Mannoni riparte da Budoni: “Qui si può far bene, Cerbone e Mastinu due garanzie. Torres? Non c’erano le condizioni”
Le sue tracce si erano perse nella seconda metà di agosto, quando, dopo un lungo periodo di prova, la Torres aveva deciso di non offrirgli un contratto per il prossimo campionato di Seconda Divisione. Ma gli allenamenti solitari di settembre non hanno minimamente scalfito l’entusiasmo di Francesco Mannoni, centrocampista portotorrese classe 1992, che per ritrovare quella LegaPro già assaportata (e vinta) lo scorso anno con la maglia del Savona, ha deciso di prendere la rincorsa e di ripartire un gradino più in basso, da Budoni, formazione protagonista di questo primissimo scorcio del campionato di Serie D.
Un accordo lampo quello con il Budoni, sabato vai addirittura in campo e in pochi – pochissimi – sapevano che tu avevi firmato. Com’è andata? Cosa ti ha spinto ad accettare la loro proposta?
Mi sono accordato solo martedì ed ho accettato la proposta del club per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto avevo una gran voglia di tornare in campo, poi Budoni è una societa seria che può darmi la possibilità di giocare, e questo è ciò di cui più ho bisogno in questo momento. Inoltre qui ci sono giocatori importanti e degli ottimi presupposti per fare bene. La piazza è ideale per lavorare con serenità, senza troppe pressioni. Non ho informato nessuno al momento delle firma perchè preferisco si senta parlare di me per i risultati in campo e non per un semplice trasferimento.
Ritrovi Mastinu, tuo compagno d’avventura quest’estate a Sassari. Ti vedi bene a duettare con lui?
Giuseppe è molto bravo e sono sicuro che in questa stagione farà non meno di 15 gol. Inoltre siamo legati anche da un rapporto di amicizia, per cui l’intesa sul campo non sarà certamente un problema.
l tuo piano ad inizio estate era quello di restare tra i pro, è arrivata la chiamata della Torres ma non la conferma.
Sicuramente dopo la scorsa stagione non avrei immaginato di giocare in Serie D, ma purtroppo le cose non sono andate come speravo. Della Torres sono tifoso e ammetto che mi sarebbe piaciuto giocare a Sassari, ma non ci sono state le condizioni per rimanere. Non discuto le scelte, anche perchè piu o meno tutti sanno com’è andata con i giovani sardi. Mi sento comunque di fare un grande in bocca al lupo alla squadra e in particolare ai sardi della rosa.
Cerbone che impressione ti ha fatto? Che tipo è?
Il mister mi ha fatto subito un’ottima impressione. E’ una persona molto positiva, che trasmette entusiasmo, ed è anche uno che ne ha viste parecchie da calciatore (ha vestito le maglie di Venezia, Chievo, Empoli e Brescia, ndr). Sono convinto che la sua esperienza sarà importante per la crescita della squadra.
Nel tuo periodo di inattività dopo i saluti con la Torres dove ti sei allenato?
Mi sono allenato da solo ovviamente, ora mi manca un po’ il ritmo partita ma spero di mettermi al passo in fretta.
Cosa pensi della delicatissima situazione che sta attraversando il Porto Torres?
Non conosco molto bene la situazione del Porto Torres, però penso che la città meriti come minimo una Serie D. Spero davvero che si faccia di tutto per mantenere la categoria evitando errori del passato
Per un sardo è più difficile, in assenza di società di livello, trovare un contratto tra i professionisti?
Vero, è molto difficile trovare un contratto, ma i motivi sono tanti. La crisi economica porta le società di Lega Pro ad andare al risparmio valorizzando i giovani ceduti in prestito totalmente pagati dalle societa di appartenenza. Inoltre in questo momento ci sono tanti giocatori e poche squadre. Io però spero di mettermi in luce al Budoni per poi tornare tra i pro.
Matteo Sechi e Roberto Rubiu