Serie D – Karel Zeman-Selargius, ennesimo capitolo del libro granata: è la strada (se ce n’è una) giusta?
Il Selargius ha deciso di richiamare, tre giorni dopo la decisione di allontanarlo, il tecnico Karel Zeman (leggi QUI). Una scelta a sorpresa per tutti, un po’ meno per coloro i quali seguono da vicino le storie di casa granata e che già dopo il benservito sapevano come la situazione fosse in continua evoluzione. Zeman, infatti, non aveva mai lasciato la Sardegna, in contatto con la dirigenza dove figurava ancora il direttore sportivo Ovidio Concu, dimissionario (per l’ennesima volta in poche settimane) qualora non si fosse trovata un’alternativa di spessore all’allenatore figlio d’arte. Alternativa mai “partorita”, tra tentennamenti e impossibilità varie di arrivare alla stretta di mano, così, a due giorni dal match di Sora, Karel Zeman torna sulla panchina selargina, fondamentalmente senza mai essersene andato.
Negli ultimi giorni la squadra era stata guidata da Pierpaolo Piras, padre di Mario (1998), fresco di convocazione in Nazionale under-17. Ora lo scettro torna nelle mani di Karel Zeman, che spera di veder ripartire la truppa proprio come nel girone d’andata. Anche allora la gara contro i ciociari seguiva una serie di sconfitte larghe e inopinate, ma arrivava tra le mura amiche in un sabato che si sarebbe rivelato di redenzione per Piselli e compagni. E la società, la squadra confidano nella riscossa, ma molte cose sono cambiate rispetto ad allora. Ecco perché, oggi, la salvezza del Selargius è da ritenere alla stregua del miracolo, tra problemi economici mai risolti (emersi quando le cose ancora andavano bene sul campo) e rosa ridotta all’osso, altro che l’organico brillante e motivato della seconda metà del girone di andata. Zeman si trova alle prese con l’”undici” contato, panchina ridotta a sei unità e fatta di ragazzini poco utili alla causa, per forza di cose.
Zeman, oggi, si ritrova una squadra sgretolata da infortuni, allenamenti a singhiozzo e sconfitte in serie, che fanno male e non è detto vengano cancellate da domenica in avanti. Il girone di ritorno, si sa, in qualsiasi sport e in qualsiasi categoria, è più ostico di quello d’andata, a maggior ragione se lo affronti con problematiche acuite in corso d’opera. Si spera nel feeling tra giocatori e allenatore, che in qualche modo ha fatto sedimentare una situazione difficilmente sostenibile, portando diversi elementi a decidere di rimanere a Selargius durante il calciomercato di riparazione, nonostante le proposte sul tavolo. Trovandosi poi nel mezzo della bufera con l’arrivo del 2015, senza possibilità di tornare indietro. Sora come prima tappa della corsa salvezza, sperando che basti un ripensamento per raddrizzare la barca.
Fabio Frongia