Il Cagliari al Sant’Elia, tourbillon di emozioni e poi irrompe Zedda

Massimo Zedda
E, alla fine, Sant’Elia fu. Il Cagliari giocherà nuovamente nel suo storico stadio, quello abbandonato ad inizio aprile 2012, a partire dalla sfida contro il Catania di sabato prossimo alle ore 18. E’ stata confermata anche la collocazione in calendario, dopo che i problemi relativi all’illuminazione dell’impianto sembravano consigliare lo spostamento alle ore 15. Non si contano più le ore passate da quando (lunedì pomeriggio) era previsto il primo, definitivo, annuncio post-sopralluogo della commissione comunale di vigilanza, perché il balletto di indiscrezioni e dichiarazioni delle molte parti interessate ha assunto presto ritmi spasmodici.
Da Sky alla Lega, quest’ultima in silenzio per tutta la giornata, fino ad arrivare al presidente del Catania che aveva espresso il disappunto per il paventato spostamento di data. Passando per i Vigili del Fuoco, che, chiamati a dare parere sullo stato dell’impianto in relazione alla documentazione presentata, hanno ritenuto opportuno avanzare seri dubbi sull’agibilità dello stesso. In particolare, stante la complessità delle carte da presentarsi, essi hanno riscontrato il mancato rispetto di quanto dichiarato e, comprensibilmente, non si sono voluti assumere responsabilità per le irregolarità constatate in fase di controllo ispettivo.
In sostanza, il ritorno del Cagliari in città è opera quasi esclusiva del sindaco Massimo Zedda, che ad un certo punto ha preso in mano la situazione, presenziando a tutte le riunioni con commissione, Cagliari Calcio e tecnici, e decidendo a fine pomeriggio di assumersi la responsabilità firmando la licenza d’uso annuale. Una mossa importante, da parte del primo cittadino, che guadagna gli applausi di molti detrattori, uscendo dall’ombra in cui si era tenuto sin da dopo la firma della convenzione. La certezza è una sola: senza la mano del sindaco oggi sarebbe arrivata un’altra fumata nera.