Poche parole, nessun paletto: Cagliari, Zeman e Giulini a loro agio anche in campo?
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Zdenek Zeman in conferenza stampa nel giorno della presentazione ufficiale
Poche sorprese, ermetismo totale sul calciomercato, il sano sarcasmo che da sempre rende meritevole di attenzione Zdenek Zeman e un presidente, Tommaso Giulini, perfettamente a suo agio in mezzo alle risposte stringate dell’allenatore prediletto. La conferenza stampa di presentazione dell’allenatore boemo è filata via liscia, senza sussulti o particolari indicazioni. Del resto, le idee di Zeman si conoscono, e sullo sfondo il direttore generale Francesco Marroccu (appositamente dispensato) lavora per mettere a disposizione del tecnico la squadra che inizierà il ritiro: “Impossibile parlare di mercato o singoli giocatori. Dove abbiamo bisogno di intervenire? Il 10 luglio (giorno di inizio della preparazione ndr) ne parliamo”, dice rispondendo alla nostra domanda.
Zeman gestisce con parsimonia le parole da dare in pasto ai giornalisti, che spaziano dall’esperienza romana di due stagioni fa al tema nazionale, ovvero il calcio italiano allo sfascio e il bivio tra la ‘rivoluzione dei quarantenni’ e i soliti nomi candidati alle poltrone. “A Roma non è stata un’esperienza negativa, la squadra poi è andata in finale di Coppa Italia… Qualche problema con De Rossi? Io non l’ho sofferto, semmai lui ha sofferto me”, dice, mentre su un paragone tra le coppie De Rossi-Totti e Conti-Cossu glissa: “Sono tutti giocatori importanti che hanno fatto la loro carriera”, ma sicuramente il capitano rossoblù fa al caso di Zeman: “Non ho mai chiesto grande corsa ai miei registi, quindi Conti va bene”. Sulla FIGC: “Non ho nomi da suggerire, bisogna pensare a programmare, al gioco del calcio e non ai soldi o agli affari, questa è la strada che chi si occuperà in futuro del nostro sistema dovrà percorrere”.
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Zdenek Zeman acclamato dai tifosi e dai giornalisti
Il tema ‘caldo’ è ovviamente il calciomercato, ma tutte le sortite sono respinte con perdite. Risposte di circostanza, anche se su Astori e Ibarbo l’idea è che tutto sia in bilico. “Sono elementi che ci piacerebbe trattenere – dice – ma hanno richieste importanti ed è giusto che se ritengono sia il caso di provare esperienze nuove e di alto livello facciano la loro scelta. Non ci sono giocatori indispensabili per me”, anche se Giulini rilancia: “Voglio a tutti i costi trattenere Astori e Rossettini”. Sul portiere: “Non c’è un problema, qualcuno giocherà”, risponde laconico, spalleggiato dal presidente, tra l’altro portiere per hobby: “Abbiamo preso Simone Colombi, si giocherà il posto con un altro collega, l’ex Atalanta è una mia scelta”.
Tra un Beppe Signori indicato da Zeman come “il giocatore che più mi ha soddisfatto, sacrificandosi e dando sempre il massimo”, il Licata definita “la squadra che meglio ha espresso le mie idee calcistiche”, c’è spazio per l’ironia su Salvatore Burrai e Mauricio Pinilla: “Toto lo conosco bene e mi piace, ma per ora è solo un ultrà del Cagliari, non un giocatore. Il tatuaggio di Pinilla? Masochismo”, in riferimento all’ultima trovata del cileno, che sarà multato per le dichiarazioni sul desiderato addio alla Sardegna e si è appena tatuato la traversa colpita al 119′ di Brasile-Cile.
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Stefano Filucchi, Zdenek Zeman e Tommaso Giulini in conferenza stampa
Chiusura su temi di bilancio (“Non abbiamo budget fisso, vedremo le occasioni di un mercato con pochi soldi”, Giulini dixit), in una società che accoglie Stefano Filucchi, ex Inter e braccio destro di Tommaso Giulini: “Mi aiuterà in Lega e nei viaggi verso il continente “, dice il patron, lasciando la parola al nuovo arrivato: “Cosa porto da Appiano Gentile? Il triplete”. E giù risate, come quelle che salutano l’ultima risposta di Zeman: “Perché non ho mai firmato col Cagliari prima d’ora? Ho sentito qualche direttore sportivo in passato, ma non si è mai concretizzato nulla. Il motivo credo di saperlo…”.
Fabio Frongia
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