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Ibarbo, Sau e Cossu
Fare previsioni sul futuro del Cagliari Calcio, tecnico e societario, è sempre stato difficilissimo, praticamente impossibile. Troppo volubile colui che in proprio e senza appoggi gestisce il tutto, nel bene e nel male. E allora via a dubbi, supposizioni e colpi di teatro, con sorpresa generale e qualche “io l’avevo detto” che a poco serve. Si parla tanto di possibile cessione societaria, c’è chi sostiene che il patron rossoblù l’abbia già conclusa, chi crede a Silvestrone e chi confida nel ritorno di fiamma dell’esaltante pista araba. La verità è che nessuno sa nulla, e allora meglio stare alla finestra in attesa di segnali veri e concreti da analizzare e sui quali imbastire i discorsi.
L’ignoto pervade, ovviamente, anche l’aspetto tecnico, legato a doppio filo a possibili svolte epocali o, al contrario, mantenimento dello status quo. Si dovrebbe partire dalla guida tecnica, aspetto sempre scottante, ma per ora mai affrontato, anche se difficilmente rimarrà Ivo Pulga al timone, con il profilo di David Suazo tutto da verificare e collocare, tanti adepti di Cellino che fanno la fila per entrare nel club, ammesso che il sanlurese rimanga il comandante.
E poi c’è il patrimonio tecnico, impoverito dal punto di vista economico e morale, visto che tanti elementi nel pieno della maturità sono stati lasciati appassire anziché erigerli a totem attorno ai quali costruire. Parliamo di Sau, costretto a cantare e portare la croce quando non emarginato in panchina, Ekdal, sballottato tra un ruolo e l’altro, Del Fabro e Murru, che si sta facendo di tutto per bruciare, senza dimenticare l’Ibarbo spalle alla porta utile solo per mandarlo sui giornali e far abboccare qualcuno.
Gli elementi citati hanno tutti la valigia in mano, perché il mercato c’è. Astori verrà venduto al miglior offerente, con il Milan in pole position ma che in questo momento vive incertezze gestionali delle quali non si può non tenere conto. E allora occhio alla Roma, che adesso ha la potenza economica per piazzare l’assalto decisivo. Lo si è visto con Nainggolan, che il presidente ha venduto alla stregua dei Matri e dei Suazo, cessioni “in pillole” volte a incassare senza rischiare di retrocedere ma anche evitando di investire.
Sul piede di partenza Ibarbo e Sau, mentre Cossu sceglierà liberamente dove andare, a seconda del gradimento suo e di chi si farà avanti. Insomma, da qui alla fine della stagione, il trio Salerno-Stagno-Carta avrà il suo bel da fare, cercando di ottenere qualcosa da quei giocatori che non paiono indispensabili (Bastrini tornerà al Novara senza colpo ferire) e ai quali il finale di stagione potrebbe regalare visibilità, incrementando il numero di presenze da mostrare in sede di mercato.
Fabio Frongia