Torres, serve una presa di coscienza per evitare l’impresa al contrario. Bucchi-Maiorino, che si fa?

Maiorino in azione durante Pavia-Torres (foto: SardegnaSport.com)
La Torres esce con le ossa rotte dalla sfida interna contro il Bassano di Antonino Asta. E non ne vien fuori male per il risultato finale o per la più che onesta prestazione fornita al cospetto di un avversario oggettivamente più forte, ma per un post-partita nel quale Bucchi, Cerone e, parzialmente, Scotto hanno celato (male) i problemi di una squadra che non vince da quasi due mesi. La tranquillità del tecnico (“Ho visto una Torres strepitosa”), la sicurezza del regista (“Non ci manca nulla, siamo sulla strada giusta”) ricorda tanto il Rudi Garcia-pensiero dopo la sconfitta incassata dalla sua Roma allo Juventus Stadium. “Vinceremo lo scudetto” disse il tecnico francese, beh, la classifica della Serie A racconta di un -14 e di un campionato che si concluderà ben diversamente rispetto alle sue previsioni.
Ostentare tranquillità, spavalderia ed estrema sicurezza nei propri mezzi produce, talvolta, effetto contrario non facendo altro che mettere a nudo le proprie difficoltà. L’onestà intellettuale non è una debolezza e può portare meno danni di un nastro incantato che ripete in continuazione l’adagio “va tutto bene, siamo un grande gruppo, è solo un momento no” e chi più ne ha, più ne metta. La classifica parla chiaro, i rossoblu hanno visto ridurre il loro vantaggio sulla zona play-out con la velocità alla quale Bolt percorre i 100 metri piani, non si segna più e raramente si tira in porta. I numeri preoccupano, ma non va dimenticato il calendario che propone il Monza a Sassari tra due settimane e la giustizia sportiva pronta a penalizzare i brianzoli, in un contesto dove la concorrenza pericolante non manca. Certo, scherzare col fuoco non è mai consigliato, anche perché la gara di domenica scorsa racconta di una squadra meritevole del pari ma che ha avuto nel suo terzino destro, Cafiero, l’uomo più pericoloso. Si può parlare di arbitri, di Lotito che penalizza il dissidente Capitani e, perchè no, di sfortuna ma se si produce una palla gol ogni morte di Papa, le colpe saranno mica di tutti questi fattori appena elencati?

Pasquale Maiorino, la stella rossoblu (foto: Selena Tagliabue – sardegnasport.com)
Bucchi non vince con tre punte e non vince con due, qual è il problema? La rosa è stata notevolmente rinforzata nel mercato di Gennaio ma la campagna acquisti non ha dato i frutti sperati. Si è spenta improvvisamente la luce ed è difficile non notare che la mancanza di idee e la carenza di palle gol coincide col momento difficile attraversato da Pasquale Maiorino. L’ex Vicenza ha tolto castagne dal fuoco e coperto magagne tecnico-tattiche per tanto, troppo tempo e l’ultima striscia di risultati avvalora la tesi che raccontava di una Torres da “D” senza il folletto pugliese. Nelle ultime tre gare il tecnico gli ha concesso circa 120′ di campo: un tempo ad Alessandria, un altro a Mantova e una mezzoretta domenica caratterizzata da un linguaggio del corpo tutt’altro che incoraggiante. Una spia accesa da tempo, in un quadrante che tra condizione inadeguata, menti annebbiate, facce poco promettenti e (forse) ambiente scollato – ci sono le condizioni per lavorare bene nel quotidiano? – non lascia sereni.
L’allenatore, nelle dichiarazioni post Bassano, non ha fatto mistero della svogliatezza del fantasista attribuendo a tale condizione, più mentale che fisica, lo scarso impiego delle ultime gare. Detto questo, sarebbe opportuno ricordare che il tecnico è spesso anche un gestore di risorse umane e avrebbe anche il compito di motivare e stimolare tutti i suoi giocatori, specie i migliori. Maiorino ha corso e lottato tanto, anche ben oltre le più rosee aspettative, e buona parte dei 36 punti della Torres sono figli delle sue invenzioni. Quindi mister, si faccia un esame di coscienza e pensi a come ricomporre e sanare questa frattura perchè il buon Pasquale giocherà la stagione 2015/2016 tra i professionisti, la Torres, continuando di questo passo, non può esserne altrettanto certa.
Mauro Garau