Cagliari-Juventus, le pagelle – Il disastro nella partita più attesa, si salva solo Avelar
Cragno voto 5,5 – Dopo 2′ con un colpo di reni a evitare in tuffo il vantaggio ospite capisce forse che anche questa sera ci sarà da incassare. Sorpreso dalla palla matta schizzatagli davanti in occasione del primo gol, immobile sulla perla raccolta da Vidal, infine colpevole sul tris calato da Llorente, quando il tiro dello spagnolo, pur ravvicinato, non è di quelli irresistibili ma scivola sotto il corpo del giovano portiere rossoblù. Prima stagione in Serie A piuttosto complicata, ma altamente formativa.
Capuano voto 5 – L’occasione più pericolosa, sullo 0-3, capita su suoi piedi, ma spara alta la sfera da pochi passi. Per il resto, riesumato dal suo mentore per il match più atteso dell’anno in Sardegna, patisce le incursioni di Pereyra e Lichtsteiner e appare giocare in un mondo ovattato.
Ceppitelli voto 5 – Deve tenere a bada le folate e gli attacchi più pericolosi della Serie A e non si dimostra all’altezza del compito. Complice anche un centrocampo franato in fretta, non può niente contro gli inserimenti della forte mediana bianconera e si porta dietro il fardello di colpe derivate dal gol di Llorente che ammazza la partita. Prima lo perde sullo scatto, poi si lascia aggirare: lo spagnolo saluta e ringrazia.
Rossettini voto 5,5 – Salva l’onore in mezzo al naufragio, restituendo la gioia del gol al Cagliari dopo oltre 300′.
Benedetti voto 5 - Bocciato e di fatto ceduto in estate, impiegato fuori ruolo contro la prima della classe. Dimentica l’Apache dopo averlo strattonato e viene travolto dalla confusione che serpeggia in campo. (Dal 46′ Donsah voto 5,5 – Si fa vedere per un grande salvataggio su cross di Pereyra e niente più. Poteva dare un po’ di carica agonistica, ma non spettava certo a lui risvegliare il Cagliari quest’oggi).
Avelar voto 6,5 – E’ realmente l’unico a disputare una partita sufficiente con giudizio assoluto. Spinge dall’inizio alla fine e lo fa con fare incisivo, andando al tiro e sfiorando il gol in un paio di circostanze. Forse l’unica risposta positiva avuta da Zeman nella serata degli azzardi. Sta maturando la metamorfosi del brasiliano in esterno d’attacco?
Ekdal voto 5,5 – A sprazzi, proprio quando serviva la prestazione maiuscola a cui aveva abituato. Soffre l’inconsistenza fisica e tattica di Conti e va in tilt come tutti i compagni di fronte del palleggio e alle verticalizzazioni di Pirlo e compagni. E’ comunque l’uomo più pericoloso del Cagliari, per lo meno ci prova.
Conti voto 4 - Giova ridirlo, spiace ripeterlo: ha ormai fatto il suo tempo. Con lui in campo è come giocare con un uomo in meno.
Balzano voto 5 – Non si salva nemmeno il trattore rossoblù, ingolfato dalla staticità di Benedetti nel primo tempo, incapace di riaccendersi nella ripresa.
Ibarbo voto 5 – Un paio di spunti coronati da cross, poi Chiellini lo annichilisce. Filologicamente parlando. (Dal 76′ Caio Rangel voto 6 – Piccole scosse. Niente di eccezionale, ma comunque più di quanto fatto dai compagni).
Cossu voto 4,5 - L’ombra del giocatore che fu. Per il bene del Cagliari serve altro e alla svelta.
Zeman voto 4,5 - Prova a stupire Allegri, ma forse finisce per confondere i suoi giocatori, entrati in campo molli e spaesati. Porta la ciurma alla deriva perdendo nettamente la partita più sentita dell’anno, dando l’impressione di aver perso completamente il controllo della situazione. La sua squadra è troppo fragile caratterialmente per riuscire ad applicare i suoi precetti quando la classifica dice che ad oggi sarebbe retrocessione e diventa difficile, in queste condizioni, continuare a credere nel progetto. Serve per questo una lunga riflessione comune e condivisa da dirigenza, allenatore e giocatori, serve fare il bene del Cagliari e guardare in faccia la realtà: chi in questi anni ha tirato avanti la carretta non è più in grado di farlo, mentre coloro che dovrebbero iniziare a farne le veci non sono ancora pronti o non ne hanno le qualità morali. Ergo, urgono rinforzi e la piena consapevolezza che si voglia remare tutti verso la stessa direzione. E se si vuole continuare con Zeman, lo si accontenti con prime scelte, perché ormai qualcosa si è rotto e per rimettere insieme i pezzi bisogna usare oro colato. Ridando valore al giocattolo.
Matteo Sechi
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