La Torres di Cari ne fa 7 in amichevole: “Dispongo di giocatori importanti, bisogna crescere di testa. Mercato? Interverremo. Modulo? Mi piace il 4-2-3-1″
Sassari. Doveva essere la giornata di Marco Cari, ma la società ha deciso di mantenere un basso profilo preferendo non organizzare un conferenza stampa ad hoc per presentare il nuovo timoniere della Torres, come ha avuto modo di spiegare il vice presidente Filippo Salaris: “Il mister non ha bisogno di presentazioni, sappiamo tutti che è una persona all’altezza del compito che lo aspetta. Inizia una nuova avventura con grande entusiasmo e la società si affida a lui augurandogli un buon lavoro. E’ la scelta giusta, si ricostituisce il binomio con Furlan, hanno lavorato insieme per sette anni. Per noi questa è una garanzia importante“.
Sufficiente per il momento una chiacchierata serena e informale a bordocampo al termine della seduta d’allenamento. Meglio così. Sarà il campo a misurare le ambizioni e le capacità di demiurgo del tecnico. Fatti e non proclami, insomma. Domenica si vola in Piemonte consapevoli di dover disputare una vera e proprio battaglia in un match che promette scintille e che richiederà cattiveria agonistica. Sarà una partita infuocata, perché il Bra, sconsolatamente all’ultimo posto in classifica con un misero punticino raccolto, venderà carissima la pelle. Ma lo stesso discorso deve valere per la Torres, massima concentrazione e nervi saldi, i tre punti servono come il pane. La rincorsa all’ottavo posto deve riprendere il prima possibile, l’occasione è di quelle ghiotte. Il successore di D’Adderio ha firmato questa mattina il contratto che lo legherà alla Torres sino al termine della stagione e questo pomeriggio ha indossato tuta e scarpe da ginnastica per dirigere l’allenamento di Cabeccia e compagni a cui hanno assistito una trentina di tifosi tra cui anche una delle famiglie a cui è stato donato un abbonamento per le partite casalinghe. Consueta partitella infrasettimanale, avversario di turno una selezione di giocatori del Li Punti e del Tissi. L’incontro è finito 7-0 con doppietta di Bonvissuto e Lisai e un gol a testa per Scarpa, Agius e Pagliaroli.

Mister Cari e il diesse Albieri al Vanni Sanna (foto Cl. Sa.)
“La squadra mi ha sorpreso in positivo, ho trovato dei ragazzi molto preparati – ha dichiarato mister Cari al termine della seduta - Molti li conosco già, alcuni li ho allenati, altri come Bonvissuto, Bottone ed Agius li ho incontrati spesso da avversario. Ottavo posto? Sì, sono consapevole di essere qua per centrare questo obiettivo, altrimenti non si va avanti. Non è corretto dare giudizi dopo poche ore, ma posso assicurare che l’organico attualmente a disposizione è di assoluto livello, possiamo competere per il risultato che ci viene chiesto“. Come confermato da Capitani, la squadra necessità però di alcuni ritocchi importanti: “Sì, ci muoveremo per rinforzarci in sede di mercato, ma continuiamo a monitorare anche gli svincolati, potremmo anche intervenire in queste settimane se trovassimo un elemento in buona forma fisica“.
Si parte con due trasferte, fortunatamente non tra le più proibitive anche se si affronteranno due avversarie con l’acqua alla gola: “Certo che due vittorie sarebbero l’ideale per il morale, ma non sarebbero certo decisive, perché né noi né altre compagini diventeremo mai la squadra ammazzacampionato. Il campo è un rettangolo di gioco sia a Sassari che altrove“. E’ presto per prescrivere la terapia, ma il mister è saggio ed esperto quanto basta per capire che per imbroccare la strada della guarigione prima di tutto conta la predisposizione mentale del malato: “E’ prematuro dire dove e in cosa possiamo migliorare. Dobbiamo essere “cazzuti”, imparare a gestire la tensione, mai essere travolti dall’assillo di dover vincere. Crescere partita dopo partita”.

Mister Cari e Filippo Salaris in posa con la famiglia a cui è stato regalato l’abbonamento (foto: Cl. Sa.)
La patata è davvero bollente, ma la piazza ha accolto bene il nuovo salvatore, segno che finalmente tutti sembrano intenzionati a remare dalla stessa parte: “Non potevo rifiutare questa proposta, la città, la tifoseria e la società meritano sicuramente di più. Ricordo la Torres nell’80, lo stadio stracolmo in ogni ordine di posto, difficile che oggi si ripeta quello spettacolo. Ma la tifoseria resta tra le più calde a livello nazionale, esigente come quelle di tutte le grandi piazze“. Infine una battuta sulle preferenze filosofiche a livello tattico a cui fa seguito una promessa importante, un forte segnale di discontinuità rispetto alla precedente gestione: “Negli ultimi anni ho fatto giocare le mie squadre prevalentemente con il 4-2-3-1, ma lasciatemi fare ancora qualche valutazione. Di certo c’è che non schiererò mai la difesa a tre. Ora vi devo salutare, ma sappiate che per voi (giornalisti, ndr) sarò sempre disponibile, basta che non mi chiamiate all’una di notte!”.
Dalla nostra inviata Cl. Sa.