L’incredibile caso del bomber Sito-Tosi

pallone vecchio

L’ultimo campionato anteguerra giocato in Sardegna vede delinearsi un caso particolare di giustizia sportiva. Il torneo di I Divisione 1939-40 parte come consuetudine nel mese di gennaio e vede allinearsi ai nastri di partenza 18 compagini. Queste vengono divise in 3 gironi da 6 squadre ciascuno. Il girone C precisamente si compone di: Torres, Olbia II, Ozieri, Calangianus, Ilva e Alghero. Quest’ultima parte male e rimedia due sconfitte su due incontri, all’esordio. Il 21 gennaio è in programma la terza giornata, gli algheresi sono impegnati sul campo di La Maddalena, contro la lanciata Ilva, prima in coabitazione con Torres ed Olbia II.

L’incontro inizia alle 15:35 per via di un ritardo dell’Alghero. Questi ultimi vedono  scendere in campo un nuovo centravanti. Si chiama Sito. L’Ilva gioca bene e si porta sul doppio vantaggio, nei minuti finali è proprio Sito ad accorciare le distanze per l’Alghero. La settimana successiva ospitano la capolista Torres e con un incontro superbo riescono sorprendentemente a piegarla per 2 a 0. Anche se non segna, Sito è determinante per l’affermazione degli Aquilotti. Il quinto turno vede l’Alghero, nuovamente in casa, ospitare l’ottima formazione dell’Ozieri. In polemica con l’arbitro Martinetti, gli ozieresi si ritirano dal campo al 30’ della ripresa, quando sono sotto di due reti. Autore delle segnature il centravanti Sito, con un rigore nel primo tempo e un’altra rete nel secondo. È il 25 febbraio, un’ormai lanciata Alghero piega l’Olbia II agganciando i terranovesi in classifica a 6 punti. Il risultato è sonante, sul 5 a 2 finale pesa la tripletta di Sito. Il 3 marzo il Calangianus, tra le mura amiche, batte 2 a 1 l’Alghero sul campo, ma il referto arbitrale condanna i calangianesi alla sconfitta a tavolino per 2 a 0 e squalifica il campo per 1 giornata. Il 10 marzo gli aquilotti piegano per 4 a 1 l’Ilva capolista e l’agganciano a 10 punti. Sito, ancora una volta determinante, contribuisce alla vittoria degli azzurri di casa con le prime due segnature. Ad Ozieri per la nona giornata stessa musica. L’Alghero passa per 3 a 2, Sito, sempre più irresistibile segna tutte e tre le reti degli algheresi. Anche l’Ilva vince e le due compagini continuano appaiate a guidare la classifica del girone con 12 punti.

Nell’ultimo turno l’Alghero perde di misura a Sassari con la Torres, autore del gol per gli Aquilotti è ancora “Tosi”. Si, avete capito bene, non “Sito”, ma Tosi. Questo è il vero nome del calciatore ingaggiato dagli algheresi, ma già tesserato per l’U.S. Pontedera in Serie C per quel torneo 1939-40. Poi giunse l’arruolamento e il servizio militare da svolgere all’aeroporto di Alghero. Qui giunge la scelta scellerata di giocare sotto falsa identità, proprio nella compagine algherese che lo ingaggia. Il nome Sito altro non è che la metatesi di Tosi. Tutto procede liscio. Nessuno s’accorge dell’inganno fino all’incontro con il Calangianus. Dopo questo burrascoso incontro e in seguito alle polemiche scaturite, improvvisamente divampa l’incendio. Un tifoso calangianese nota la rassomiglianza Sito-Tosi e la società denuncia il caso al tribunale sportivo. Ricordiamo che il Pontedera, squadra che possedeva il cartellino di Tosi, militava nello stesso girone del Prato di Raccis, e quindi questo torneo risultava particolarmente seguito dai sardi, che aspettavano di domenica in domenica le gesta del bomber di Mandas.

Appurata la posizione del Tosi, il tribunale sportivo regionale assegna la vittoria per 2 a 0 a tutte le squadre che avevano giocato contro l’Alghero con “Sito” in formazione e questi si vedono avverarsi un clamoroso testa-coda, passando in un attimo dal primo posto a 12 punti, fino all’ultimo con zero, visto che senza Tosi gli algheresi nelle prime due giornate non avevano racimolato alcun punto. In questo modo si conclude un inglorioso e dimenticato episodio della storia del calcio sardo. In totale Tosi gioca in totale 7 incontri, realizzando 12 reti, una media impressionante di 1,71 gol a partita. Peccato sia finita così male, un simile atleta poteva certamente contribuire in modo migliore alle sorti della squadra che ingenuamente si era affidata ai suoi piedi.

Mario Fadda

Sull'autore

Ti potrebbero interessare anche...

Commenti