EA7 Olimpia Milano-Dinamo Sassari, sala stampa – Sacchetti: “Supponenza inaccettabile, tornata la vecchia Dinamo”

Meo Sacchetti, coach della Dinamo Sassari (foto: SardegnaSport)

Meo Sacchetti, coach della Dinamo Sassari (foto: SardegnaSport)

Il coach della Dinamo Sassari, Meo Sacchetti, commenta così il match disputato dai suoi al Forum di Assago, e perso per 95-88. “Siamo tornati su quell’atteggiamento che abbiamo avuto qualche volta in campionato, ovvero la sufficienza e la supponenza ad inizio terzo quarto. Pensavamo che nei playoff non potesse succedere, invece contro Milano rischi grosso, come dimostra lo 0-7 in 50”. Chiaro che poi, quando si finisce e si ritorna sui binari dell’equilibrio, arriva la tensione. Milano è venuta fuori dalla buca, a quel punto si è messa difficile”. La partita di lunedì diventa una “bella”? “Ci penseremo lunedì”. Non è la prima volta che succede un calo ad inizio terzo quarto: “Sì, la prossima volta li lascio in campo anziché portarli in spogliatoio”, risponde con rabbia. “Non si può iniziare il terzo periodo con questa supponenza, merito anche a Milano, perché quando reagisci in questo modo sei sicuramente meritevole di elogio”. Qual è stata, dal punto di vista tecnico, la differenza tra i due tempi? “La differenza è stata solo l’aspetto mentale. Loro non è che ci abbiano ammazzato da tre punti o chissà che, siamo noi che abbiamo concesso troppo. C’erano da giocare ancora 20′ fuori casa e contro Milano, non mancavano 2′, non era finita”.

Questo il parere di Luca Banchi, coach EA7 Milano: “La vena realizzativa di Sassari fino al 20′ era splendida, infallibile. Ci siamo imposti, frenando le loro percentuali e dimostrando di avere molta voglia di continuare il nostro cammino. Nonostante l’assoluta emergenza, abbiamo dato tutto e su questa linea bisogna affrontare il prossimo impegno. Ci vorrà lo stesso spirito, la stessa combattività di oggi, la stessa unità ci dovrà spingere lunedì a Sassari”. Cosa vi siete detti all’intervallo? “Talvolta commettiamo l’errore di supporre che avessimo mollato o che non ne avessimo più. All’intervallo avevano segnato dall’arco con 10/14, noi abbiamo cercato di proporre la nostra pallacanestro, senza riuscirci ma senza arrenderci mai. E’ giusto dire che contrastare la Dinamo che gioca in quel modo è praticamente impossibile, allo stesso modo sarebbe sbagliato puntare il dito contro la Dinamo per il terzo quarto, perché Milano ha giocato veramente bene. Il basket oggi è questo, i ritmi da sostenere sono questi, chi vuole prevalere deve riuscire a tenerli. Non è una partita da preparare in particolar modo, le squadre si conoscono, l’Olimpia non molla mai e oggi è riuscita a risollevarsi dopo un primo tempo difficile”. Coach, sotto 3-1 e a -12, grande orgoglio e grande dimostrazione del pubblico: “Non è mai mancato. Il segnale della loro presenza l’abbiamo avuto prima dell’intervallo quando non è mai venuto meno l’incitamento della gente”. Quanto è importante questo Gentile in formato leader a 360 gradi? “E’ fondamentale. Alessandro ha un linguaggio del corpo che funge da traino in momenti come questi. La sua gara-1 è stata chiaramente condizionata da una decisione affrettata, errata degli arbitri. E’ importante per la sua crescita di uomo e giocatore che dimostri di saper reagire, di saper guidare i compagni come fatto in queste ultime partite. Oggi ha gestito molto bene la situazione falli, lo ha fatto senza calare dal punto di vista difensivo né offensivo. Sono tanti segnali che devono aiutarci a valutare l’entità della sua prestazione”. Come sta Marshon Brooks? “Una brutta caduta per lui, così come per Elegar. Abbiamo il sospetto che ci sia una frattura alla mano per Elegar, i prossimi accertamenti sia per lui sia per Brooks riveleranno l’entità dei loro infortuni. Gara-6 è estremamente difficile, con le defezioni lo sarebbe ulteriormente”.

dall’inviato Alberto Meloni

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