Torres alla prova “intoppi”, quando l’esperienza non insegna…

Domenico Capitani, presidente della Torres

Sperare in buone notizie in un venerdì 17 non è facile, sperare di averne qualcuna lo è un po’ di più. In questa giornata, ritenuta sfortunata dagli scaramantici, il presidente della Torres Domenico Capitani ha di fatto comunicato ai supporters sassaresi una serie di “non notizie”. Proprio così perchè, come apparso oggi sul sito ufficiale della società rossoblu, il patron ha fatto sapere che, causa intoppi non meglio precisati, non sa quando partirà il ritiro (con l’unica certezza di non iniziare la preparazione a luglio), quali giocatori vi parteciperanno e quale sarà la loro guida tecnica. Aspettando le sentenze sul fronte dell’operazione “Dirty Soccer” (si parla di una penalizzazione), anche i più ottimisti si saranno accorti che i tempi iniziano ad allungarsi un po’ troppo, anche perchè la ultracentenaria squadra del “Capo di Sopra” potrebbe partecipare al primo turno della prossima Tim Cup (Coppa Italia per i nostalgici). La gara è fissata sul calendario il 2 agosto e, a due settimane dal possibile primo impegno ufficiale, la Torres ha di fatto mezza squadra.

Come già detto e ridetto, i giocatori sotto contratto sono dodici e a loro verranno affiancati (quando?) giovani che sarebbero già stati individuati dall’entourage torresino. Il presidente, in chiusura di comunicato, ha rassicurato i tifosi invitandoli a sottoscrivere l’abbonamento per la prossima stagione sportiva. Non fatichiamo a immaginare che gli stessi gradirebbero avere qualche garanzia in più su organico, organizzazione e obbiettivi sportivi e non della terza Torres di Capitani. E’ vero che l’imprenditore pontino, oltre ad aver rivoluzionato il settore giovanile, ha il merito di aver mantenuto la categoria iscrivendo la sua creatura al campionato di Lega Pro, lo è altrettanto il fatto che questa certezza non è più così comune vista l’ecatombe di compagini che spariscono dal calcio professionistico ma, presidente, visto il suo nome sappia che i tifosi (espertissimi di sofferenze e ferite sportive) si aspettano non solo la partenza della nave, ma anche l’attracco in un porto stabile.

Mauro Garau