Serie D, Cerbone e la green power del Budoni: “Prendiamoci ciò che ci spetta”
Chi ha vanificato un girone d’andata superlativo a ridosso delle giganti e chi ha trovato, in seguito a una gestione societaria piuttosto confusa, per il rotto della cuffia l’ultimo appiglio utile per non sprofondare direttamente negli inferi del calcio regionale. Budoni e Arzachena si giocano la permanenza in Serie D in un match ad alta tensione, in un terzo derby stagionale di Gallura che apparentemente non presenta favoriti, perché classifica e andamento complessivo alla mano la squadra di Raffaele Cerbone meriterebbe la salvezza, ma se prendiamo in esame gli scontri diretti, questi dicono che l’Arzachena si è garantita la post-season proprio grazie ai 6 punti raccolti contro Mastinu e compagni: 3-1 all’andata in casa, 2-1 al Pincelli tre settimane fa.
E forse anche per questo motivo dopo il fischio finale dell’ultima giornata, il presidente del club smeraldino (attualmente in silenzio stampa) Altana ha gioito, soddisfatto di incrociare il Budoni e non il Latte Dolce. “Non dico nulla al riguardo – esordisce il tecnico napoletano ex bomber del Chievo Verona – la gente esterna ciò che ritiene più opportuno. Noi pensiamo al campo e a giocare come sappiamo, poi sarà il risultato a dare il responso definitivo e a dire la verità. Per noi la salvezza è la vita, la scorciatoia usata l’anno scorso non si può ripercorrere. Ci dobbiamo salvare sul campo“. Che aria si respira a Budoni, per il secondo anno consecutivo costretto, visto l’evolversi della stagione, inopinatamente ai play-out: “C’è un po’ di preoccupazione, inutile negarlo, ma questo a prescindere dal fatto che si tratti di uno spareggio e da quello che è successo la scorsa stagione (sconfitta contro il Selargius e retrocessione sul campo ndr). Penso sia normale e anzi un po’ di preoccupazione non può che far bene per tenere alta la concentrazione. Vedo lo spirito giusto“.
Cosa servirà per prevalere sull’avversario? “La chiave sarà nell’approccio mentale, nell’impatto che riusciremo a dare. Noi abbiamo tanti giovani, molti di più di loro, che invece possono contare su elementi di grande esperienza. Dobbiamo prenderci qualcosa che ci siamo meritati durante l’anno: 43 punti sono tanti e chi ce li ha non può sbagliare partite del genere. Clamoroso che con così tanti punti si debba giocare un play-out ma così è: salviamoci, con dieci giovani esordienti, e potremmo dire di aver compiuto un’impresa clamorosa. Siamo quarti in Italia per impiego di giovani” afferma con orgoglio Cerbone.
L’Arzachena, così come il Selargius, è stata una delle più grandi delusioni stagionali. Potendo disporre di elementi come Siazzu, Hasa, Rossi e Manzo non si doveva rimanere sul fondo. “Per abitudine non vado a considerare quello che fanno gli avversari. Dico solo che tutti vogliono far passare l’Arzachena come squadra di bassa classifica ma non lo è nella maniera più assoluta e noi che che siamo dentro questo mondo lo sappiamo bene. Per gli uomini che ha disposizione è indubbio che avrebbe dovuto fare un altro campionato e lo sanno tutti, questo sì. Non è da play-out e se li batteremo sarà un grande risultato per noi“.
Matteo Sechi