Torres-Alessandria, le pagelle – Fasce presidio grigio, in attesa di Baraye Maiorino non si può spegnere
Testa 6 – Di fatto mai impegnato tra i pali durante il match, risolve al meglio le situazioni critiche con uscite aeree sicure e rinvii con i piedi decisivi. Sui due gol subiti può davvero poco.
Aya 5 – Parte discretamente sulla sinistra, venendo poi spostato dopo 20′ sulla destra dove Mora gli prende presto le misure e da lì inizia il calvario per il difensore rossoblù confermato dopo la buona prestazione di sette giorni fa. Infilato ogni qual volta il dirimpettaio ha affondato il colpo, perde sicurezza anche negli appoggi e sbaglia molto al cross. Concentrazione da ritrovare. (Dal 61′ Balistreri 5,5 – Qualche buona sponda e poco altro. Non riesce a ispessire di pericolosità l’assalto rossoblù alla porta alessandrina).
Marchetti 6 – Soffre le danze del mobilissimo Scotto, ma nel complesso fa buona guardia come di consueto. Si segnala per due conclusioni mancine dalla distanza che ricordano chiaramente quali siano le sue doti e quali le zolle che deve bazzicare.
Migliaccio 6 - Ordinaria amministrazione in difesa, pur tramortito da una testata involontaria di Marconi che lo restituisce al gioco sanguinante e con una vistosa fasciatura. L’Alessandria gioca da attendista, per cui non ci sono da fare straordinari, seppure l’attaccante scuola Atalanta non sia certo un cliente facile. Sfiora il gol che avrebbe potuto riaccendere la fiammella della speranza a 15′ dalla fine.
Imparato 5 – Fragile, troppo fragile. Un po’ per suoi limiti e un po’ perché giocare a sinistra senza usare il piede mancino è una sfida che in pochi riuscirebbero a vincere, risulta il peggiore della retroguardia rossoblù. Vitofrancesco è un motorino in riserva, ma quando spinge sono sempre dolori. Sul conto finale anche l’assist per Marconi che poteva costare un inglorioso e immeritato 3-0.
Pizza 6 – Specie nel primo tempo riesce a far valere la propria prestanza fisica e a proporsi con costanza in avanti. In ripresa. (Dal 79′ Lisai sv)
Giuffrida 6 – E’ l’ultimo ad arrendersi e lotta caparbiamente con un Obodo (rattristante l’invito, lanciatogli da un imbecille patentato ben adagiato in tribuna, ad andare a “sbucciare banane”) che protetto dai suoi scudieri ci mette poco a impadronirsi del centrocampo. Sta perdendo lucidità dopo i primi due mesi giocati su livelli stratosferici, ma la sua presenza si fa sentire nei recuperi che spezzano il gioco avversario e nei tanti falli subiti.
Foglia 5,5 – In partite come questa dovrebbe infiammarsi e trovare il guizzo nella trequarti avversaria e invece, specie nel primo tempo, disputa una partita piuttosto anonima. Rientra dagli spogliatoi con una rinnovata intraprendenza andando anche vicino al gol con una bella azione personale, ma l’uscita di Aya lo costringe a retrocedere sulla linea difensiva e reinventarsi in un ruolo mai sperimentato prima. (Dall’84′ Funari sv).
Baraye 6 – Delizioso nello stretto quando si esibisce in numeri di prestigio che nascondono la palla a Sirri e Sosa, nel primo tempo è bravo a non farsi anticipare dal marcatore e sempre nel vivo del gioco torresino tanto da caricarsi sulle spalle la portata di pericolosità dell’attacco rossoblù. Non trova lo spunto decisivo e cala vistosamente nella ripresa, ma dà un incoraggiante segnale di continuità dopo la bella prova di Pavia. Può e deve diventare determinante, specie quando Maiorino è costretto a tirare il fiato.
Maiorino 5,5 – Affaticato o semplicemente in vacanza (giustificata) per la prima volta in stagione? Fatto sta che gioca l’intera partita e non accelera, non punge, non diverte. Eppure gli unici due tiri che centrano lo specchio difeso da Nordi portano sempre la sua firma: nel primo fa tremare la cornice centrale, nel secondo polverizza le certezze dell’esperto portiere ferrarese che per poco non combina la frittata sulla linea di porta.
Infantino 5 – Annullato dalla retroguardia grigia. Si batte e non si risparmia, ma perde i duelli ed esce sconfitto.
Costantino 5,5 – La Torres ha perso e questa, può sorprendere o meno, è pur sempre una notizia. L’Imperatore decide di giocare la partita a viso aperto e inevitabilmente presta i fianchi all’avversario patendo la solidità e lo spessore dell’Alessandria proprio laddove la sua Torres manifesta le maggiori lacune. Le fasce diventano in breve tempo una riserva esclusiva dell’Orso, che ha il merito e la fortuna di sfondare al primo affondo potendo così gestire la partita di rimessa e mettendo la Torres nelle sfavorevoli condizioni di inseguire e dover fare gioco. Questa volta il risultato non è dalla sua, ma la prestazione, considerata la materia di cui si dispone, è comunque arrivata ed è piaciuto l’atteggiamento mai arrendevole dei suoi uomini. Per vedere qualche trama più elaborata e ficcante che possa corroborare le intenzioni servirebbe più qualità in mezzo campo. O magari evitare che il mister indossi di nuovo un maglioncino viola…
Matteo Sechi