La serata dell’orgoglio torresino: “Brevi storie sulla Torres” emoziona e rinfresca il ricordo dei simboli rossoblù

Postato il 07 ott 2014
Comment: Off
La locandina del film "Brevi storie sulla Torres"

La locandina del film “Brevi storie sulla Torres”

Qualcuno si commuove, gli applausi si sprecano, alla fine la visione del docu-film “Brevi storie sulla Torres” è un bel bagno rossoblù di quelli che sono fondamentali e lo sarebbero sopratutto per i più giovani, legati alla storia recente e burrascosa del club calcistico più antico della Sardegna, molti dei quali ignorano la natura polisportiva primordiale. Il regista Giuseppe Garau sceglie di non utilizzare le pluri-visionate immagini d’archivio, “che nell’era di internet sono stra-disponibili sul web”, ma preferisce dar voce ai protagonisti. Il trait d’union è un bambino che trova lo scrigno delle meraviglie, quello dentro il quale sono conservati ricordi torresini. Comincia – attraverso foto, oggetti e cimeli – un viaggio sognante che proietta gli spettatori presenti al Teatro Verdi indietro nel tempo, dalla nascita del 1903 al primo campionato di calcio del 1911, in una linea temporale ben delineata dal giornalista Andrea Sini, tifoso e da sempre impegnato nel lavoro di memoria storica, che accompagna la platea nel cammino all’indietro.

Il bambino sogna apprendendo le gesta di tre personaggi che fanno da pietre miliari. C’è Umberto Serradimigni, centrocampista della Torres (1947-1955 e 1963-1964) e del Cagliari (1955-1963), ma anche campione sardo nel salto in lungo, triplo e nella staffetta 4×100. E’ l’ottantatreenne ex atleta a parlare di Marzio Lepri, capocannoniere di tutti i tempi della Torres (122 gol in 301 partite), cognato di Serradimigni, scomparso un anno e mezzo fa nonché ricordato per aver strenuamente rifiutato di lasciare la Torres fino al termine della carriera.

E poi c’è Gavino Matta, pugile, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Berlino 1936, quando i trionfi non erano solo dettati da tempi, record e vittorie sul campo-ring. “Guanto d’Oro” negli Stati Uniti, è ricordato dalla figlia, Bruna Matta, in una bellissima intervista. Il terzo personaggio è Tonino Siddi, l’uomo chiamato cavallo, ricordato a Sassari per quella gara sulla pista dell’Acquedotto contro un purosangue (Regina); evento per tutta la città, e in quanto tale ricordato tuttora anche da chi allora era bambino. Medaglia di bronzo a Londra 1948 nella staffetta 4×400 (partecipò anche ai Giochi del 1952), Siddi fu personaggio a 360 gradi, ricordato dalla viva voce della moglie Maria Luisa Tettoni.

A vedere le immagini di repertorio e quelle del piccolo che sogna di entrare all’Acquedotto con le scarpe chiodate, di indossare i guantoni o partire dai blocchi nella spiaggia di Platamona, c’era anche la Torres di oggi al completo, accompagnata da mister Massimo Costantino e famiglia e dal vice-presidente Filippo Salaris. Tanti i volti noti (diversi giocatori degli anni Settanta) e i tifosi che hanno voluto ricordare la storia rossoblù. Al termine della proiezione l’incontro, moderato da Sergio Scavio - figlio del terzino degli anni Cinquanta e Sessanta nonché ex presidente della Commissione Comunale Sport e Cultura – con il regista e il giovane protagonista, Piero Piana. L’Associazione Memoria Storica Torresina ha poi presentato le maglie con l’effige di Angelo Del Favero, libero della Torres anni Ottanta, per tutti “il capitano”, come ricordava lo striscione esposto allo stadio in occasione della partita in sua memoria.

Gianluca Dessì

Ti potrebbero interessare anche...