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Radja Nainggolan
Non poteva non essere lui, l’uomo della settimana, o della seconda metà di essa. Radja Nainggolan è atteso al varco, o meglio al Sant’Elia, per la prima volta da avversario. Il suo addio al Cagliari fu traumatico quanto annunciato, a corredo di una serie di voci ripetute per almeno tre sessioni di mercato. La spuntò la Roma, con Rudi Garcia contentissimo di avere con sé il Ninja, subito a suo agio e determinante nel centrocampo romanista. Il belga-indonesiano ha parlato ai microfoni di aggiunge Nainggolan, in un’intervista al match-program di As Roma Membership.
“Mi trovo molto bene qui a Roma. Sono entrato a far parte di un gruppo eccezionale, tra coloro con i quali ho legato di più ci sono Benatia e Florenzi”. Dal 1995 ad oggi, la Roma non ha mai espugnato Cagliari: “Sarà una gara dura, a Cagliari si sente tanto la partita con la Roma, per vari motivi. Loro hanno bisogno di punti e non possono fallire, e noi… dobbiamo vincere per rimanere là in classifica. Sono molto bravi nel il contropiede, a sfruttare la velocità nelle ripartenze. Sono una squadra che gioca con intensità. Il loro punto debole potrebbe essere nella fase difensiva, soprattutto sui calci da fermo”.
Quanto batterà forte il cuore domenica pomeriggio? “Non sarà certamente una partita come le altre. Ho lasciato molti amici là e sono stati cinque anni molto intensi. Sicuramente mi emozionerò al momento di entrare in campo. Non so se aspettarmi fischi o applausi, certamente i tifosi rossoblù sanno che ho sempre onorato la maglia e mi hanno sempre trattato bene. Forse a qualcuno non sarà piaciuto che sono andato via a gennaio, lasciando la squadra in una posizione di classifica non entusiasmante”.
Secondo Nainggolan, “fino a che la matematica dà speranza la Roma deve credere nello Scudetto, anche se è difficile perché la Juventus non perde un colpo. Lo stadio del futuro? Il progetto mi piace moltissimo. Avere i tifosi più vicino al campo è un obiettivo auspicabile nel calcio. Speriamo che la burocrazia non sia come quella di Cagliari… Se segnassi? Non esulterei”.