Cagliari-Verona story – I primi due confronti (1932 e 1933) non sono buon presagio: ecco come andarono

Domenico D’Alberto, il Cagliari fu la sua prima squadra italiana
Al “Sant’Elia” va in scena, per la venticinquesima giornata, l’incontro tra Cagliari e Verona. Partita ricca di precedenti, tra i più importanti si ricorda la vittoria, con rete di Riva su rigore, nella stagione 1969-70, che contribuì alla marcia dei rossoblù verso lo scudetto dopo lo scontro decisivo al “Comunale” di Torino con la Juventus. Ma gli albori di questa sfida affondano le radici nei lontani anni ’30, gli anni dei fratelli Fradelloni, di D’Alberto, degli allenatori danubiani.
Il primo incontro tra le due compagini si gioca nel torneo 1931-32, o meglio, si sarebbe dovuto giocare, esattamente, alla trentaduesima giornata, il 29 maggio 1932, ma l’incontro subì un rinvio. Il Cagliari è ormai in salvo ed il Verona, che aveva condotto un girone di ritorno da prima della classe, è in ogni caso impossibilitato a raggiungere Palermo e Padova che accederanno alla Serie A. Il recupero è fissato sul campo di “via Pola” per il 19 giugno, ma il Cagliari decide di dare forfait ed al Verona viene assegnato il 2 a 0 a tavolino. A fine anno il trainer Erbstein va via dall’isola, destinazione Bari, ed il Cagliari assume Kuttik, altro tecnico ungherese. Sarà una stagione travagliata, il Cagliari risentirà di un gioco mai del tutto convincente e molto lontano da quello esibito appena una stagione prima. Il match si gioca il 19 febbraio 1933 ed è valevole per la prima giornata del girone di ritorno. Il Cagliari ha totalizzato nel girone d’andata solamente 9 punti e lotta per non retrocedere.
La cronaca dell’epoca considera il Cagliari “risentire del travaglio morale che lo tormenta da qualche tempo”, il cronista riporta i numerosi e felici interventi del duo difensivo rossoblu Lauro e Guerrini, che riescono a marginare le numerose sfuriate scaligere, finché una discesa dei veneti al 29’ del primo tempo si tramuta in rete per opera di Andreoli. Il portiere Rapetti (omonimo dell’attuale preparatore atletico Stefano), pur giocando una discreta partita, se posta in confronto con le precedenti, non può opporsi in questa occasione. La linea mediana con un Zambianchi in buona forma non riesce a sfruttare le diverse occasioni e D’Alberto fallisce una rete con un tiro che fa la barba al palo. Nella seconda frazione il Cagliari oppone al Verona un gioco troppo confuso per poter impensierire la difesa veneta e l’incontro si chiude sullo 0 a 1. I sardi, con un girone di ritorno più convincente, riescono a concludere il torneo al quattordicesimo posto con 24 punti. Piccola curiosità, l’autore della rete, Andreoli, passerà nell’estate del 1933 alla Lucchese che , guidata da Erbstein, compie il doppio salto dalla Prima Divisione alla Serie A. Si trasferisce quindi a Bologna dove vince due scudetti, nel 1938-39 e nel 1940-41.
A cura di Mario Fadda
Commenti