Bella e cattiva: che Dinamo! Le pagelle della semifinale di Supercoppa
Vince, anzi stravince la Dinamo in questa semifinale di Supercoppa, 89 – 73 in favore degli uomini di coach Sacchetti che mettono sul parquet una grinta ed un’intensità difensiva vista di rado al Palaserradimigni. Un Banco molto solido che mette in mostra tutti i suoi gioielli, distribuendo i punti in modo uniforme tra tutti i protagonisti di questo match. La Virtus Roma ha provato a rientrare in partita più volte, ma i sassaresi nella seconda parte di gara hanno allungato con decisione, chiudendo la contesa con largo anticipo.
Domani si scende in campo contro Milano, sarà un’altra storia rispetto ad oggi, ma i ragazzi di Sacchetti oggi hanno dimostrato di esserci eccome.
Logan voto 6,5: Impreciso al tiro compensa con una grande difesa in pressione sui play avversari, mette a referto anche 5 assist e 2 recuperi, che con gli 8 punti segnati fanno un 13 di valutazione, ma c’è tanto oltre i numeri!
Sosa voto 7: Mette ordine in cabina di regia smazzando tra l’altro 5 assist, 12 punti per lui con tante buone giocate. Una riserva di lusso per questa squadra, se il coach continuerà a sfruttarlo così ne vedremo delle belle.
Sanders voto 5,5: Parte bene Rakim, per poi perdersi quasi subito, abbiamo visto prestazioni migliori in questo precampionato, da domani ci aspettiamo di rivederle.
Devecchi voto 7: Lo sfondamento subito è più sicuro di Pippo Baudo a Sanremo qualche anno fa, oggi ci aggiunge anche un recupero e 9 punti, frutto di un 3/3 dall’arco degno del miglior Drake Diener.
Lawal voto 7: Vola sopra i tabelloni per tirare giù rimbalzi e inchiodare schiacciate, grande intensità e voglia, sembra che finalmente abbiamo trovato il centro buono, tocchiamo ferro.
Chessa voto 7: Massimino dimostra che in questa Dinamo da Eurolega ci può stare eccome, entra per dare fiato alle guardie a fine terzo quarto e non esce più, assist illuminanti e qualche bomba ne fanno uno dei protagonisti della partita, bella sorpresa!
Dyson voto 7: Parte non benissimo, sbagliando qualche tiro e dimostrando poca lucidità quando c’è da imbastire l’azione a difesa schierata, si riprende velocemente dal terzo quarto in poi bombardando dall’arco e spezzando le caviglie ai difensori avversari, nel finale offre un passaggio no look a Todic che vale il prezzo del biglietto.
Sacchetti voto 6: 11 minuti concessi a Brian che sembra un po’ appannato fisicamente, questo non vuol dire che non lotti su ogni pallone, mano un po’ freddina per lui ma prezioso nel servire i compagni e metterli in ritmo.
Brooks voto 7,5: È Jeff Brooks il migliore in campo, ottimo in attacco ma ancor più determinante in fase difensiva dove lotta come un leone, 3 recuperi e 2 stoppate per lui a testimonianza delle sue doti da difensore. Mano caldissima dall’arco, tira senza paura come se fosse alla Dinamo da anni, Sacchetti avrà sorriso sotto i baffi.
Todic voto 7: Inizia a segnare verso la fine, ma per essere determinante non aspetta tanto, a rimbalzo è sempre aggressivo e ben posizionato ed in difesa è il solito mastino, fa il lavoro sporco e rende la vita più facile a tutti. Solidissimo.
Cusin voto 6,5: Il Cuso entra e ci mette l’anima, emblematica la schiacciata in contropiede dopo aver percorso i 28 m del campo in 3 secondi, un acquisto di qualità che quando sarà nel pieno della forma darà non pochi grattacapi a coach Sacchetti, che crediamo non veda l’ora di averli.
Meo Sacchetti voto 8: Su le mani chi diceva che Meo Sacchetti non sapeva dare un’identità difensiva alle sue squadre! Il coach riesce a lavorare al meglio col “materiale” a disposizione, mette in campo un squadra motivata ed assetata di sangue, il pressing iniziale sui portatori di palla è asfissiante sin dalle prime battute, Meo sa che con questi giocatori così bravi in difesa il suo gioco fatto di corsa può essere esaltato all’estremo. Domani ci si aspettano conferme da questa nuova Dinamo, che poi, visto lo spettacolo offerto, tanto nuova non è.
Un 10 e lode invece va ad Emanuele Rotondo e Travis Diener per aver onorato la maglia in questi anni, la 12 non sarà più di nessuno, non potrebbe essere altrimenti.
Alberto Meloni
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