ESCLUSIVA – Francesco “Kawasaki” Rocca: “Zeman è sempre attuale. Crisi calcio italiano? Bisogna correre…”

Francesco "Kawasaki" Rocca

Francesco “Kawasaki” Rocca

Arriva in solitaria, pacato e silenzioso come da tradizione, ma Francesco Rocca – calciatore della Roma dal 1972 al 1981, allenatore federale dal 1988 (guidava la selezione azzurra alle Olimpiadi di Seul) e attuale osservatore per il nuovo corso targato Antonio Conte – ha le idee chiare. E con quelle si siede sugli spalti dello stadio Sant’Elia per osservare gli “azzurrabili” di Cagliari e Genoa. Da Cragno (convocato nell’under-20) a Murru, Benedetti e Barella (questi tre in panchina) passando per i genoani Perin, Sturaro e Mandragora, sono tanti i calciatori da tenere d’occhio.

“Non faccio nomi – ammonisce subito Rocca – sicuramente mi aspetto di vedere del buon calcio perché due allenatori come Zeman e Gasperini hanno sempre proposto ottime cose e spettacolo con le squadre che hanno costruito e allenato”. E’ un Cagliari che ha bisogno disperato della vittoria per esprimere con più serenità il gioco del boemo oppure non è giusto parlare di pressione? “Io penso che l’importante sia giocare bene, essere convinti del proprio lavoro e di un’idea di calcio portata avanti sin dall’inizio del ritiro. Poi i risultati arriveranno, in ogni caso avere ansie è sempre controproducente”.

I detrattori parlano di un calcio zemaniano vecchio, sempre uguale da oltre vent’anni. E’ d’accordo? “Il calcio è sempre quello – risponde netto – corsa, sacrificio, voglia di battersi, non è che ci sia molto da inventare”. La chiusura è sullo stato di salute del pallone italiano: “Bisogna correre – conclude Rocca – alzare i ritmi, essere abituati a non fermarsi e imprimere la propria velocità, che deve essere alta, durante le partite e di fronte agli avversari. Il nostro problema è che corriamo poco, con il nuovo corso guidato da Conte speriamo di riuscire a portare qualcosa”.

Fabio Frongia

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