“In un momento così delicato per il Cagliari Calcio non servono le polemiche ma è necessario comprendere la buona volontà con cui il Comune e la società stiano lavorando per restituire ai rossoblù uno stadio moderno e funzionale”. Lo afferma il consigliere comunale dell’Italia dei Valori Ferdinando Secchi commentando il comunicato con cui il coordinamento Cagliari club ha accusato senza mezzi termini il Comune di Cagliari di non rispettare i tempi per il ritorno della squadra rossoblù al Sant’Elia. “Le accuse al Comune sono fittizie”, afferma Secchi ricordando l’invito fatto dal Sindaco Zedda nel marzo scorso (“Se la società Cagliari Calcio chiedesse di poter utilizzare lo Stadio Sant’Elia non ci sarebbero ostacoli da parte del Comune di Cagliari: servirebbero i tempi giusti per i lavori da effettuare dopo la scelta della società di andare via da Cagliari, servirebbe il pagamento di un canone d’affitto ancora da determinare ma è bene chiarire che da parte di questa Amministrazione c’è la massima disponibilità”).
“Da quella dichiarazione – ricorda Secchi – riparti’ l’intesa che si materializzò con la richiesta da parte del Cagliari della concessione dello stadio avvenuta il 12 luglio 2013. Da li si è arrivato con un dialogo giornaliero proficuo e leale fino al 24 agosto, data di consegna delle chiavi alla società e al 17 settembre quando il Coni ha espresso parere favorevole sul progetto definitivo-esecutivo relativo allo stralcio funzionale per consentire l’utilizzo del S.Elia e nello stesso giorno la Giunta Comunale ne ha preso atto approvando il progetto che ha consentito l’immediato avvio dei lavori di competenza del Comune. I tempi sono quasi maturi per la conclusione dei lavori perché si parla di un massimo di sessanta giorni a partire dall’ apertura dei cantieri effettuata con procedura d’urgenza – aggiunge Secchi -. Quello che sfugge a chi ha steso quel comunicato è che la società Cagliari Calcio ha sempre perseguito l’obiettivo di leale collaborazione con il Comune di Cagliari e ha trovato attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e, in particolare, degli assessorati all’Edilizia Pubblica e allo Sport per una soluzione condivisa e più rapida possibile. È bene chiarire che non si sta parlando di riaprire un garage privato ma una struttura pubblica soggetta a regolamenti e procedure di legge ben definite. Per questo, oltre all’immediato ritorno allo stadio Sant’Elia della squadra, programmato in modo condiviso da Società e Amministrazione comunale, non bisogna dimenticare il vero obiettivo futuro comune: la realizzazione di una struttura totalmente moderna e funzionale. Il Comune di Cagliari – attacca il consigliere dell’Idv – non può essere accusato di aver promesso date precise per l’apertura dello stadio e per questo appaiono goffe le minacce di ritorsioni da parte di alcuni tifosi irresponsabili. I toni usati nel comunicato del centro di coordinamento sono inaccettabili e sorge il ragionevole dubbio che questa presa di posizione miri solo ad incrinare i rapporti tra la Società e il Comune che invece, con uno sforzo immane e in stretta collaborazione, stanno cercando di compiere un miracolo per permettere alla squadra di disputare il maggior numero di partite al S.Elia e inizieranno a breve un ragionamento sullo stadio futuro. Comune e Società – ribadisce Secchi – stanno rispettando tutte le prescrizioni e i tempi di legge per evitare qualsiasi problema e garantire quanto prima l’apertura dello stadio. Capisco il rammarico del presidente del centro – conclude -: dirigere una associazione desueta e non ufficialmente riconosciuta dalla Società Cagliari Calcio non è semplice, con questo tipo di comunicati ambigui e impregnati di inesattezze non risolverà di certo il grattacapo. Gli consiglio però di pensare al bene della squadra e di evitare di aizzare i tifosi e lo rassicuro perché il S.Elia riaprirà presto”.