Retrocessione Torres: interrogazione del Senatore Silvio Lai (PD) al premier Renzi

Silvio Lai, senatore del PD

Silvio Lai, senatore del PD

La Torres le prova tutte e si rivolge anche al premier Matteo Renzi. Lo fa con un’interrogazione urgente del Senatore PD, Silvio Lai, contro la retrocessione del club sassarese senza che l’organo di terzo grado nel processo sportivo non si sia ancora espresso in merito al ricorso per via dell’assenza delle motivazioni alla base del giudizio di secondo grado.

Tesseramenti e svincolo dei calciatori: perché la Torres farà fatica ad avere ragione

Di seguito il testo dell’interrogazione

Premesso che,
lo scorso 30 Luglio 2015 la società di calcio di Sassari Sef Torres 1903 è stata deferita dalla procura federale nell’ambito dell’inchiesta denominata “Dirty Soccer” e rinviata a giudizio per responsabilità diretta e oggettiva. L’allora direttore sportivo Enzo Nucifora, l’allora tecnico Massimo Costantino (squalificato per omessa denuncia e non per illecito sportivo) e l’attuale presidente Domenico Capitani sono stai accusati, in particolare, di aver posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara Pisa-Torres di Coppa Italia, giocata il 29 ottobre 2014 e terminata 4 a 0. Questa gara era stata inserita nel calendario a cavallo di due importanti impegni in trasferta: a Bassano il 26 ottobre 2014 e a Pavia il 2 novembre 2014. Per questo motivo la squadra era partita in ritiro ad Arona prima della gara contro il Bassano e da lì avrebbe affrontato anche la gara infrasettimanale di Coppa Italia in programma a Pisa il 29 ottobre 2014 e il successivo impegno a Pavia. Nella settimana precedente era stato deciso e comunicato alla stampa e ai tifosi che la gara di Coppa Italia non sarebbe stata giocata dalla prima squadra, considerati i difficili impegni a ridosso di quella gara, ma dalle seconde linee con numerosi elementi della formazione Berretti. La gara Pisa-Torres di Coppa Italia, viene giocata il 29 ottobre 2014 e nonostante il grande impegno profuso dai ragazzi, tra cui 7 diciassettenni, termina 4-0 per il Pisa.
Durante il dibattimento svolto davanti al Tribunale federale il 13 Agosto2015 la Torres, tramite il suo avvocato chiede che vengano sentiti i giocatori in campo quel giorno ma ciò non accade perché per la Procura i giocatori erano all’oscuro della presunta combine.
Il 20 Agosto 2015 la sentenza di primo grado assolve la Torres dall’accusa di aver combinato la gara e viene confermata la sua presenza nel campionato di Lega Pro. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado si legge: Dal contenuto delle intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni in atti emerge che, già all’indomani della gara casalinga con il Mantova, ed alla vigilia di due impegnative trasferte consecutive, con il Bassano capolista e con il Pavia, la Società aveva deciso di mandare in campo “le seconde linee”, così come riportato già il 21.10.2014 sul sito internet di “La Nuova Sardegna” e il giorno precedente la gara sul medesimo sito e su quelli di “Sardegna Sport” e “Tuttolegapro”, nonché, il giorno della gara, ancora su quello de “La Nuova Sardegna” e sul sito “www.torres1903.com”. In altri termini, a parere del Tribunale, a fronte della pregressa pubblica manifestazione di volontà di mandare in campo “la Beretti”, non risultano essere stati posti in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara.
Successivamente la Procura Federale ha presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione, modificando il capo d’accusa. Per il procuratore i giocatori in campo sapevano. Nel ricorso si legge testualmente: “è ovvio che una vittoria con un numero preciso di reti di scarto o anche con un minimo superiore a uno non può essere ottenuta con assoluta certezza solo in virtù del divario tecnico tra le squadre in campo ma è il frutto di una puntuale attività alterativa….come è possibile ipotizzare che il presidente di una società si accordi con terzi per organizzare una scommessa sull’esito di una gara che dovrà disputare la sua squadra senza intervenire fattivamente affinché il risultato auspicato sul quale ha scommesso dei soldi si realizzi?”
Il 29 Agosto 2015 la sentenza di Secondo grado di Appello ribalta completamente quella di primo grado. La Torres viene retrocessa in serie D accogliendo così il nuovo impianto accusatorio che parla di coinvolgimento dei giocatori in campo.
Il 31 agosto la società Torres ha presentato istanza al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni con la richiesta di sospensiva degli effetti delle sentenze della Corte Federale d’Appello, in attesa delle motivazioni non ancora depositate.
Il 4 settembre il Coni ha “congelato” il ricorso della Torres con richiesta di sospensiva dei campionati, in quanto questo è stato ritenuto improcedibile per l’assenza delle motivazioni della sentenza di Secondo grado impedendo, di fatto, alla scoietà Torres di potersi difendere.

Tenuto conto che,
in seguito alla sentenza i genitori dei ragazzi coinvolti e presenti alla gara Pisa – Torres hanno anncunciato di perseguire vie legali vedendo lesa la loro integrità. I giocatori testimoniano a mezzo stampa e proclamano la propria innocenza di fronte ad una sentenza che li vede accusati di aver combinato il risultato.
Il 3 settembre la città di Sassari è scesa in piazza per manifestare il proprio sdegno e per protestare contro una sentenza considerata eccessiva e ingiusta.

Considerato che,
A due giorni dall’inizio del campionato il procedimento nei confronti della Torre non è stato ancora chiuso. Non ci sono ancora le motivazioni della sentenza. Non ci sono giocatori coinvolti. Non c’è un intercettazione che faccia riferimento ad una combine. Nonostante questo la squadra è stata retrocessa e dalla Procura sono stati accusati i calciatori in campo, alcuni minorenni.
La società Torres conta oltre 300 ragazzi del settore giovanile, è la squadra più antica della Sardegna, rappresenta il calcio professionistico nel nord Sardegna. Una realtà sportiva, dunque, che merita rispetto e che non può essere colpita e condannata così duramente solo sulla base di deduzioni.
Ad oggi la Torres è stata costretta ad iscriversi ad un altro campionato (serie D) per rispettare la scadenza ma non sa ancora con certezza a quale torneo dovrà partecipare.

Tutto ciò premesso si chiede al Signor Ministro,
se sia a conoscenza della situazione che si è venuta a creare a seguito delle decisioni della corte di appello della FIGC che ha ribaltato la sentenza del Tribunale Federale , condannando alla retrocessione in serie D la società SEF Torres.
Se sia a conoscenza del fatto che ad oggi non siano state ancora rese note le motivazioni di tale sentenza e non sia stato ancora chiuso il procedimento a carico della società Torres.
Se non ritenga grave che una decisione di questo tipo penalizzi in modo inaccettabile non solo una società calcistica con grandi tradizioni ma anche una città ed un intero territorio.
Se non ritenga altrettanto grave che la vicenda coinvolga alcuni calciatori minorenni che senza essere stati sentiti dalla procura federale della FIGC, e senza aver avuto dunque la possibilità di difendersi, si trovano ad esser stati in pratica accusati di aver partecipato ad una combine.
Se non ritenga necessario e urgente un autorevole intervento nei confronti della FIGC per chiedere che venga stabilita la verità dei fatti in tempi rapidi, acquisendo tutte le prove e le testimonianze dirette, evitando in questo modo di calpestare la dignità sportiva della Società Torres, dei suoi tifosi e dei suoi tesserati.
Se non ritenga, infine, indispensabile sollecitare la sospensione o il blocco campionati di Lega Pro e di serie D in attesa che vengano portati a termine, in tutti i gradi e in tutte le sedi previste dalla giustizia sportiva, i procedimenti a carico delle società calcistiche coinvolte nell’inchiesta “Dirty Soccer”.

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