Auguri Giggirriva, più sardo di molti sardi
Difficile non essere banali, impossibile non dedicare anche poche righe per fare gli auguri al Mito della storia del Cagliari Calcio. Quella stessa società che da anni, ormai ben più di venti, ha accantonato Gigi Riva, come molti altri club han fatto con le proprie bandiera. Rombo di Tuono, così ribattezzato da Gianni Brera dopo la partita Inter-Cagliari del 25 ottobre 1970, compie 69 anni e tutto il popolo rossoblù, depresso dall’attualità, gli manifesta auguri, nostalgie, ammirazione e riconoscenza.
La storia del bomber principe della Nazionale italiana, colui che assieme ad un gruppo di amici prima che compagni di squadra trascinò allo scudetto il Cagliari nel 1970, è nota, ma ogni volta che ti imbatti in essa vieni attraversato da un brivido, misto di emozione e orgoglio. Quello che ha realizzato Riva, aldilà dei 35 gol con la maglia azzurra (in 42 partite) e i 168 (in 319 presenze) con quella rossoblù, va oltre prato verde e mondo pallonaro, per sconfinare nella rappresentanza di un popolo che da 43 anni gonfia il petto alla sola pronuncia di Giggirriva e le sue imprese.
Faceva gol in tutti i modi, Riva, esplodendo il sinistro o beffando il portiere col mancino sporco atto a cogliere in contropiede l’estremo difensore. Con acrobatiche rovesciate o a conclusione di grandi cavalcate, fino ai dribbling nello stretto resi possibili da un fisico asciutto ma granitico. Riva ha fatto piangere quando gli infortuni hanno privato lui di onori aggiuntivi e il Cagliari di qualche altro Scudetto. Ha fatto esultare per lo storico traguardo tricolore, ma soprattutto rendeva e rende orgogliosa un’intera terra che oltre mare si sente iconizzata dal grande giocatore potenziale (e lo è stato, per gli altri) divo che come un San Francesco moderno si svestì di denari e gloria da metropoli settentrionale per sposare la genuinità e il benessere della Sardegna.
Per tutto questo, ma anche per esserti ricreduto dopo il brutto impatto all’arrivo nell’Isola, per aver portato il Cagliari in Serie A e aver cercato di salvarlo dal marasma degli anni Ottanta, per non rifiutare mai una stretta di mano e una foto con il tifoso che ti incrocia nelle vie cittadine, grazie e ancora tanti auguri per i tuoi 69 anni.