Dal giglio all’isola, panchine viola-rossoblù: Fiorentina e Cagliari soluzioni fortunate per chi allena

Gigi Radice e Giovanni Trapattoni
Gigi Radice si siede sulla panchina della Fiorentina nel campionato 1973-74. con un peso non da poco: le ombre di Nils Liedholm e Nereo Rocco. Eppure non sfigura: arriva un decoroso terzo posto, impreziosito dai successi contro Juventus, Milan e Inter. Contro il Cagliari trionferà 4-1 all’ “Artemio Franchi”, – gol della bandiera di Riva – ma al Sant’Elia si piega davanti alla prodezza dell’altro Gigi, Piras. Sostanzialmente, sarà lui l’unico allenatore a non avere troppa fortuna su entrambe le panchine in questione.
Claudio Ranieri è una felice intuizione di Carmine Longo. La sua favola nasce nel ritiro precampionato 1987. La sua Puteolana affronta il Cagliari in amichevole. Il direttore sportivo annota il nome del giovane tecnico sul taccuino. A fine campionato si ricorderà di segnalarlo alla famiglia Orrù per portarlo a Cagliari. Il matrimonio è fecondo. Per il Cagliari è Rinascimento. Doppia promozione dalla C alla A tra il 1989 e il 1990, salvezza nella massima serie nel 1990-1991. Per Ranieri il trampolino di lancio verso una luminosa carriera in alcune delle più prestigiose panchine d’Italia ed Europa. In Cagliari-Fiorentina 4-1 della stagione 1996-1997 c’è molto rossoblù di viola vestito. Nessuno di loro mette i bastoni tra le ruote al Cagliari di Carlo Mazzone proteso verso il miracolo che non riuscirà.

Paolo Carosi
Quella notte il Cagliari è guidato da Carletto Mazzone. Al suo primo arrivo, nel ’92, all’aeroporto di Cagliari, si presentò con un perentorio:”mi manda Ranieri”. Sor Magara aveva già allenato la Fiorentina per due stagioni fra il 1973 e il 1975. In Toscana arriva un nono posto nella prima stagione, al secondo tentativo è addirittura terzo posto. Promuove Antognoni capitano. La perla del secondo anno è la vittoria per 3-0 contro l’Inter, con una tripletta di Desolati.
Dopo il flop di Cagliari, Giovanni Trapattoni è dato per bollito. La seconda avventura al Bayern appare come un esilio. Il riscatto è servito: è scudetto col Bayern nel 1997. Giuanin rimarrà in Bavaria ancora un anno, poi torna in Italia e per qualche mese culla il sogno di vincere lo Scudetto con tre squadre diverse. Nel 1998-1999, la Fiorentina del Trap vola, è campione d’inverno ma poi si fa male Gabriel Batistuta, capocannoniere, leader per definizione di una squadra che si scioglie. Lo strappo occorso all’argentino durante Fiorentina-Milan e la voglia di Carnevale di Rio di Edmundo spengono il sogno gigliato, ma sarà comunque Champions League.

Bruno Giorgi, indimenticato condottiero-gentiluomo del Cagliari europeo
Bruno Giorgi porta il Cagliari fino alla semifinale in Coppa Uefa, da subetrato (a Radice), nel 1993-1994. La competizione europea sarà raggiunta anche durante l’avventura in viola, ma non potrà disputarla fino alla fine. Il gentiluomo Giorgi viene infatti esonerato prima della semifinale contro il Werder Brema, i viola perderanno in finale contro la Juventus.
Paolo Carosi allena la Fiorentina nel campionato 1980-81, ma a gennaio viene esonerato a beneficio della bandiera De Sisti. La stagione successiva punta su di lui il Cagliari. Sarà una tranquilla salvezza. Da ricordare l’1-3 con cui il Cagliari espugna quell’anno San Siro nerazzurro: al vantaggio iniziale di Piras replica Bagni a inizio ripresa. Un uno-due nel volgere di tre minuti timbrato ancora da Piras e da Quagliozzi sancisce il successo rossoblù.
Federico Ventagliò