Cagliari, crocevia importante: la margherita non generi confusione
Vigilia di Empoli-Cagliari che avrà il suo culmine all’ora di pranzo (appuntamento ore 12 ad Asseminello), con la conferenza stampa di Zdenek Zeman, che tifosi e giornalisti sperano possa chiarire i molteplici dubbi di formazione da opporre ai toscani di Maurizio Sarri. Il Cagliari si troverà di fronte una formazione rinfrancata dal pari di Genova (realizzando gol irregolare), foriero di continuità dopo la rotonda (3-0) vittoria sul Palermo, e che al “Castellani” intende costruire la sua salvezza. Empoli giovane e modello per tutti quelli che ancora non hanno capito di dover programmare e far di conto, attingendo da un vivaio meno florido di vent’anni fa (fuoriuscivano i Montella, i Di Natale e compagnia) ma sufficiente per sopportare il sali-scendi tra Serie A e Serie B.
Gioca bene la creatura di Sarri, artigiano del pallone, sagace e arguto nelle dichiarazioni, abile nel produrre divertimento con ciò che ha, senza speculare. Ecco perché, sulla carta, sarà lecito attendersi una bella partita. La Sampdoria che ha bloccato sul 2-2 Zeman e i suoi era arcigna e totalmente dedita a difendere e ripartire, pungendo non poco. La speranza (e un po’ anche la previsione) è che ne venga fuori un match in stile-Verona, magari con maggiore cattiveria rossoblù negli ultimi 20 metri.
ZEMAN SFOGLIA LA MARGHERITA - Rebus formazione, forse più per la stampa che per Zeman (chissà, il boemo ci dirà). Tra Empoli e Milan, pronosticate novità copiose, non fosse altro per questioni atletiche. Contro il Diavolo si giocherà quasi certamente in un Sant’Elia ampliato (oggi alle ore 9 il sopralluogo in via Vespucci), occasione per un cerimoniale di Zemanlandia, appuntamento dove esaltarsi sotto i riflettori, anche metaforici. Proprio per arrivare a mercoledì con la testa e le gambe leggere, sarà fondamentale vincere a Empoli, in quello che deve considerarsi scontro diretto per la salvezza. Formazione, dicevamo: scalpita Colombi, come sempre in ballottaggio con Cragno. Era accaduto prima della Samp, l’errore sul primo gol potrebbe far perdere quota alla promessa fiorentina. In difesa, ballottaggio Pisano-Balzano sulla destra, Murru spera che prima o poi Avelar finisca la benzina, ma l’attitudine di Balzano a giocare sull’out mancino gli pone un concorrente in più. Altro aut aut per Zeman al centro, dove torna Rossettini. Chi al suo fianco? Benedetti e Capuano se la sono cavata senza infamia né lode al debutto, il secondo sembra avere una stilla di chance in più, vantando esperienza generale e reputazione presso Zeman.
MEDIANA, CHI FA POSTO A DONSAH? - Fatta (si fa per dire) la difesa, si arriva alla mediana. Molto, come un po’ tutto l’undici, dipenderà dal grado di priorità che si darà alle partite e ai segnali dei vari serbatoi. Ekdal e Dessena sono parsi annebbiati domenica scorsa, il primo ha sulle gambe gli impegni europei con la Svezia, il secondo ha sprintato da San Siro in avanti senza aver fatto la preparazione. Facile pensare allo smagliante Donsah, ipotesi probabile ma non certa, visto che Zeman è abituato a stupire. E poi c’è il nodo più succulento, quello che riguarda capitan Daniele Conti: sta male fisicamente o mentalmente? Ci sono problemi extra-calcistici? Domande croniche senza risposta che alimentano sospetti. L’idea che esista un caso è respinta con forza da Asseminello, e allora non resta che attenersi al differenziato svolto per tutta la settimana da Conti (e Ceppitelli) e dare Crisetig per favorito. Si vedrà se Conti verrà convocato, l’impressione è che sia in corso (o sia avvenuta di recente) una sorta di mediazione a più parti, e che non appena Conti sarà arruolabile avrà la sua occasione. Magari già a Empoli.
ATTACCO, TRE BALLOTTAGGI - In attacco Caio Rangel si è aggiunto a pieno titolo alla corsa. Mai come stavolta è lecito attendersi nuovi innesti. Scalpita Caio Rangel, ma soprattutto Farias. Azzardo da scommettitori pensare ad entrambi in campo al fianco di Sau o Longo, più probabile che giochi il brasiliano più esperto, con Caio mossa per spaccare partita e gambe affaticate degli avversari. Indiziato a sedersi in panchina è Cossu, che ha giocato sempre, ma l’Ibarbo irritante di cinque giorni fa non potrà farla franca in eterno.
Chiudiamo con la voce rimbalzata da Milano dopo le dimissioni a sorpresa di Massimo Moratti da presidente onorario dell’Inter, carica simbolica ma significativa. E’ partito il refrain di un Moratti pronto a sbarcare a Cagliari. Eventualità facilmente deducibile dal passato di molti dirigenti (presidente e vice in testa) e dalle dichiarazioni di amicizia reciproca del recente passato. Ma di elementi concreti per un impegno a cielo aperto del patron in uscita da Corso Vittorio Emanuele non ce ne sono, non abbastanza per analizzare giornalisticamente il tutto. Intanto Moratti dovrebbe “liberarsi” del quasi 30% di pacchetto azionario interista. Nei prossimi giorni sarà lo stesso Moratti a spiegare (“Nei prossimi giorni capirete“, ha detto), e magari la stessa dirigenza cagliaritana sentirà il dovere di esprimersi nel merito.
Fabio Frongia
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