e sul mercato

Vincenzo Migliaccio, capitano della Torres

Vincenzo Migliaccio, capitano della Torres

Un gol per tempo, come contro l’Albinoleffe. La differenza, non proprio sottilissima, è stata aver subito quelle reti invece che segnarle. 4-3-2-1 o 4-2-3-1. Anche a Venezia la Torres è stata schierata con questi due moduli divisi equamente nei due tempi di gioco e anche loro, così come il risultato finale, invertiti rispetto alla precedente giornata. Vincenzo Cosco si presentava alla sfida contro i lagunari di Michele Serena, reduci da tre sconfitte di fila (Bassano, Lumezzane e Pavia in rigoroso ordine alfabetico), con un solo dubbio: allargare il campo dando una maglia da titolare a Giancarlo Lisai o stringerlo rimpolpando la mediana con l’inserimento di Fabio Foglia? Ballottaggio vinto da quest’ultimo per giocare a scacchi col Venezia, pensando, in controtendenza rispetto alle sue recenti e bellicose dichiarazioni, a bloccare l’avversario prima di abbatterlo.

PRIMO TEMPO - Come il buon giorno, anche quello cattivo si vede dal mattino, tant’è che la prima palla gol del match è dei padroni di casa, dopo poco più di 60 secondi di gioco: traversa della porta difesa da Testa scossa dal destro di Bellazzini, colpevole solo di aver calciato “troppo bene”. I sassaresi reagiscono con Foglia, impreciso nella conclusione dopo una delle poche belle sortite offensive. Passano cinque minuti e arriva l’errore che non ti aspetti: Migliaccio è troppo molle nel contrasto con Zaccagni, il quale, dopo aver vinto un rimpallo, batte Testa dall’interno dell’area di rigore. 1-0. Iniziano i problemi per i sardi, mai capaci di rimontare uno svantaggio nelle 16 partite di campionato fin qui disputate. I numeri non sono tutto ma, a volte, sono indicativi dei problemi di una squadra. Ieri pomeriggio al “Penzo”, sono riaffiorate le lacune tecniche di una compagine in nettà difficoltà quando si tratta di imbastire trame di gioco degne di tale definizione. Non ingannino le occasioni registrate sul taccuino da ambo le parti, non è stata una bella partita. Le palle gol costruite dai ragazzi di Cosco sono arrivate prevalentemente da fermo, unico aspetto del gioco nel quale i lagunari sono andati in difficoltà. Il primo tempo si chiude col risicato vantaggio dei padroni di casa.

 

Enzo Nucifora e Domenico Capitani (foto: SardegnaSport)

Enzo Nucifora e Domenico Capitani (foto: SardegnaSport)

SECONDO TEMPO - Nella ripresa lo Special Wolf prova a rigirare la frittata. Fuori Foglia, dentro Lisai. 4-2-3-1. Ma il disastro non tarda a materializzarsi: innocua palla lunga sulla quale Cafiero si convince di esser solo, retropassaggio di testa per Testa intercettato dal “non visto” Raimondi, abile nell’anticipare l’estremo difensore rossoblu e batterlo per il 2-0. Torres ko, condannata da due pesanti incertezze della retroguardia, fin qui punto forte (anzi fortissimo) dei sassaresi. Difensori “colpevoli” anche nella metà campo offensiva; Cafiero prima (gran parata di Fortunato) e Marchetti poi non riescono a realizzare il gol che avrebbe potuto riaprire il match. Le occasioni ci sono, è vero, ma sono figlie della casualità o quasi. Per dirla alla Caressa: “butta la palla e prega”. Gli arancioneroverdi calano fisicamente, si abbassano e amministrano il doppio vantaggio, probabilmente a conoscenza della cronica incapacità sarda di rimontare lo svantaggio. La loro vittoria ai punti non è meritata ma la sconfitta dei rossoblu lo è eccome. Troppi errori del reparto migliore della squadra.

L’ANALISI - La scossa data allo spogliatoio dall’arrivo di Cosco aveva probabilmente illuso mettendo, momentaneamente, in cantina le carenze. E’ però statisticamente provata la reazione nervosa di una squadra al cambio di guida tecnica. Che l’energia portata dal ritorno dello Special Wolf sia già sfumata? Due passi avanti col Real Vicenza, uno indietro contro l’Albinoleffe (nonostante la vittoria) e un altro stile-gambero nella sconfitta di ieri. Sempre per rimanere in ambito di numeri, fare due balzi avanti e due indietro equivale a stare fermi. Guardando la classifica si evince questo: tre punti di vantaggio sulla zona calda (mercoledì, ore 14.30, il recupero col Monza per tirar fuori dalla credenza il panettone). Il direttore dell’area tecnica Enzo Nucifora, anch’esso molto legato alla matematica, ha denunciato, nel post-partita, una classifica numericamente non in linea con le aspettative di una salvezza tranquilla. Mancano punti, che manchi anche qualche giocatore? Il mercato è vicino, la Torres dovrà stringere i denti e sperare che chi si dovrà occupare di rinforzi faccia qualche conto in meno.

Mauro Garau

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