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Futsal, Sestu promosso. Mister Cocco: “Che squadra tosta. Serie A? Non mi fa paura”

Postato il 24 mag 2014
da : Sardegna Sport
Comment: Off
Tag: chicco cocco, futsal, serie a, sestu
Chicco Cocco, allenatore del Città di Sestu

Chicco Cocco, allenatore del Città di Sestu

Non sta nella pelle Enrico (ma forse con il nome di battesimo non lo conoscono neanche in famiglia) “Chicco” Cocco, il tecnico più felice di oggi nel futsal italiano. Il suo Futsal Città di Sestu ha infatti appena varcato le porte della Serie A, battendo al termine di una gara ad altissima tensione emotiva e tecnica (LEGGI QUI) quell’Orte che a più riprese è sembrata poter controllare le sorti del match. E invece i sardi non hanno mai mollato, hanno incassato e risposto, riorganizzato la rimonta per metterla in atto fragorosamente nella ripresa. Fino al tripudio, risolto nei più classici gavettoni e nei fiumi d’alcol che scorreranno per tutta la sera.

“E’ una gara difficile da dimenticare – esordisce Cocco ai microfoni di Sardegna Sport - per noi e soprattutto per il pubblico. Un andamento davvero particolare, ma devo dire che il nostro obiettivo quest’oggi era regalare spettacolo alla gente che sarebbe venuta a vederci. Poi il risultato può arrivare o meno, non è mai scontato a certi livelli, e allora non potevamo avere quel cruccio”.

Orte è andata avanti dopo 10”, poi ha chiuso in vantaggio il primo tempo. Sembrava davvero segnato il destino di questa finale. “Loro sono una grande squadra, lo sapevamo e l’hanno dimostrato anche oggi. Ma batterci era davvero un’impresa, siamo stati sempre sul pezzo, tosti, cattivi dal punto di vista agonistico e non ci siamo mai dimenticati il piano partita. Abbiamo cercato la vittoria sin dal primo secondo, sapevamo che saremmo potuti andare sotto, ma non ci siamo disuniti, contando sulla testa e le armi a nostra disposizione”.

Qual è stata la chiave tattica attorno alla quale riassumere la partita? “Penso che l’aggressività per tutta la partita sia stata decisiva. Siamo durati a lungo, senza crollare mai, nonostante i pochi cambi a disposizione. Abbiamo avuto coraggio nel rischiare giocate sotto pressione, come è nel DNA di questa squadra”.

A colpire è stata proprio la tenuta mentale. Dopo la botta a freddo e lo svantaggio si poteva gettare la spugna: “Questi prima che giocatori sono grandi uomini. Escono sempre distrutti dal campo, si aiutano a vicenda, lo hanno fatto per tutta la stagione e i risultati si vedono”.

Jorge Alberto Puhl del Futsal Città di Sestu (foto: sito ufficiale Città di Sestu)

Jorge Alberto Puhl del Futsal Città di Sestu (foto: sito ufficiale Città di Sestu)

Un’annata coronata col successo più bello. C’è mai stato un momento in cui ha avuto pensieri negativi? “Mi viene da ridere (e lo fa davvero ndr) a pensare che si potesse essere delusi dalla nostra stagione. E’ vero, dopo aver chiuso il girone d’andata primi in classifica – e ricordo che siamo partiti per salvarci – a inizio girone di ritorno abbiamo avuto 6 gare senza vittorie, pagando un po’ di stanchezza, roster corto e calendario ostico. Questa squadra è partita per salvarsi, ogni tanto in sede di commento e analisi ci si dimentica, ma noi siamo sempre andati avanti per la nostra strada”.

Fino a dei playoff perfetti, da schiacciasassi: “Dico una cosa: la società ci ha sempre chiesto una salvezza senza patemi. Una volta raggiunta ci ha detto di giocare tutte le partite come fossero una finale. E abbiamo fatto questo, fino ai playoff dove ci siamo trovati a nostro agio. Certo, sfidare il Cagliari ci ha dato una marcia in più, vincere due derby di semifinale in quel modo non è da tutti e ha ulteriormente aumentato la nostra consapevolezza”.

Il futuro dice Serie A. Se Cocco guarda oltre la festa dei prossimi giorni cosa vede? “Francamente, se la Serie A, come sembra, dovesse essere allargata a 12 o 14 squadre farebbe un po’ meno paura. Ci sarebbero 7-8 formazioni che farebbero campionato a sé e le altre in lotta per la salvezza. Quello sarà il nostro obiettivo, pochi fronzoli e molto pragmatismo. La Sardegna non può guardare oltre, per motivi meramente economici. E’ inutile fare un anno di gloria in Serie A e poi sparire, questo è il nostro terzo campionato nazionale, il mio secondo e siamo arrivati nella massima categoria. La struttura è buona, quello è l’importante, penso che avremo pochi ritocchi, e voglio ricordare che oggi avevamo un solo giocatore in più rispetto alla passata stagione”.

Fabio Frongia

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