Atletica – 17 sardi agli Assoluti Indoor Juniores e Promesse: miracolo Sagheddu, bronzo per Pianti

atletica camedda pianti

TRATTO DA WWW.ICHNUSA.EU - Il 7 e l’8 febbraio 2015 sono andati in scena ad Ancona i Campionati Italiani Indoor Juniores e Promesse. Poco nutrita la pattuglia sarda, appena 17 atleti sardi su 887 partecipanti complessivi (1.92%), quasi la metà di quelli che l’Isola dovrebbe portare in base ai tesserati (3,25%). Delle 156 medaglie a disposizione, sono andate agli atleti isolani (2,56%). Insomma, modesta partecipazione, ma chi è partito ha reso oltre la media. Naturalmente, si tratta di dati prettamente statistici.

Discutibile la scelta di svolgere le prove dei 60 piani su 3 turni in 6 ore: ne hanno risentito le finali, con tempi eccessivamente alti rispetto alle serie preliminari. Da evidenziare l’atteggiamento estremamente collaborativo dei Giudici di Gara presenti ad Ancona: non solo si è cercato di far svolgere i concorsi non in contemporanea con le gare su pista (compatibilmente con le ovvie necessità di orario), ma soprattutto non sono stati vessati gli atleti che si recavano a bordo pista a consultarsi con i propri allenatori. Questo è quello che ci si aspetta da dei Giudici intelligenti: rispetto delle norme e comprensione verso gli atleti.

Al termine delle gare abbiamo sentito diversi tra gli allenatori di questi giovani atleti.

Elias Sagheddu

Elias Sagheddu

Massimo Marcias si è detto soddisfatto dell’argento di Elias Sagheddu, visto le condizioni fisiche: grande merito all’atleta e al carattere dimostrato anche in questa occasione. Giulia Mannu si è espressa, in termini di piazzamento, come previsto. In termini di prestazione cronometrica, resta il rammarico del forte ritardo nella semifinale che ha penalizzato però tutte le atlete. Antonio Moro ha reso qualcosina meno del previsto, rispetto ai tempi e alla brillantezza mostrati in allenamento: bisognerà modificare qualcosa. Per Giulia e Antonio bisogna tenere presente che gli allenamenti dell’ultima settimana sono stati ostacolati dalle condizioni meteo proibitive.

Andrea Atzeni era soddisfatto del risultato del giovane Polanco. Bisogna lavorare ancora su diversi dettagli, ma c’è tutta la stagione outdoor davanti per migliorarsi.

Giampaolo Garilli rivela che tre giorni prima della gara Andrea Pianti aveva rimediato un’infiammazione all’ischiocrurale e che per questo motivo ha dovuto gareggiare con una fasciatura. Visti i problemi riscontrati il risultato è apprezzabile, in una gara che, a parte l’eccellente Randazzo, non ha dato spunti memorabili.

 

 

Gianni Puggioni era soddisfatto delle prove di Giovanni Canu: il velocista ha dato quello che aveva, in futuro occorrerà migliorare la fase finale. Federica Lai ha patito un po’ di emozione e ha pagato le cure antibiotiche delle settimane scorse.

Nicola Piga ha visto buone cose nelle gare dei suoi atleti e ci sarà da lavorare per migliorare ulteriormente la tecnica di lancio.

Elias Sagheddu L’argento promesse di Elias sa tanto di miracolo. Già, perché la medaglia arriva a 3 settimane da uno stiramento al bicipite femorale rimediato ad Aosta in occasione di una gara sui 60 piani. In più, il saltatore della Delogu non partecipava a una gara di lungo da oltre 6 mesi. I giorni di avvicinamento alla gara non sono andati molto più lisci: sostanzialmente Elias veniva da 10 giorni di fermo, salvo le 2 rincorse provate il lunedì. La gara è partita lentamente con 15 atleti partecipanti. Si ritira subito uno dei favoriti, Barruecos. Al termine dei 3 salti preliminari Elias è 2° con 7.14: irraggiungibile il primo (Jacobs, 7.84), gli altri 7 finalisti sono raccolti in un fazzoletto di 22 cm. Il 7.14 è stato un salto d’esperienza, così ci ha detto il suo tecnico Massimo Marcias.
Il 4° e il 5° salto di Elias sono nulli: il nuorese ha deciso di provarci nonostante il dolore. Dolore che lo fa correre male, ragion per cui la rincorsa deve essere allungata di 3 piedi. Il 5° salto è un gran rammarico: Elias scivola sulla plastilina e cade in piedi, per quello che sarebbe stato un salto vicino ai 7.50. Nel frattempo però il nuorese è retrocesso al 4° posto (Mantua si è portato al 2° posto con 7.19 al 6° salto, Chiari è 3° con 7.17 al 6° tentativo). L’ultimo salto di Elias è anche l’ultimo salto della gara, Jacobs si è ritirato al terzo tentativo per infortunio. Ci vuole sangue freddo e un salto migliore dei precedenti per tornare sul podio. Elias trova tutto questo dentro di sé e anche di più: “trova” una tavoletta al limite e atterra lontano, a 7.34. Nell’atterraggio, il nuorese cade scomposto e si fa male: difficile vederlo agli Assoluti, nonostante la sua gran voglia di non mancare l’appuntamento. Vedremo se le grandi capacità di recupero del nuorese faranno un’altra volta il miracolo. Elias è di nuovo argento dopo quello dello scorso anno, mostrando temperamento e carattere più forti di uno stato di forma, al momento, precario.

 

 

Complessivamente la gara è stata influenzata fortissimamente dagli infortuni della quasi totalità dei partecipanti: il Campione Italiano Jacobs ha saltato sì 7.84, ma con una ricorsa ridotta a 14 passi. La serie completa dei salti: nullo, 6.76, 7.14, nullo, nullo, 7.34.

Eugenio Meloni Accreditato alla vigilia di una medaglia, l’altista del Cus Cagliari non delude sotto questo punto di vista aggiudicandosi l’argento promesse. Visto l’evolversi della gara però si poteva forse puntare a qualcosa in più. Eugenio era infatti primo parimerito con Davide Spigarolo (la medaglia d’oro) sino ai 2.12. Poi il cagliaritano ha fallito i 3 tentativi a 2.14, mentre il vicentino supera l’asticella all’ultimo tentativo. Insomma, un po’ di sfortuna ma anche un’occasione persa per quelle che sono le potenzialità del cagliaritano. La serie dei salti: 2.00-2.04-2.07-2.10 al primo tentativo; 2.12 al secondo tentativo; 3 nulli a 2.14.

Wanderson Polanco Il gigante (1.90) amsicorino era la mina vagante dei 60 metri juniores e tale si è confermato, conquistando un Bronzo. Il velocista allenato da Andrea Atzeni, alla terza gara indoor della sua verde carriera, mostra tutti i pregi e i difetti che porta seco. In batteria Wanderson parte con handicap, regalando circa 2 metri all’uscita dai blocchi: fortuna vuole che abbia gambe da un metro e rotti, che gli consentono di recuperare questi errori e l’amsicorino riesce, nonostante l’errore in partenza, a vincere la batteria con il tempo di 7”03 e qualificarsi così in semifinale. In semifinale il velocista cagliaritano esce discretamente dai blocchi, ma al 4-5° appoggio incespica brutalmente, perdendo velocità. Wanderson ci mette i restanti 50 metri, ma nel buttaggio è 3° e qualificato di diritto alla finale col tempo di 7”06. La Finale. Terza gara nell’arco di 6 ore per Wanderson, stavolta parte dalla 7° corsia. Uscita dal blocco discreta, un po’ lenti i primi appoggi, si “alza” un po’ troppo presto ci dice Marcias presente ad Ancona, poi l’amsicorino ingrana ma le energie sono scarse. Come per tutti i finalisti. Tempi alti (il Campione Italiano Gianluca Basso chiude con 6”97), i posti dal 2° al 6° sono assegnati al fotofinish e stanno nell’arco di 2 centesimi. Wanderson è 3°, parimerito con il 2° e il 4°. Il bronzo dell’amsicorino è meritato pur mostrando in nuce di valere l’oro, ha anche messo in luce errori che potevano costargli il passaggio dei turni preliminari. Insomma, un diamante in parte grezzo, in parte lavorato: vedremo nei prossimi mesi dove potrà arrivare.

Andrea Pianti

Andrea Pianti

Andrea Pianti Il lunghista della Sarda Sport agli ordini di Giampaolo Garilli è Bronzo juniores. Alle prese con un fastidio muscolare sorto 3 giorni fa, il turritano non si è ancora espresso ai livelli del 2014, ma è comunque in progresso rispetto alle precedenti uscite 2015 (6.93 e 7.00). La gara di Andrea parte con un nullo, mentre al primo turno Randazzo (7.46) e Aldeghi (7.37), entrambi junior secondo anno, mettono subito in chiaro che si tratterà di una gara dall’altissimo livello tecnico, almeno per le posizioni di testa: il nullo, di pochissimo, di Andrea si attesta attorno ai 7.20-7.30. Al secondo salto Andrea piazza un 6.77 di sicurezza che lo fa entrare tra i finalisti, seppur di poco, dopo aver modificato e adattato la rincorsa. Occorre una misura maggiore per poi giocarsi le chanches di medaglia. E il turritano centra la misura di sicurezza al terzo salto: 7.15 e terzo posto. I salti di finale sono un tentativo di trovare l’asse giusto, ma si traducono in 3 nulli: Andrea pare ormai scarico. L’oro va a Filippo Randazzo (7.55) e ad Andrea Aldeghi l’argento (7.37, con 5 nulli). Ad Andrea un bronzo, con qualche rimpianto e tanta carica per i prossimi appuntamenti, a partire dagli Assoluti di Padova. La serie completa dei salti: nullo, 6.77, 7.15, nullo, nullo, nullo.

Mattia Scalas Ottimo 5° posto per la promessa della Casone Noceto nei 3.000 metri. Gara molto regolare la sua, Mattia si tiene nelle posizioni di testa, guidando il gruppo di inseguitori delle due lepri e girando mediamente a 33-34 secondi a giro. Negli ultimi 3 giri parte la bagarre per andare a prendere quello che sarà il Campione Italiano Rachik. Mattia non riesce a tenere il passo dei 3 inseguitori e chiude con un ottimo 8’23”10 e meritato 5° posto, oltre che migliorare il suo recente personale di 1”75 (9” meglio del 2014).

Giovanni Canu Il velocista allenato da Gianni Puggioni, centra la Finale, correndo nelle tre gare disputate ai livelli del suo recente personale (7”10) e chiude 7°. In batteria, lo Shardana esce bene dai blocchi ed è lesto in avvio. Cede un poco negli ultimi metri, chiudendo 4° e centrando il nuovo personale con 7”07. Nel riepilogo Giovanni è 7° e accede alle semifinali, primo tra i ripescati. In semifinale il sassarese parte in seconda corsia e chiude al terzo posto con 7”09. Occorre il fotofinish e l’apprezzamento dei millesimi per determinare la posizione e accedere di diritto alla Finale. Nell’ultima delle 3 gare in 6 ore, Giovanni parte in 8° corsia, affianco a Wanderson. Buona e decisa uscita dai blocchi, ancora bene nei primi appoggi ma nel lanciato si vede superato dagli avversari e chiude 7° in 7”11. Esperienza positiva, con la sua miglior prestazione personale. Ora si dovrà lavorare per migliorare ulteriormente la parte lanciata della gara che pare il tallone d’Achille del giovane sprinter sassarese.

 

 

Elisa Pintus La lanciatrice agli ordini di Nicola Piga si ritrova poco in pedana e chiude al 7° posto promesse nel peso. Primo lancio, il migliore, 11.66. Poi 4 nulli, 2 di settore e 2 di pedana: peccato per i nulli di settore, arrivati parecchio lontano. Secondo lancio buono al sesto tentativo con 10.92. La prestazione finale è al di sotto delle potenzialità di Elisa ma il rammarico, concretamente, è contenuto: avrebbe potuto ambire a una 4° posizione, ai piedi comunque del podio. La rivedremo, più determinata e più precisa, agli Assoluti di Padova. La serie completa dei lanci: 11.66, nullo, nullo, nullo, nullo, 10.92.

Nadia Neri La promessa cagliaritano-sassarese chiude 8° nei 400 metri promesse. La sua gara d’esordio 2015 è fatta senza le ansie di una ricerca forsennata del risultato e curiosamente, ma non troppo, le porta il personale indoor sulla distanza di quasi un secondo. Nadia chiude infatti in 58”83, al termine di una gara ben distribuita e senza tracolli finali.

Paolo Caredda

Paolo Caredda

Paolo Caredda Il triplista junior allenato da Roberto Dessì chiude al 9° posto con 13.81. L’amsicorino apre con un salto da 13.32 che lo colloca al 10° posto. Al secondo tentativo 13.81, misura che lo fa risalire 8°, quindi tra i finalisti. All’ultimo salto Paolo è 9° e deve saltare almeno 14.11 per entrare in Finale. Il terzo salto di Paolo invece è corto, 13.51, e deve rinunciare alla Finale. L’amsicorino si rifarà nelle gare outdoor. La serie completa dei salti è la seguente: 13.32, 13.81, 13.51.

Riccardo Guiso Il velocista della Studium et Stadium è all’esordio assoluto nelle gare indoor. Lo junior chiude con un 9° posto nei 60 piani e un 12° posto nei 200 metri. Partiamo dai 60. In batteria Riccardo è 2° con il tempo di 7”04, 3° miglior tempo nel riepilogo. In semifinale Riccardo peggiora e chiude 4° con 7”09, così come Giovanni Canu, il quale però lo precede di qualche centimetro. I due tempi ripescati sono entrambi nella prima semifinale (7”07) e Riccardo chiude al 9° posto, primo escluso dalla Finale. Il giorno dopo, nei 200 metri, il sassarese parte in 3° corsia, diciamo la più svantaggiata perché non giova della spinta della sopraelevazione. Riccardo parte bene e il tratto tra i 50 e i 150 metri lo vede autore di un bel recupero sugli avversari. Nel rettilineo finale però il velocista cala vistosamente, forse per la stanchezza, chiudendo col tempo di 22”80, prestazione non troppo distante dal suo personale outdoor. Ottimi risultati entrambi quelli di Riccardo, soprattutto in considerazione che si trattava dell’esordio indoor assoluto. Speriamo di poter vedere più spesso in gara questo giovane atleta di talento.

Riccardo Usai Il mezzofondista dell’Amsicora allenato dal padre Gianluca (bellissimo nome!) doppia la partecipazione: 800 e 1.500 juniores. Nei 1.500 metri, Riccardo si trova in serie con Crippa, il favoritissimo della vigilia. Riccardo segue la testa della gara, stando a pochi metri da Crippa, spesso affiancando il secondo Bouih. Così è almeno sino ai 600 metri: dopo, Riccardo inizia a perdere terreno sempre più. L’amsicorino termina la gara al 7° posto col tempo di 4’01”26, 9° posto finale. La domenica andamento di gara simile, seppur in proporzioni minori: Riccardo è in seconda serie (i più forti sono in 4° serie) e cerca di tenere la testa della gara dietro l’apripista Aquaro. Negli ultimi passaggi il cagliaritano arretra e arriva 4° col tempo di 1’59”03, 18° nel riepilogo tempi. Forse, ma è solo un’impressione personale, visti i limitati tempi di recupero tra una gara e l’altra, sarebbe stato il caso di puntare su una sola disciplina per questo appuntamento italiano. Ma sono sicuro che l’amsicorino avrà modo di rifarsi durante la stagione outdoor.

Giulia Mannu Per la nuorese allenata da Massimo Marcias undicesimo posto nei 60 juniores. A giudicare dai tempi di accesso alla Finale, Giulia avrebbe potuto, correndo una gara perfetta, entrarvi ma così non è stato e scopriamo perché. Nella batteria la velocista della Delogu è terza con 7”86: bella gara la sua, che lascia intravedere possibili riscontri cronometrici migliori, attorno al 7”80. Buona l’uscita dai blocchi e molto bene anche nella fase di accelerazione, mentre cede sul finale, piazzandosi al 3° posto. Nel riepilogo tempi, Giulia è 11°. La semifinale è rinviata di 19 minuti. Le atlete vengono fatte entrare in pista, provare i blocchi, poi improvvisamente, si suppone a causa di inconvenienti tecnici, vengono fatte rientrare. Di nuovo in pista dopo un quarto d’ora, c’è anche un al tempo. Il nervosismo è alle stelle e Giulia mostra segni di insofferenza. In gara Giulia non è reattiva in partenza, come invece lo era stata in batteria, corre un buon lanciato ma le manca la zampata finale: sul lanciato ha influito l’aver dovuto saltare gli allenamenti nell’ultima settimana a causa delle avverse condizioni meteo. Tempo di 7”90 e 6° posizione che la taglia fuori dalla finale. Giulia chiude all’11° posto.

Michele Mura Il lanciatore Shardana agli ordini di Nicola Piga chiude al 14° posto nel peso juniores. Nei 3 lanci preliminari Michele scaglia il peso da 6 kg a 13.05 al primo tentativo. Il secondo lancio è più lontano, 13.39, e migliora di 3 cm il personale fresco di Oristano delle scorse settimane. Terzo lancio nullo e 14° posizione complessiva, fuori dalla Finale. Buona esperienza per il lanciatore sassarese che mostra di aver assimilato la tecnica ed è in crescita. Per ambire a piazzamenti interessanti però bisognerà guadagnare ancora circa un metro. La serie completa dei lanci: 13.05, 13.39, nullo.

Federica Lai L’avventura della sassarese allenata da Gianni Puggioni si chiude in batteria con un 19° posto complessivo nei 60 juniores. La velocista Shardana esce discretamente dai blocchi ma si perde sul lanciato e si vede superare dalle avversarie. Federica chiude al 6° posto in 7”98. La prestazione non rispecchia il valore della velocista, ma si rifarà nella stagione outdoor.

Antonio Moro Il velocista agli ordini di Massimo Marcias chiude al 22° posto nei 60 juniores. In prima batteria Antonio chiude con il tempo di 7”22, non distante dal suo personale (7”18) e nuova prestazione stagionale. La prestazione però è al di sotto delle potenzialità dell’atleta e dello stato di forma mostrato nelle ultime due settimane: occorre poi rimarcare che nell’ultima settimana il lavoro è stato ostacolato da neve e pioggia. Nella stagione outdoor vedremo l’atleta della Delogu in distanze che appaiono più indicate alle sue caratteristiche, per un atleta che pare avere i perfetti canoni del centometrista, anche se corre bene pure i 200.

A cura di Gianluca Zuddas - www.icnhusa.eu

Ti potrebbero interessare anche...