La Torres rigenerata dalla sofferta vittoria contro il Bellaria vola a Vicenza per sfidare la lanciatissima capolista di mister Vittadello. Gara proibitiva per i rossoblù, anche se la schizofrenia del campionato, che cambia padrone ogni sette giorni, lascia socchiuse le porte della vittoria agli uomini di Marco Cari. Certo, fermare i vicentini sarà tutt’altro che facile, e ad esaminare rosa e stato di salute si fa fatica a trovare crepe in quella che a tutti gli effetti è considerabile una favola.
Quattro gli assenti in casa Real Vicenza, a cominciare dall’ottimo (e squalificato) Matteo Malagò, centrocampista classe 1991 che finora aveva giocato tutte le partite segnando anche un gol. Con lui, assisteranno dalla tribuna il terzino destro Nicolò Barzan (distorsione alla caviglia per lui), classe 1993, e i due lungodegenti Marco Moro, uno dei più esperti, e Nicola Pavan, sfortunatissimo sin da quest’estate, vittima della rottura del legamento crociato.
Come per la Torres, alle prese con i noti problemi economici in sede d’iscrizione, anche per i veneti è stata un’estate particolare. Il ripescaggio è arrivato all’ultimo tuffo, in quel tourbillon che portò in Serie D, tra le altre, Budoni e Latte Dolce. La squadra è stata rivoluzionata, di quella che ottenne la promozione soltanto il trentenne Mario Rebecchi (qualcuno lo ricorderà tra i promettenti giovani interisti di inizio anni Duemila) fa parte della rosa attuale.
In città tutti seguono e tifano lo storico club militante in Prima divisione, e qualcuno si mostra anche infastidito per quella parolina “Real” che fu del grande Lanerossi, al quale tutti sono legati. Due squadre in una città di provincia fanno sempre fatica a coesistere, perché non c’è il tanto per fare percorso autonomo fino ai massimi livelli. La realtà è comunque questa, e già c’è chi sogna il derby nella prossima stagione, con la terza serie unificata, salvo le “acrobazie” burocratiche (leggi: fusioni) che il calcio estivo ha abituato a regalare. Non manca comunque il vero e proprio stupore per la marcia del Real Vicenza, che nessuno aspettava lassù in cima, e allora ecco che quando gli impegni del “grande” Vicenza (questa settimana giocherà sabato in Coppa Italia) lo consentono al “Menti si può sperare di andare oltre i 250 aficionados che gremiscono la tribuna del vecchio impianto berico.
Tornando al campo, formazione praticamente fatta, anche se qualcosa in più si saprà dalla rifinitura di sabato. Si va verso il 4-3-3 offensivo e sbarazzino, credo principale di un allenatore che è sempre stato fedele al calcio veneto (la Clodiense nel suo passato) e che ama variare. Nel corso di questo primo scorcio stagionale ha schierato i suoi anche con il 4-4-2 e il 4-2-3-1, senza mai cambiare l’atteggiamento propositivo. Solo l’Alessandria (2-0), che in città giudicano “la miglior squadra vista al Menti”, ha fatto punti in casa del Real Vicenza, che nell’ultima a Forlì si è presa quei due punti sfuggiti una settimana prima nel derby col Bassano (3-3). Ruolino di grande livello, il ko di Crema alla terza giornata incastonato tra i 4-1 contro Castiglione e Mantova, e poi gli scalpi di Renate e Delta Porto Tolle.
La formazione: Tomei in porta. Davanti a lui, da destra a sinistra, Nieri, l’ex di turno Massimiliano Mei, Stefani e Porcino. Caporali, Bacher e Sandrini in mediana, anche se Pavic e Busatto sgomitano per prendere il posto di uno dei tre. In attacco trio indiscutibile: Lavagnoli, sorpresa per la capacità di lasciare il segno, Strizzolo e bomber Danilo Alessandro. In panchina Bagherini, Tricoli, Busatto, Pavic, Magrassi, Pradolin e Rebecchi.
In chiusura, un focus lo merita lo spauracchio principale che dovranno fronteggiare Cabeccia e compagni. Danilo Alessandro ha segnato 10 gol in 10 partite. Partirà da sinistra ma tutti i rossoblù lo troveranno nella propria zona, vista la voglia di svariare e andare a cercarsi la zolla più fertile. Era dovuto tornare a Voghera, nel 2012, per trovare la vena realizzativa persa nel sogno cadetto di Grosseto (35 presenze e 2 gol all’attivo). In Lombardia il ruolino parla di 22 gol in 30 partite nel 2008-2009 e di 14 in 33 partite nel 2012-2013. L’amato-odiato Real dei vicentini parte da lui per continuare il sogno, Torres permettendo. Quella stessa Torres che poteva diventare la sua squadra, visto che il ds Albieri ha ricordato sul suo profilo Facebook: “Quando penso che questo Alessandro lo stavamo per prendere a luglio, mannaggia!”.
Fabio Frongia (twitter: @fabiofrongia1)