Nella giornata di ieri (LEGGI QUI) vi abbiamo dato conto del XII Superpremio, meeting disputato a Dorgali nel quale si erano registrati buone prestazioni tra pista e pedana ma anche iscrizioni in vertiginoso calo, come avviene ormai da tre anni. Tra i più positivi sicuramente Elias Sagheddu, che però viene da una serie di acciacchi e proprio per questo vede ampi margini di miglioramento nei suoi risultati.
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“Diciamo che soprattutto nei 200 ho risentito del dolore – dice l’atleta della Delogu Nuoro a SardegnaSport.com – infatti è venuta fuori una ‘garaccia’. Però l’obiettivo era ripartire e rimettersi in moto, quindi va bene così”. La domanda sorge spontanea: condizioni fisiche e dell’infortunio in peggioramento o tutto sotto controllo? “Ho sentito tirare sul rettilineo, il tempo infatti non è stato quello che mi aspettavo, e tantomeno il mio allenatore era soddisfatto. In un 200 fatto bene – continua Sagheddu – senza acciacchi, penso di poter fare decisamente meglio, ma aspettiamo settembre”.
A Dorgali un campo gara abbastanza povero, perché secondo te? “L’atletica sarda sta perdendo colpi, da qualche anno a questa parte lo scarso interesse per gli sport minori e l’interesse sempre e solo per il calcio sta venendo fuori con grande prepotenza. E queste sono le amare conseguenze…”. Secondo in che modo bisognerebbe intervenire nell’immediato, al di là della destinazione di risorse economiche? “Fare più promozione nelle scuole, ad esempio, è importante la fase di reclutamento, ci sono tanti ragazzi forti in Sardegna, basta solo scovarli. La mia società in questo è stata molto efficiente, vedi l’ascesa di Fronteddu, Murgioni”.
Prossimi appuntamenti? “Si va direttamente a settembre, vediamo se riusciamo a tirare fuori qualcosa di importante. Voglio il risultato, e se non lo otterrò a settembre, lo otterrò alle indoor, ma lo devo fare assolutamente. Nei 60 voglio fare un ‘tempone’, quest’anno li ho fatti una volta sola e ho fatto 6.91, quindi sono fiducioso. Speriamo bene per le prossime gare indoor, il lungo, poi, verrà di pari passo”.
Fabio Frongia