L’avversario della Torres – Feroli (forlisport.it): “L’arma del Forlì è l’imprevedibilità del 3-4-3 di Bardi, occhio ad Evangelisti e Petrascu”
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Fonte: forlitoday.it
Corsaro nel derby romagnolo con il Santarcangelo, vulnerabile tra le mura amiche contro il Renate. Così il Forlì nelle prime due uscite stagionali. Siamo agli inizi e sarebbe prematuro spingersi in disamine approfondite, ma abbiamo voluto sentire l’opinione del collega Simone Feroli (forlisport.it), che ci ha gentilmente introdotto alle caratteristiche della squadra che sarà di scena al Vanni Sanna domenica alle 15.
Che Forlì si è visto in queste prime due giornate di campionato?
La prima giornata ha visto il Forlì vincere il derby per 2-1 sul campo del Santarcangelo, dimostrando di essere in una discreta forma, seppur non al 100 percento, come è normale che sia in avvio di stagione. Contro il Renate, all’esordio davanti al pubblico amico, ha perso col medesimo risultato, ovvero per 2-1. Al di là di un presunto rigore non concesso, mister Attilio Bardi ha riconosciuto alla sua squadra di essere stata poco arrembante. E’ troppo presto per giudicare che campionato potrà disputare il Forlì, certo è che la rosa è di qualità e potrebbe togliersi qualche soddisfazione. La società punta al salto di categoria, visto anche che di posti disponibili ce ne sono parecchi. Tutto starà nel come l’allenatore saprà amalgamare vecchia guardia e nuovi arrivati. Bardi ha però già dimostrato di essere in grado di poterlo fare in maniera egregia. Potrebbe ripetersi ma è ancora troppo presto per dirlo.
Il mercato estivo ha registrato diverse operazioni in entrata e in uscita, ma lo zoccolo duro è stato confermato. Come si è comportata secondo te la società?
In estate e fino all’ultimo minuto della sessione estiva del calcio mercato, il direttore sportivo Sandro Cangini e tutta la società hanno cercato di soddisfare le richieste dell’allenatore e le esigenze della squadra, sempre con oculatezza e senza mai prendere qualcuno solo per sfizio. Sono tanti i nomi arrivati in estate, forse quelli più ‘di grido’ sono stati Umberto Nappello, Marco Bernacci – lo ricordiamo tra Serie A e Serie B con le maglie di Ascoli, Bologna e Cesena – e Christian Jidayi. Lo zoccolo duro della squadra è in realtà la colonna portante, composta da Sampaolesi, Evangelisti, Petrascu e Melandri. Da ricordare che in difesa è tornato Fantini, un giocatore valido di categoria che riesce a fare la differenza nella retroguardia. Alla luce di tutto questo, si può tranquillamente affermare che il mercato del Forlì è stato più che positivo.
Insomma, il Forlì ha una spina dorsale solida e resistente.
Come dicevo poco sopra, Fantini, Evangelisti, Petrascu e Melandri rappresentano l’ossatura della squadra. Un’ossatura che negli anni ha dimostrato di poter reggere l’urto anche di categorie superiori, riuscendo a praticare un buon calcio che ha fatto divertire i tifosi del Forlì. Se si aggiungono i nuovi arrivati, il mix è completo. Fantini è un difensore tenace, in grado di guidare la retroguardia. Evangelisti è un centrocampista intelligente, abile. Petrascu si presenta da solo: marcatore implacabile, lo testimoniano le tante reti siglate in questi ultimi anni e le richieste che arrivano ogni estate. Infine, Melandri: tecnicamente bravo, è il giocatore ideale nel 3-4-3 dell’allenatore.
Punto di forza e punto debole?
Più che punto di forza parlerei di gioco. Imprevedibilità è la parola chiave del credo di mister Bardi, anche se l’equilibrio è la ricetta che preferisce. A questo Forlì forse manca un attaccante, anche se in realtà nella rosa biancorossa è gia presente, ovvero Bernacci: se il fisico smetterà di fare le bizze, potrebbe essere il vero valore aggiunto di questo Forlì. Anche se in realtà, là davanti i biancorossi sono sempre pericolosi.
Eppure i gol in campionato sono arrivati tutti da difensori e per di più sempre da corner…
E’ vero. Penso che solo in parte sia legato all’assenza di Bernacci, anche se non può e non deve rappresentare un alibi. In attacco il Forlì ha sempre punto. Probabilmente si tratta semplicemente dal periodo. La stagione è appena cominciata, c’è ancora tempo per entrare in forma. Vedrete che l’attacco del Forlì sarà uno dei più prolifici del girone.
Se ne deduce che la filosofia calcistica di mister Bardi è improntata prettamente sul gioco offensivo.
Parlavamo di imprevedibilità ed equilibrio. Questo è il gioco di mister Bardi. Il suo 3-4-3 è un vero e proprio marchio di fabbrica ed è più che collaudato. I risultati ottenuti in carriera parlano per lui.
La piazza forlivese è soddisfatta?
La piazza è soddisfatta perché in questi anni in casa Forlì si sono tolti parecchie soddisfazioni. E’ vero che sulle tribune è presente qualcuno che ricorda ancora i tempi in cui i forlivesi sfiorarono la serie cadetta, diversi decenni fa ed è un po’ più critico. A volte i tifosi possono essere un po’ troppo severi, ed a volte il giudizio è esagerato, specialmente se ricordiamo dove si trovava il Forlì fino a pochi anni fa e gli sforzi che sono stati fatti per riportare i biancorossi in categorie superiori. In generale la piazza è soddisfatta ma tutti noi vogliamo, a prescindere dallo sport, che la nostra squadra sia sempre la migliore e a volte questo è difficile da realizzare.
Dalla Terza Categoria alla Seconda Divisione. Oggi il Forlì è una delle società più solide e rampanti della LegaPro.
Certamente. Il Forlì ha dimostrato che, con scelte oculate e lungimiranza, si può fare calcio a certi livelli, pur partendo dalla Terza Categoria. Attualmente la società è composta da una serie di dirigenti capaci e molto abili, in grado di poter far compiere ai biancorossi un ulteriore step e a puntare, sogno peraltro di questa stagione, al salto in Prima Divisione. L’esempio della vicina Cesena può rappresentare uno stimolo importante.
Matteo Sechi