Udinese-Cagliari, quanti doppi ex: i gol di Virdis, Branca, Muzzi ed Esposito fanno da filo conduttore

Roberto Muzzi, esulta con la maglia del Cagliari nel 1998-1999

Roberto Muzzi, esulta con la maglia del Cagliari nel 1998-1999

Simone Pepe il suo primo gol in Serie A l’ha segnato con il Cagliari. Era la stagione 2006/07 ed era di proprietà dell’Udinese. Aveva sempre giocato come attaccante, Marco Giampaolo lo spostò sull’esterno e da lì le sue doti di sacrificio e corsa risaltarono facendo compiere al giocatore l’evoluzione di cui aveva bisogno. Lo sottolineò anche il suo agente in un’intervista nella quale spese parole al miele per la lungimiranza del mister di Giulianova. Fu recordman di presenze (36) e concluse con 3 goal segnati. L’anno successivo tornò all’Udinese e ottenne la definitiva consacrazione, titolare fisso nell’undici di Pasquale Marino, insieme ai vari Di Natale, Quagliarella e Floro Flores. Rimase in Friuli per tre stagioni prima di passare alla Juventus, collezionando 98 presenze e 14 gol.

Diversa, ma anche questa fortunata, è la storia del passaggio da Cagliari a Udine di Roberto Muzzi. Cresce calcisticamente a Roma, senza tuttavia riuscire a sbocciare, arriva al Cagliari nel ’94 e ci rimane cinque anni. Dichiarerà che “Se sono diventato Roberto Muzzi lo devo al Cagliari”. Con i rossoblù il bomber di Morena segnerà 58 gol in centoquarantaquattro presenze, quarto bomber di sempre dietro Riva, Suazo e Piras. Dopo aver fatto sognare i tifosi con i vari O’Neill, Bisoli, Herrera e tanti altri, nel ’99 passa all’Udinese. Arriva in pompa magna, presentato da Pozzo come il grande acquisto che la squadra cercava. Non deluderà le aspettative della società, realizzando 39 reti in 103 partite di Serie A. Con i friulani vinse anche la coppa Intertoto nel 2000. Dopo quattro stagioni passò alla Lazio.

Per Marco Branca la Sardegna fu la terra che gli permise di approdare nel calcio professionistico quando era appena diciannovenne. Il Cagliari giocava in Serie B e lui ci rimase due anni: 52 le presenze, appena quattro i goal. L’esperienza con i rossoblù non fu probabilmente la più significativa della carriera, ma di certo fu il trampolino di lancio che permise di arrivare in massima serie. Difatti l’anno successivo l’Udinese lo acquistò e sotto la guida di Giancarlo De Sisti disputò un buon numero di partite. A fine stagione i friulani retrocedettero e il “cigno di Grosseto” passò alla Sampdoria, per poi fare ritorno all’Udinese in Serie B nell’ ’88 e successivamente ancora nel ’92. Furono in tutto cinque gli anni in bianconero. Stessa fortuna non tocco a Beniamino Abate, portiere che nell’Udinese giocò cinque stagioni, dall’ ’85 al ‘90, tre da riserva e due da titolare, prima di girare un po’ di squadre e arrivare a Cagliari nel ’95, dove fece per due stagioni la riserva a Valerio Fiori.

Mauro Esposito, qualche anno dopo il gol al Modena in Coppa Italia

Mauro Esposito, a Cagliari si è consacrato

Pietro Paolo Virdis è sardo di Sindia. Con la Nuorese disputa un campionato in Serie D mettendosi in mostra e convincendo così il Cagliari a farlo esordire in Serie A nel ’74, diciassettenne. In Sardegna rimarrà tre anni, con in mezzo una retrocessione. Ma è proprio in Serie B che si rende protagonista di un exploit, mettendo a segno 18 goal che lo proiettano nientemeno che alla Juventus. A Torino trova poco spazio e nell’ ’80 torna in Sardegna. Rimarrà a Cagliari solo una stagione prima di rivestire nuovamente la casacca bianconera, inizialmente della Juventus, poi a Udine. In Friuli dopo una prima stagione praticamente nulla, si renderà protagonista di dieci realizzazioni. Nell’ ’84 viene prelevato dal Milan e sarà con i rossoneri che toccherà l’apice della carriera. Uno che in Friuli non è riuscito a esprimersi è Mauro Esposito, bianconero per due stagioni, inframezzate da un prestito al Pescara, prima di passare in prestito con diritto di riscatto al Cagliari in Serie B, nel 2001. A Udine in due anni poté contare solo nove presenze, in Sardegna giocò sei anni, salendo in Serie A (2004) e conquistando la Nazionale (2005), prima di passare alla Roma.

Non si ferma qua la lista dei doppi ex delle due squadre. Alessandro Orlando lasciò un bel ricordo nei tifosi friulani, meno in quelli sardi. Mauricio Pineda fu per entrambe le squadre un discreto flop. Un’ex che a Cagliari ricordano con grande piacere è Andrea Lazzari, protagonista assoluto con Allegri, mediocre a Udine con Guidolin. Zeljko Brkic è l’ultimo che dal freddo nord-est ha deciso di attraversare il mare e approdare nel più soleggiato sud Sardegna. Le due squadre sono quindi unite da un filo conduttore che esiste e resiste dai tempi di Virdis a quelli di Brkic, passando per i gol di Muzzi ed Esposito.

Oliviero Addis

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