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Stefano Guberti, presto tornerà in campo
Il Tnas, nell’ambito della controversia S.Guberti/Figc, comunica che il Collegio Arbitrale (composto dal presidente Angelo Piazza, e dagli arbitri Guido Cecinelli e Aurelio Vessichelli), ha parzialmente accolto l’istanza di arbitrato proposta da Stefano Guberti e inflitto all’atleta 13 mesi di squalifica. L’istanza aveva come oggetto la decisione della Corte di Giustizia Federale con la quale veniva respinto il ricorso proposto da Guberti avverso la sanzione della squalifica per tre anni e sei mesi.
Stefano Guberti, nativo di Sesto San Giovanni ma sardo a tutti gli effetti (è cresciuto a Villamassargia), attualmente è un giocatore di proprietà della Roma (contratto in scadenza a giugno), si allena sui campi di Trigoria ma, a causa della squalifica inflittagli dal procuratore federale di 3 anni per illecito sportivo, è assente dai campi da calcio dal 2012. Nella sua carriera ha giocato, dopo gli esordi con l’Asseminese, con le maglie di Alghero, Torres, Ascoli, Bari, Roma, Sampdoria e Torino.
L’accusa contro Guberti è quella di aver offerto 400.000 euro a Andrea Masiello per far vincere la sua squadra di allora, la Sampdoria, contro il Bari. Nel luglio del 2013 la Commissione Disciplinare della Figc lo squalifica di 3 anni e 6 mesi a causa di un’altra presunta combine in Salernitana-Bari del campionato di Serie B 2008-2009.
Oggi il Tnas, tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, ha parzialmente accolto il ricorso di Guberti e la sua pena è stata ridotta a 13 mesi.
Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale del CONI: “Oggi, presso la sede del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, si sono svolte le prime udienze relative alle controversie tra il Sig. Stefano Guberti e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, il Sig. Nicola Belmonte e la Federazione Italiana Giuoco Calcio ambedue attribuite al Collegio Arbitrale composto da: Avv. Gabriella Palmieri, Presidente; Prof. Avv. Maurizio Benincasa e Avv. Dario Buzzelli.
Nella controversia Guberti /FIGC il Collegio arbitrale, preliminarmente, ha esperito il previsto tentativo di conciliazione: preso atto delle differenti posizioni delle parti, lo ha dichiarato con esito negativo.
Dopo aver invitato le parti alla discussione sulle istanze istruttorie, sentite le stesse e su loro richiesta, il Collegio arbitrale ha fissato termini per il deposito di memorie e repliche, riservandosi sul prosieguo della controversia.
Questa istanza riguarda il provvedimento con cui la Corte di Giustizia Federale ha confermato la sentenza di primo grado con la quale la Commissione Disciplinare Nazionale ha sanzionato il ricorrente con la squalifica a 3 anni per la violazione dell’art. 7, comma 1, 2 e 5, del Codice di Giustizia Sportiva in relazione alla gara Bari / Sampdoria del 23 aprile 2011 (rif. C.U. 43 del 5 settembre 2012).
Nella controversia Belmonte / FIGC, il Collegio arbitrale, preliminarmente, ha esperito il previsto tentativo di conciliazione: preso atto delle differenti posizioni delle parti, lo ha dichiarato con esito negativo.
Dopo aver accolto la concorde istanza delle parti di anticipare a oggi la discussione sul merito e sentite le stesse, il Collegio arbitrale si è riservato trattenendo la causa in decisione. Al termine poi della camera di consiglio, il Collegio ha emesso il seguente dispositivo del lodo:
“Il Collegio arbitrale, definitivamente pronunciando, nel contraddittorio delle parti, disattesa
ogni altra istanza deduzione ed eccezione, così provvede:
1. in parziale accoglimento dell’istanza di arbitrato, riduce la sanzione inflitta a mesi quattro;
2. pone a carico della parte istante le spese di lite, liquidate come in motivazione;
3. fermo il vincolo di solidarietà, pone a carico della parte istante il pagamento degli onorari del Collegio arbitrale, liquidati come in motivazione;
4. pone a carico della parte istante il pagamento dei diritti amministrativi per il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport;
5. dichiara incamerati dal Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport i diritti amministrativi versati dalle parti.
L’istanza aveva per oggetto il provvedimento con il quale la Corte di Giustizia Federale ha confermato la sentenza di primo grado con la quale la Commissione Disciplinare Nazionale aveva sanzionato il ricorrente con la squalifica a 6 mesi per la violazione dell’art. 7, comma 1, 2 e 5, con l’aggravante di cui al comma 6, del Codice di Giustizia Sportiva in relazione alla gara Udinese / Bari del 9 maggio 2010 e alla gara Cesena / Bari del 17 aprile 2011 (rif. C.U. 42 del 4 settembre 2012).