Dinamo Sassari-Virtus Bologna, analisi&pagelle – Senza chimica non si va lontano. Green decisivi. Drake, ma non eri stanco?
Ha detto bene coach Sacchetti in sala stampa: nella vittoria di ieri contro la Virtus Bologna, c’è ben poco da salvare oltre i due punti. La Dinamo ha approcciato aggressivamente la partita, specie in difesa, dove le rotazioni hanno funzionato a dovere e persino i piccoli sono andati a rimbalzo con energia. Ma in corso d’opera hanno fatto nuovamente capolino i cari, vecchi cali di concetrazione, che hanno permesso a una Virtus piuttosto mediocre, che ha vissuto più che altro sulle improvvisazioni degli indiavolati Hardy e Walsh, di riprendere una partita ormai persa e di condurla quasi in porto.
Nel finale la reazione dei biancoblù è stata però adrenalinica, con il tiro da tre punti che – fortunatamente – è tornato ad assistere i due Green e uno straordinario Drake Diener. Ma se l’avversario avesse avuto una cifra tecnica superiore rispetto alla fragile Granarolo di Luca Bechi, ora probabilmente saremmo qui ad analizzare i perchè della quinta sconfitta nelle ultime sei partite. Dunque bando alle lusinghe per una vittoria fin troppo sofferta: la Dinamo, se vuole dire la sua in un campionato quanto mai livellato verso il basso, deve levarsi al più presto il cartello dei “Lavori in corso” che porta fin da inizio stagione, e trovare la chimica giusta. Di tempo a disposizione non ne è rimasto poi così tanto.
Le matasse da sbrogliare, al di là delle mere questioni di campo, portano i nomi di Travis Diener e di Linton Johnson. A meno che ci si voglia cimentare nel pericoloso esercizio di mettere la testa sotto la sabbia, è impossibile non notare quanto queste due intricate situazioni stiano incidendo sull’andamento altalenante dei biancoblù. Il recente infortunio al perone basta solo in parte a giustificare la stagione, fino a ora incolore, di Travis, il cui atteggiamento poco convinto preoccupa non poco tifosi e, soprattutto, staff tecnico (leggi qui le dichiarazioni di Meo Sacchetti). Il pivot da Chicago, dal canto suo, potrebbe presto lasciare la compagnia. Arrivato in Sardegna per ricoprire il ruolo di centro titolare, risulta francamente difficile pensare che possa accettare una staffetta con Gordon. La cosa importante, per il bene del Banco, è che si faccia chiarezza al più presto: ne va dell’intera stagione.
Marques Green 7 - Alla faccia dell’ultima opzione offensiva. Nei momenti di difficoltà il folletto da Norristown carica la mitragliatrice e fa registrare un 5/8 da tre punti che pesa come un macigno nella vittoria finale. Solida la regia (6 assist), ma in alcune occasioni esagera nella ricerca del passaggio lungo per l’altro Green, gettando alle ortiche dei possessi importanti.
Caleb Green 7 - Va un po’ a sprazzi, ma quando il gioco si fa duro risponde presente. I compagni tornano a cercarlo in post, dove punisce con buona continuità Walsh nei cambi difensivi. Timbra il cartellino portando a casa 20 punti e 4 rimbalzi.
Giacomo Devecchi 7 - Lo scout della partita non rende giustizia alla sua prestazione a tratti monumentale. Segna solo due punti arrivando al ferro dopo una gran penetrazione sulla linea di fondo, ma in difesa è un leone ed è l’unico a mettere i bastoni tra le ruote allo straripante Hardy. Nel primo quarto sbaglia incredibilmente un appoggio da sotto, ma poi recupera la posizione difensiva e rifila una clamorosa stoppata in aiuto su Walsh: un distillato di Devecchi in una manciata di secondi.
Massimo Chessa n.e. - Esordio rimandato.
Drew Gordon 6,5 - Inizia fortissimo, travolgendo il macchinoso King con tutto il suo atletismo. Cala alla distanza, complice un pizzico di nervosismo per qualche chiamata arbitrale contestata. Quando lascia il campo nel terzo quarto, il pitturato si svuota e le V nere ne approfittano per arrivare al ferro. L’impatto con la nuova Dinamo è stato tutt’altro che disprezzabile, anche se dovrebbe essere più continuo sui quaranta minuti e cercare di gestire meglio i falli.
Travis Diener s.v. - Da recuperare, prima mentalmente e poi fisicamente. Il giudizio sarebbe negativo, ma è giusto concedergli le attenuanti generiche. La Dinamo ha estrema necessità di ritrovare il suo Ala-Diener.
Brian Sacchetti s.v. - Gioca solo quattro minuti. Non era la sua partita.
Drake Diener 7,5 - Non parte in quintetto, ma poi si prende la partita e segna in tutti i modi: penetrazione, arresto e tiro e bombe. Fa registrare 24 punti, ma la notizia positiva sono soprattutto i 7 rimbalzi di cui 4 difensivi. Quando c’è bisogno di lui, sa fare anche a sportellate sotto canestro. Ma non era stanco?
Manuel Vanuzzo 6 - Fresco di rinnovo, gioca dieci minuti di sostanza.
Amedeo Tessitori n.e. - Nemmeno un minuto in campo. Contro un pivot pesante e scafato come King avrebbe sofferto le pene dell’inferno.
Omar Thomas 6 - Cercato anche lui in post basso nei primi minuti, attacca e difende con sapienza nonostante la giornata non trascendentale al tiro da fuori.
Coach Meo Sacchetti 6 - Si doveva vincere e si è vinto, ma i problemi sono tutt’altro che risolti. L’amalgama è ancora lontana dall’essere raggiunta, e la Dinamo la scampa bella nonostante alcuni passaggi a vuoto mentali davvero inspiegabili. Rischia coi due piccoli per cercare di mettere in partita un depresso Travis Diener, a testimonianza di quanto debba essere più psicologo che tecnico a questo punto della stagione. Nota di merito per l’atteggiamento difensivo dei suoi nella prima parte di gara.