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Dinamo SS, Sacchetti: “Le risposte si danno in campo, non voglio vedere certe facce. Da Travis e Green poca leadership”

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08 nov 2013
dinamo sassari, meo sacchetti, Sassari, sassari-varese
by Fabio Frongia
Stefano Sardara a colloquio con coach Meo Sacchetti

Stefano Sardara e Meo Sacchetti (foto: Nicola Accardo, Lettera43.it)

E’ il periodo più difficile della nuova Dinamo Sassari, quella sorridente e volta ad unire la Sardegna sotto un’unica bandiera, quella che ha fatto passi da gigante nel merchandising e nell’esportazione del prodotto, quella che viene da due sonore batoste, prima a Cremona e poi a Zagabria. E’ dura rialzarsi, ma bisogna farlo obbligatoriamente in fretta, perché il campionato non aspetta. Inoltre, lasciar sedimentare le cose che non vanno, a livello tecnico e di chimica di squadra, potrebbe far naufragare le ambizioni malcelate in estate.

“Prendiamo in esame le ultime due gare: quella di Cremona brutta partita molto preoccupante, quella di Zagabria è stata buonissima gara per 30′ e poi…inspiegabile”. Esordisce così in conferenza stampa Meo Sacchetti, che prova a superare con la proverbiale grinta i segni degli schiaffoni recenti. “In tutte e due le situazioni c’è stata una mancanza di aggressività e leadership in campo“, afferma ribadendo le caratteristiche che da settimane chiede ai suoi, poi affronta lo scottante tema della convivenza tra Marques Green e Travis Diener. “Abbiamo due play abituati a comandare, Diener e Green, per raggiungere qualcosa di più bisognava che ognuno facesse dei sacrifici. In coppa qualche cosa s’era vista, nelle ultime partite avremmo dovuto avere molta leadership, non l’abbiamo avuta”.

L’ottimismo non manca nel coach di Altamura, ma adesso servono le risposte: “Io sono positivo, lo sanno tutti come la penso. So come vive le situazioni un giocatore, so come ci si sente. Da allenatore e ex giocatore però vorrei vedere che ci si prova. Sapevamo che il nostro progetto in partenza era complesso, ci abbiamo creduto, ci crediamo ancora ma dobbiamo trovare una soluzione. Non voglio vedere certe facce, non mi piace, lo dico al di fuori del risultato sportivo. Come detto sapevamo che i problemi potevano venire fuori, stiamo però parlando di professionisti non di giovani alla prima esperienza. Sul campo avremo le nostre risposte, con le parole non si fa niente, servono i fatti”.

Si pensa a Varese, squadra che ha cambiato tanto ma resta temibile, reduce dall’ultima convincente vittoria casalinga. “Sapete tutti come e quanto sono legato a questa squadra. Non è una gara come le altre ma non è più come la prima volta. La Cimberio in campionato sta facendo bene ottenendo buoni risultati, come quelli mandati a referto contro Avellino e Venezia, hanno un buon ruolino di marcia saranno tosti ma dipenderà da noi. Anche loro reduci da fatiche di coppa? Ognuno guarda la sua squadra, non do giudizi dall’esterno”.

virgolettati tratti da www.dinamobasket.com

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