Atletica – Giacomo Tortu: “Sento la Sardegna dentro di me, che gioia veder volare Filippo”
Famiglia in prima pagina nel mondo dell’atletica italiana, famiglia con radici isolane, anzi sarda al 100%. Ci tengono a ribadirlo sempre papà Salvino Tortu e i figli sprinter, Giacomo (22 anni) e Filippo (17), alle prese con gli impegni nelle Nazionali giovanili e una crescita esponenziale che promette di collocarli (Filippo in particolare) nell’alveo delle speranze azzurre. Giacomo Tortu è nella Nazionale under 23, mentre Filippo Tortu ha da tempo rinunciato ai Mondiali colombiani under 18: il motivo? qualche problema muscolare dovuto alla crescita, inutile forzare per prendere qualche medaglia (probabile) rischiando di compromettere il futuro. E su un ragazzo che un anno fa si rompeva due braccia a Pechino non c’è da dubitare sulla voglia di gareggiare.
Studente di Filosofia a Milano e allievo di Alessandro Nocera, Giacomo Tortu si vede recapitare dal padre il comando: “Deve imparare a correre” (cit. Salvino Tortu a L’Unione Sarda qualche giorno fa). “Mi aspettavo di più dagli Europei Under 23 di Tallin – dice Giacomo Tortu ai microfoni di Gianluca Zuddas per AtleticaLive.it – Dispiace per la staffetta, dove eravamo sicuramente da medaglia, ma può capitare di incorrere negli imprevisti nonostante le tante prove effettuate”.
Se glissa sullo stato dell’atletica leggera italiana e ringrazia il presidente FIDAL Alfio Giomi per l’appoggio dato alla rappresentativa azzurra in Estonia, l’atleta originario di Tempio Pausania parla del cambio di guida tecnica da papà Salvino ad Alessandro Nocera. “Ha insistito mio padre per mandarmi da Nocera, credo facendo una scelta giusta. Alessandro è un tecnico strepitoso, ti cura sotto tutti gli aspetti, allenarsi poi con Manenti che fa 20”60 in allenamento è impressionante. I risultati che ho fatto e che farò sono al 95% merito di Alessandro Nocera – dice Tortu ad AtleticaLive.it – , mentre il restante 5% è merito mio, delle mie gambe, della mia volontà e della mia grinta”.
Grandi successi giovanili, un futuro promettente, ma Giacomo Tortu sa che vivere di atletica è dura. E allora “do priorità al lavoro. Lo Sport è la mia passione e l’Atletica è il mio Sport. Il lavoro sarà quello che mi accompagnerà per tutta la vita quindi, se riuscirò a conciliare l’Atletica con il lavoro che cercherò dopo la laurea, nessun problema a continuare, anzi sarà una gioia. Però la mia priorità sarà impostare la mia vita futura”.
Impossibile non parlare di Filippo Tortu, davvero un predestinato. “Vederlo volare mi esalta, altri potrebbero soffrire questa situazione. E’ una gioia, siamo legatissimi, sono contento di vederlo felice e ottenere risultati”.
La chiusura è sull’attaccamento alla Sardegna da parte di Giacomo e della sua famiglia. “Non sono nato in Sardegna, ho sempre vissuto in Lombardia, ma il legame con mio padre e i miei parenti è forte, quindi sono contento di aver mostrato i Quattro Mori dopo l’arrivo a Tallin. Mi definisco “sardo al 100%”, e gallurese in particolare visto che mio padre è nato a Tempio Pausania. Sento la Sardegna dentro di me”.
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