Prime 15 giornate: ruolino e differenza reti, è il Cagliari migliore di sempre

Marco Storari, capitano del Cagliari dopo l'infortunio di Dessena

Marco Storari, capitano del Cagliari dopo l’infortunio di Dessena

Dopo le infinite polemiche scaturite dalla sconfitta di Brescia, campo per altro ostico per il Cagliari lungo tutta la sua storia, ed il lavoro di riassestamento che il tecnico Rastelli dovrà fare vista la lunga assenza del capitano Dessena, passiamo ad analizzare con più chiarezza le prime 15 giornate di campionato del Cagliari, ponendo il paragone con le precedenti stagioni che il sodalizio rossoblù ha disputato nel torneo cadetto.

Il Cagliari di Rastelli e Giulini quest’anno ha mantenuto una media molto alta e le sue cifre quasi non trovano paragoni con il passato: 10 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte infatti rappresentano il miglior ruolino di marcia di sempre per il Cagliari. Anche il precedente record del Cagliari guidato da Tiddia nel fortunato campionato 1978-79, che vide il Cagliari ritornare in Serie A, è stato stracciato. In quella stagione i rossoblù rimasero imbattuti durante tutto il girone d’andata e nel termine di paragone con il presente si fermarono a 8 vittorie, 7 pareggi e 0 sconfitte, niente male.

Prima di allora lodevole era stata la stagione 1976-77 con alla guida Toneatto ed il bomber Virdis (con 18 reti chiuse al secondo posto nella classifica marcatori) appena dietro un certo Paolo Rossi. Lo sfortunato Cagliari del presidente Mariano Delogu in quel momento con 6 vittorie, 8 pareggi e 1 sconfitta, chiuse poi al quarto posto dopo gli spareggi con Atalanta e Pescara che guadagnarono la massima serie insieme alla capolista Vicenza.

Altro Cagliari da capogiro fu quello della prima storica promozione in A con “Sandokan” Silvestri ed il baby “Rombo di Tuono” che alla quindicesima vantava 7 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. Da rimarcare anche l’atipico Cagliari delle stagioni 1952-53 e 1953-54 (quella del famoso spareggio con la Pro Patria), i rossoblù infatti nelle loro stagioni in B hanno sempre vissuto una fase ad elastico ed ad un buon campionato spesso se ne alternava uno da dimenticare. Nelle due stagioni appena citate non sarà così e nella prima delle due guidato da Federico Allasio, padre della bella attrice Marisa, che in giovane età viveva a Cagliari con la famiglia, sostenuto dalle reti di Erminio Bercarich, alla quindicesima giornata vantava ben 8 affermazioni, 3 pari e 4 sconfitte. Nella stagione successiva nonostante il valzer delle panchine, Allasio, Morgia e Soro si alternano alla guida della squadra, ed il passaggio di Bercarich in Serie A al Legnano, secondo il nostro metro di paragone, la squadra tiene esattamente lo stesso ritmo dell’anno precedente, ma rispetto al precedente torneo la squadra gode di maggior continuità, grazie all’apporto di calciatori del calibro di Bersia, Frugali, Mezzalira, Gennari, Villa, Golin e Giovanni “Vanni” Sanna.

La peggior stagione in assoluto, nella frazione che prendiamo in considerazione, risulta essere quella 1932-33 del dopo Erbstein, targata Kutik. I rossoblù riportano 2 sole vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte. In termini di sconfitte andò peggio nel 1947-48, che vedeva il Cagliari ammesso d’ufficio dalla federazione per meriti sportivi. Undici furono le gare che videro soccombere i cagliaritani, a fronte di 3 sconfitte ed 1 pareggio. Per quanto riguarda il ruolino dell’attacco-difesa cagliaritano bisogna fare un discorso diverso. La stagione 2015-16 infatti non costituisce un primato in questo campo, seppur le 30 reti all’attivo pongano Sau, Melchiorri, Farias e compagni al secondo posto nella storia del Cagliari versione serie cadetta, il primo posto al momento rimane della squadra stagione 2003-04 guidata fino a quel momento da Giampiero Ventura, cui subentrò alla diciassettesima Reja. In quell’infinito torneo, il più lungo della storia della Serie B, l’attacco rossoblù siglò 31 reti con Suazo miglior realizzatore del Cagliari. Notevoli anche le 27 reti del 2000-01. Le precedenti annate si distanziano parecchio, anche perché tra gli anni ’50 e i primi anni ’80, moduli spiccatamente difensivi dominavano in patria.

Per il computo delle segnature al passivo le 14 reti subite da Storari, ben si allontanano dalle appena 7 subite da Roberto Corti, che con il passaggio di Copparoni al Torino era ormai titolare inamovibile. Al secondo posto si piazza Piero Persico, detto “il gatto magico”, portiere nella stagione 1956-57, che subì appena 9 reti nelle prime 15 partite, prima di cedere il posto a Reverchon, a causa del calcio in faccia ed il conseguente trauma cranico riportato a Novara. Segue la stagione 1955-56 con 10 reti mertio dell’ottima difesa guidata da capitan Bersia. Seguono le stagioni ’31-’32, ’76-’77, ’83-’84 con Tiddia, ‘89-’90 con Ranieri. Con 12 segnature subite le annata ’53-’54, ’62-’63 (la prima di Martiradonna al Cagliari), con 13 reti subite si piazza Alessio Scarpi nel 1997-98. L’attuale stagione è eguagliata dalle annate consecutive 1984-85 e ’85-’86 sempre con il portiere Sorrentino. La peggior difesa della storia di B del Cagliari è quella del 1947-48. Il pur bravo e giovane Pisano, che si alternò con Sulis, dovette subire ben 41 reti in quel lasso d’incontri.

Il Cagliari odierno quindi, in fin dei conti, rappresenta la migliore espressione che la compagine sarda abbia saputo esprimere lungo la sua storia nelle stagioni della Serie cadetta.

Mario Fadda

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