L’ANGOLO DEL CITRO – “La preseason? Dinamo stanca ma soddisfatta. Devecchi e Caleb esemplari, bentornato Travis!”
Nuovo appuntamento con l’assistant coach della Dinamo Sassari Paolo Citrini, che fa il punto della situazione a due settimane dallo start della regular season. “City of Cagliari”, Devecchi, Caleb Green, Travis Diener e le chiavi tattiche della prossima stagione: questi gli argomenti caldi.
Coach, quali indicazioni si possono trarre dal “City of Cagliari”?
Le partite con squadre di alto livello aiutano sempre a migliorare, a trovare i giusti automatismi e soprattutto a capire bene dove c’è ancora da migliorare. Già da due anni abbiamo scelto di fare precampionato contro avversari europei e italiani competitivi proprio per questo motivo. Siena ha già dimostrato di essere avanti anche perché avrà la Supercoppa, mentre Samara è il chiaro esempio di una squadra fisica, tosta, da coppa. Eravamo stanchi, ma sappiamo che in questo periodo occorre mettere nel motore più chilometri possibili a costo anche del risultato o della prestazione, serve tutto.
Nelle due sfide del Palarockefeller Jack Devecchi è parso in grande forma.
E’ normale che gli appassionati e i tifosi guardino ai grandi campioni, ma io dico ai ragazzini, a quelli che giocano e che amano questo sport di guardare Devecchi, perfetto esempio di comportamento e di miglioramento attraverso il lavoro, di come si allena, di come si comporta, di quello che dà in campo, è fondamentale per noi e ormai è riduttivo chiamarlo ministro della difesa, ormai è un ministro dell’Interno.
Quali saranno le chiavi della nuova Dinamo?
Abbiamo scelto di costruire una squadra più fisica e tosta, capace di avere più alternative dal punto di vista tattico, pur mantenendo la nostra impronta ad altissimo ritmo, la difesa sarà quella che ci farà fare il salto di qualità, insieme alla nostra identità, dobbiamo sempre ricordarci chi siamo, da dove veniamo e che sarà un campionato durissimo, non possiamo mai permetterci di abbassare la guardia. Difesa, spirito, alternative tattiche e soprattutto la capacità di rinunciare ognuno a qualcosa di personale per il bene di squadra sono le nostre chiavi.
A questo punto della preseason Caleb Green non doveva essere ancora in campo, invece a Cagliari è stato tra i migliori in assoluto.
Caleb è un ragazzo che si è presentato come un professionista esemplare, aveva avuto un infortunio, non ha messo peso, si sta allenando come un matto, ha bruciato le tappe in maniera clamorosa tanto da essere già pronto per il precampionato, ci permette di avere la doppia dimensione sia in post basso che nel tiro da 3 punti. Qui l’allenatore ha il grande merito di averlo voluto fortemente. E’ presto, siamo ancora in precampionato, la stagione è lunga, ma siamo felicissimi della scelta.
E ora alla squadra si riunirà anche Travis Diener.
E’ bellissimo riabbracciarlo e riaverlo con noi. E’ un ragazzo a volte “folle” ma di grande cuore e generosità, sa che certi valori sono più importanti di altri e lui ha voluto decidere di rimanere. E’ un ragazzo che si è perfettamente integrato nel gruppo, che ha sposato il nostro progetto e siamo felicissimi di averlo qui e non contro.
Sabato contro Samara hai guidato la squadra da “head coach”, vista l’assenza di Sacchetti. Emozioni, sensazioni?
E’ stata una bella esperienza divisa con Massimo (Maffezzoli, ndr), i cambi, i time out, ma soprattutto i brividi e le emozioni che ci hanno fatto provare i 3000 di Cagliari per un’amichevole, è un bene prezioso da non disperdere assolutamente e penso che lo abbia capito anche la squadra che nonostante la stanchezza ha voluto fortemente vincere nel secondo tempo.