Dinamo, niente drammi: la sconfitta di Reggio può far bene
La sconfitta di Reggio Emilia deve essere presa come un campanello d’allarme, oppure come un passaggio a vuoto che ci può stare? Questa è la domanda che tanti tifosi sassaresi si sono posti nelle ultime ore, anche in seguito allo sfogo – arrivato, al solito, via social network – del presidente Stefano Sardara, che si è risentito delle critiche, a suo dire eccessive, rivolte alla squadra in seguito al capitombolo del PalaBigi.
La Dinamo non è una squadra che difende forte per 40 e questo è noto a tutti, ma la partita di domenica va analizzata anche in base ad alcuni fattori particolari, per esempio l’assenza di Jack Devecchi (il ministro della difesa), giocatore in grado di cambiare l’intensità della squadra nella propria metà campo. Le sue giocate difensive permettono di trovare anche il ritmo in attacco e di correre in contropiede, trovando quei parziali che spezzano le gambe agli avversari. Ha ragione coach Sacchetti a dire che nei playoff l’intensità non verrà accendendo un interruttore, ma questo gruppo ha dimostrato in Italia ed in Europa che quando deve mettere il carattere lo sa fare eccome.
Il calendario prevede 4 partite in casa nelle ultime 6, mentre le 2 trasferte saranno a Milano e Siena: due banchi di prova importanti per dimostrare la maturità che serve per diventare grandi. Ci sarà tempo per lavorare in settimana, cercando di curare certi aspetti negativi della difesa che sono stati messi in evidenza domenica, come la difficoltà a tenere sui cambi difensivi e gli aiuti da portare nel pitturato, ma con Jack in più nel motore e un Eze da recuperare fisicamente sarà tutto più semplice.
Qualche parola va spesa in favore di Amedeo Tessitori che a 20 anni entra e si batte con forza. Non è ancora un giocatore che può spostare gli equilibri di una partita, ma dimostra carattere e voglia di lavorare. Dai primi allenamenti visti al Geovillage emerge un notevole cambiamento, soprattutto dal punto di vista fisico, a dimostrazione che in palestra, sotto la sapiente guida di Matteo Boccolini, il ragazzo si è messo sotto.
La classifica vede ora il Banco di Sardegna al sesto posto, a soli 2 punti dalla seconda (Brindisi). La regular season non è ancora finita, le squadre di vertice devono disputare diversi scontri diretti, c’è la possibiltà ancora di lottare per il secondo o il terzo posto. Traguardi che significherebbero eventualmente trovare Milano solo in finale. Ma il cammino è ancora lungo, e la Dinamo deve battersi con l’orgoglio di chi sa che può ambire al top.
Qualcuno, intanto, cerca di completare il roster: la Reyer Venezia ha messo sotto contratto Sasha Vuajacic (gran colpo se dovesse stare bene fisicamente), la Pallacanestro Reggiana ha chiuso l’accordo con Amedeo Della Valle, giovane play/guardia italiana in uscita da Ohio State University ed MVP degli ultimi Europei Under 20, ed è ufficiale anche l’arrivo all’Olimpia Milano della guardia greca Ioannis Athinaiou, proveniente dallAris Salonicco. La concorrenza, insomma, si fa sempre più agguerrita. Ma la Dinamo non ha paura.
Alberto Meloni