Nuccilli: “Voglio la Torres, ma Capitani e Patalano…”. Sassaresi nell’ombra, ecco le loro idee

Domenico Capitani, presidente, squalificato per cinque anni, e proprietario della Torres

Domenico Capitani, presidente, squalificato per cinque anni, e proprietario della Torres

In che mani, qualora queste dovessero cambiare, finirà la Torres? Una domanda che ci si pone ormai da mesi, e che diventa giorno dopo giorno più rumorosa a Sassari e nel mondo del calcio. Domenico Capitani ha davvero intenzione di vendere la società rossoblù? Se no, quale progetto si cela dietro la sua assenza (metaforica e non) dai radar? Il club di via Coradduzza naviga nell’anonimato della metà classifica in Serie D, non entusiasma i suoi tifosi – sempre meno numerosi allo stadio e sempre più sconfortati -, più attenti all’attesa di novità sul fronte societario che ai risultati. Nemmeno il recente arrivo di un allenatore sassarese, Marco Sanna, conseguenza peraltro dell’ennesimo ribaltone a sorpresa vissuto dal 2013, ha riportato un barlume di entusiasmo e normalità.

In questo scenario si inserisce l’indiscrezione dell’interesse dell’imprenditore romano Alessandro Nuccilli (47 anni) per l’acquisizione della Torres. Un rumor che SardegnaSport.com ha voluto verificare e approfondire, chiamando in causa lo stesso Nuccilli, imprenditore nel settore edilizio e delle pulizie (Tecnoedil 2000 e Multiservice le due aziende di riferimento), balzato agli onori delle cronache nei mesi scorsi per essere stato accostato, tra le altre, a Parma, Monza, Varese e Cuneo.

“Ho parlato con Domenico Capitani 4-5 volte in tutto – racconta al telefono –  Poi da agosto non si è più fatto vivo, e da dopo le vacanze estive ho avuto a che fare solo con Manolo Patalano, con il quale ci siamo sentiti fino alle ore precedenti a Torres-Astrea (8 novembre ndr)”.

La "Curva Nord" del "Vanni Sanna"

La “Curva Nord” del “Vanni Sanna”

Cosa vi siete detti? “Sin da giugno 2015 (con la Torres ancora in Lega Pro nda) avevo manifestato la mia intenzione di acquistare la Torres, il 7 novembre scorso Patalano mi ha detto ‘chiamo il presidente e ti faccio sapere’, ma non ho sentito nessuno. A quel punto mi sono fatto sentire io, per una questione di serietà, e mi sono dovuto anche sentire rimproverato per aver sollecitato. A quel punto i discorsi si sono interrotti”.

Qual è la cifra chiesta dal presidente Capitani? “Davvero elevata, siamo intorno al milione di euro, 750 mila euro per la società più i debiti da saldare. Al che sono rimasto basito, perché è una somma da Lega Pro, davvero spropositata vista la situazione”.

La trattativa è mai partita davvero? “Loro volevano che prendessi il 40%, quindi fossi socio di minoranza. Con quella parte di società non avrei nessuna voce in capitolo, se devo acquistare prendo tutto, ma non a quelle condizioni. Con Capitani la possibilità di vederci, a Roma, è ed era massima, quindi avremmo potuto chiudere in fretta, visto che ci siamo anche visti spesso. Ma non nei termini paventati, davvero fuori da ogni logica”.

Capitani ha sempre detto niet? “Avevamo stilato anche un preliminare, il 2 luglio 2015, ho messo sul piatto una fideiussione da 380 mila euro. La mia idea era ripianare il debito – entro cifre ragionevoli, prendendo in esame eventuali stipendi arretrati, spese per fornitori, affitti e quant’altro -, affidare la squadra e la società a staff tecnico e dirigenziale preparato. Il tutto per portare e mantenere la Torres dove merita”.

Quali idee avrebbe o aveva per la Torres? “Ho un bel progetto: fare una struttura medico-sanitaria al servizio della squadra ma anche della cittadinanza sassarese e sarda, una cittadella dello sport (se me la fanno fare, specifica nda), una foresteria e ovviamente sistemare lo stadio”.

Non ha cambiato idea dopo le vicende Dirty Soccer e processi sportivi seguenti? ”Io sono per il calcio pulito, chi lavora con me non è ammesso si sporchi con queste cose. Lo dico chiaramente. Mi sono fatto avanti a giugno, con la Torres in Lega Pro, ma la Serie D non è un problema, chiaramente le cifre di cui parlo e che mi sono state chieste non sono proponibili. Il mio interesse l’ho manifestato, dopodiché non posso andare a minacciare i proprietari per farmi dare la società”.

Ha parlato solo con Capitani e Patalano? “Sì, nessun altro relativamente alla Torres o alla comunità sassarese. Con Capitani ci siamo visti prima in un albergo romano poi in ufficio, con Patalano abbiamo parlato spesso e serenamente, poi a ridosso di Torres-Astrea i contatti si sono bruscamente interrotti”.

Alessandro Nuccilli (foto Monza News)

Alessandro Nuccilli (foto Monza News)

Sul suo conto le voci non sono troppo lusinghiere: la dipingono come un bluff… “Dico solo che quando sono andato a Parma, a Cuneo e dalle altre società che mi hanno contattato l’ho fatto a spese mie, spendendo in questi mesi circa 10 mila euro, mai ospite di nessuno. Arrivavo da persone che mi parlavano di 1 milione di debiti, poi scoprivo che i debiti ammontavano a 5-10 milioni, nessuno ha mai approvato le due diligence che volevo fare con i miei commercialisti e avvocati. Alla fine tutti i club (Parma, Monza, Varese, Cuneo nda) con cui ho avuto a che fare sono falliti, e Nuccilli non è entrato. Se si fossero salvati e fossero floridi potremmo dire che Nuccilli è un bluff e non era la soluzione, ma non si dica che io sia poco serio. Il mio nome è stato infangato, certe persone cui sono stato accostato nemmeno le conosco”.

Alessandro Nuccilli è dunque un nuovo personaggio nella romanzesca avventura di Domenico Capitani a Sassari, cominciata prendendo le redini rossoblù nell’estate 2013, dopo la promozione in Lega Pro con Antonello Lorenzoni presidente. Carattere non facile da affiancare (per sua stessa ammissione), Capitani ha avuto con sé l’abruzzese Antonio Martino (socio di minoranza e anche lui protagonista di battibecchi con il pontino), e i sassaresi Filippo Salaris e Andrea Budroni, sulla “nave Capitani” sin dal primo momento e poi scesi da essa in tempi diversi, dopo aver profuso passione, impegno politico ed economico, fino ad arrivare alla recente nomina di Giuseppe Pisano e Andrea Colombino (coordinati da Luca Dessena) a capo della direzione sportiva dalla prima squadra al settore giovanile.

Intanto, starebbe andando avanti la trattativa con la cordata di imprenditori sassaresi interessati all’acquisizione della società. Secondo le ultime indiscrezioni, prime idee e passi sarebbero stati partoriti anche per quanto riguarda la direzione tecnica, mentre per quanto riguarda l’impegno economico si parla di una cifra attorno ai 200 mila euro, senza l’intenzione di accollarsi i debiti (non meglio precisati e quantificati) maturati durante la gestione Capitani. Una somma, quella di cui sopra, che sarebbe però ben lontana da soddisfare l’attuale proprietario.

Fabio Frongia

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