Iscrizione Torres: la Lega respinge i documenti. Mancanze e imprecisioni nell’attacco al Comune di Sassari
La Torres tuona ancora contro l’Amministrazione comunale di Sassari guidata da Nicola Sanna, dando seguito all’incontro con la Regione (segnatamente l’Assessore al turismo Francesco Morandi) che non aveva dato segnali positivi sul fronte degli introiti derivanti dal co-marketing e che non aveva visto partecipare il patron Domenico Capitani. Il quale venerdì verrà sentito dalla Procura Federale assieme all’ex allenatore rossoblù Massimo Costantino per quanto riguarda le vicende del calcioscommesse. Nella nuova nota emessa dal club sassarese, sono tre i “capitoli” attraverso i quali si muove l’ennesima critica al Comune di Sassari: la manutenzione del manto erboso dello stadio Vanni Sanna, il generatore di emergenza e l’impianto di videosorveglianza. Attorno a quest’ultimo permane il decreto ingiuntivo avviato dall’azienda che non si è mai vista pagata dalla Torres per i lavori svolti nell’estate 2014.
Nel comunicato torresino, che vi riportiamo in fondo in forma integrale, saltano agli occhi alcune inesattezze che sicuramente non aiutano chi legge ad avere un quadro veritiero della situazione che si sta vivendo. Tutto questo mentre il countdown avviato dal club sul proprio sito ufficiale scorre inesorabile verso il “gong”, senza che la Regione Sardegna abbia dato le garanzie richieste dalla società rossoblù. In primis, la Torres parla del Comune di Sassari come “ente gestore dell’impianto sportivo”, mentre questi è da individuarsi proprio nella SEF Torres Calcio 1903 per tutta la stagione 2014/2015; il Comune è infatti l’ente proprietario del Vanni Sanna, con la gestione in capo al club rossoblù per tutta l’annata che va formalmente concludendosi al 30 giugno. Due gli aspetti su cui intervenire: per il generatore di emergenza, nella scorsa stagione si è provveduto a certificare la possibilità di affittarlo, evenienza mai resasi necessaria dal momento che la Torres non ha disputato gare in notturna. Chiaramente, indicarlo come deficienza nella domanda d’iscrizione alla Lega non aiuta ad ottenere il placet, ma non appare come un punto su cui si possa arenare in maniera irreversibile la procedura d’iscrizione.
Discorso diverso per l’impianto di video-sorveglianza. Nell’estate 2014, al termine dei lavori svolti a tempo di record, arrivò l’ok dalla Questura, nonostante altre quattro telecamere andassero ancora installate all’esterno dello stadio. Per tutta la stagione scorsa la Questura ha avanzato le sue osservazioni affinché venissero completati i lavori, con la Torres che dopo aver più volte rassicurato durante le riunioni del GOS non ha mai ottemperato a tali indicazioni. L’accordo stretto tra Torres e Comune di Sassari prevedeva infatti che i lavori per la video-sorveglianza fossero presi a carico dal club di via Coradduzza (lo stesso Capitani, il 27 agosto 2014, rivendicava la paternità dello sforzo economico profuso) che resterebbe così proprietario dell’impianto, ma all’intesa e all’installazione sono seguiti solo tanti punti interrogativi.
Al momento, mentre sono state pagate tutte le spettanze ai vari tesserati, ciò che andrà chiarito (ma c’è sempre meno tempo) è se i termini per la presentazione delle varie carte siano perentori. In tal caso la Torres avrebbe ben poche speranze di mettersi in regola con le certificazioni. Alla vigilia di un appuntamento importante come quello con la Procura Federale, dunque, si consuma un nuovo attacco frontale al Comune di Sassari da parte di Domenico Capitani. Le prossime ore diranno se si tratta di una exit strategy o semplicemente l’ennesimo capitolo dell’imprevedibile piano dell’imprenditore laziale.
Di seguito il comunicato integrale emesso dalla SEF Torres Calcio 1903
Oltre ai problemi relativi alla manutenzione del manto erboso del Vanni Sanna, a tutt’oggi non sono state risolte le criticità relative ad alcuni adempimenti necessari per ottenere l’iscrizione al campionato. In particolare, nei giorni scorsi è stato evidenziato dalla Torres al Comune di Sassari, ente gestore dell’impianto sportivo all’interno del quale si trovano tutte le pertinenze, la necessità di intervenire su due aspetti: il generatore di emergenza, che richiede una certificazione con i requisiti inseriti nella normativa sui criteri infrastrutturali, e l’impianto di videosorveglianza. In questo secondo caso dalla Questura è arrivata solo una parziale attestazione di conformità subordinata al tempestivo e definitivo superamento delle criticità, ovvero il pieno ripristino della funzionalità di alcune parti dell’impianto stesso. Senza questa documentazione per la Torres non sarà possibile completare la prima parte dell’iter valido per l’iscrizione al campionato.
Matteo Sechi
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